Israele, Air Force: "niente e nessuno può fermarci"

28/05/15

I sistemi di difesa aerea S-300 russi, se e quando entreranno in servizio con l’Iran, costituiranno più una questione strategica che un problema prettamente operativo, perché potrebbero incoraggiare Teheran ad attuare comportamenti ancora più aggressivi.

E’ comunque una questione prettamente strategica, perché chi ha in linea l’S-300 potrebbe sentirsi davvero al sicuro ed è qui che farebbero il loro primo sbaglio perché niente può fermare la nostra aviazione.

Riprendendo un celebro motto dell’Air Force americana, il comandante dell’aviazione israeliana, il generale Amir Eshel, ha commentato gli sviluppi tra russi ed iraniani sulla vicenda S-300, sistemi che sarebbero già stati consegnati, ma probabilmente non ancora entrati in servizio.

Certo – ha aggiunto Eshel durante una conferenza tenuta presso il The Fisher Institute for Air and Space Strategic Studies – la capacità dei nostri potenziali nemici è aumentata, ma considerando le valutazioni che abbiamo fatto, non c’è una sola nazione (USA esclusi) che potrebbe arrestare un attacco della nostra aviazione.

“Potrebbero, probabilmente, complicare una nostra operazione, ma non sarebbero in alcun modo in grado fermare la nostra attuale macchina offensiva”.

La capacità di targeting dell’aviazione israeliana è la seconda al mondo dopo gli USA. Israele (otto milioni di abitanti), ha investito nello scorso bilancio della Difesa, 23 miliardi di dollari (l’Italia ne ha investiti 24) per quella che è anche la forza armata più potente del Medio Oriente. A questo bisogna aggiungere anche i tre miliardi di dollari in aiuti militari che Israele riceve ogni anno dagli Stati Uniti.

Mosca aveva congelato il contratto S-300 con Teheran nel 2010, ma il progresso dei negoziati sul nucleare con l'Iran ha spinto il presidente russo Vladimir Putin, il mese scorso, a rispettare gli obblighi derivanti dal contratto, stimato in 800 milioni di dollari.

Franco Iacch

(foto: IAF / MoD Fed. russa)