Si chiama ALPHA ed è un’intelligenza artificiale realizzata dalla Psibernetix, società fondata dall’University of Cincinnati in collaborazione con l'Air Force Research Laboratory. Secondo quanto emerge dai report pubblicati dal Journal of Defense Management, ALPHA è uno dei migliori piloti da caccia del pianeta.
Nelle simulazioni dogfight con alcuni ex istruttori dell’Air Force con migliaia di ore di volo alle spalle, ALPHA non sarebbe mai stato abbattuto. Anzi, sarebbe passato al contrattacco della sua controparte umana.
ALPHA è attualmente definita come “l’A.I. più aggressiva, reattiva, dinamica e credibile mai creata”.
Durante i primi test, ALPHA ha combattuto con diversi simulatori, gli stessi attualmente utilizzati dal Pentagono per addestrare i propri piloti. Specificatamente progettato per il dogfight, il suo archivio raccoglie tutte le manovre dei suoi avversari digitali ed umani: statistiche, modelli decisionali semplici e complessi, manovre reali e simulate.
Ciò che contraddistingue ALPHA è che il passaggio dalle azioni elusive difensive a quelle offensive, avviene istantaneamente. ALPHA si basa su un sistema decisionale chiamato “genetic fuzzy tree”, algoritmo della logica fuzzy. Il suo approccio prevede la suddivisione di un problema complesso X in sotto-attività. Queste ultime comprendono tutte le tattiche adottate dall’uomo. Rapportandosi con le variabili, l’intelligenza artificiale prende decisioni complesse con estrema velocità.
ALPHA, secondo i dati, calcola la migliore manovra in un ambiante complesso e dinamico, 250 volte più veloce rispetto al suo avversario umano. L’aspetto che più affascina i ricercatori è la capacità reattiva. L’A.I. adattiva reagisce istantaneamente calcolando le possibili intenzioni del pilota avversario.
ALPHA sembra essere stato progettato per un profilo di volo ciclico per azioni difensive ed offensive costanti. Nella logica fuzzy, il sistema calcola sostanzialmente un'immensa ragnatela di previsioni per una possibile azione/reazione. La priorità è fornita dall’analisi del contesto.
Nel Journal of Defense Management si precisa che “l’attuale obiettivo primario di Alpha è quello di servire come forza ostile intelligente per l’addestramento dei piloti nell'ambito dell’Advanced Framework for SIMulation”.
Il destino di ALPHA è chiaro. L'Air Force Research Laboratory prevede la sua implementazione in una cellula reale entro il 2025. Nel frattempo si stanno valutando nuovi modelli aerodinamici per la piattaforma fisica. L’A.I., intanto, continuerà a espandere le proprie capacità, servendo da tester per i prototipi dell’Air Force Research Laboratory. Il primo step operativo entro i prossimi cinque anni quando ALPHA servirà da gregario in un equipaggio misto, così da apprendere le decisione tattiche in contesti reali.
Considerando che tra lo sviluppo e la sperimentazione dei militari e quello che è mostrato all’opinione pubblica c’è un divario di circa 20/25 anni, ALPHA potrebbe già volare da tempo in una sua versione ancora più performante.
(Nella foto EDI, acronimo per Extreme Deep Invader, intelligenza artificiale A-UCAV, Advanced Unmanned Combat Air Vehicle, nel film Stealth del 2005)