Emirati Arabi Uniti: tra i paesi arabi più potenti?

(di Maria Grazia Labellarte)
26/10/22

Secondo l’indice del Global Fire Power Military Strenght, l'analisi annuale dei dati sulle forze militari di oltre 140 paesi in tutto il mondo, nel 2022 il Paese del Golfo Persico occupa il sesto posto come potenza militare del mondo Arabo e al 36° di quello mondiale.

Il report valuta la capacità di ciascun paese potenziale per terra, mare e aria, basata su mezzi convenzionali di forza, da manodopera, attrezzature, finanziamenti, geografia e logistica, più di 50 fattori sono stati analizzati per determinare la classifica di questi 140 paesi.

Ammonta a circa 77.000 soldati l'esercito degli Emirati Arabi Uniti con una forza in servizio attivo di 65.000 soldati. In termini terrestri lo stato del Golfo schiera 354 carri armati Leclerc, 1.000 veicoli corazzati da combattimento per la fanteria, 78 semoventi d’artiglieria da 155/52 G6, 52 lanciarazzi campali di vario calibro (fonte Atalayar).

Forza peculiare resta quella aerea con un totale di 554 velivoli, di cui 78 caccia multiruolo F-16, 59 cacciabombardieri Mirage 2000 e hanno ordinato 80 caccia Rafale F4. Inoltre l’Aeronautica dispone di 3 velivoli per la guerra elettronica AEW, 3 aerocisterne KC-30A (altri due ordinati), 8 velivoli da trasporto strategico C-17A, 30 elicotteri d’attacco AH-64D/E, 28 elicotteri da trasporto pesante CH-47D/F e 113 elicotteri medi tra UH-60, AS565/350 e AW-139. Per quanto riguarda la Marina, gli Emirati Arabi Uniti dispongono di una settantina di unità navali, tra cui nove corvette, 20 motovedette e due dragamine.

Nell’indice Global Fire Power gli Stati Uniti si pongono in cima alla lista dei migliori eserciti del mondo, seguiti da Russia e Cina. In Medio Oriente, l'Egitto ha superato le potenze militari della regione dopo essersi classificato al dodicesimo posto a livello mondiale. L'Arabia Saudita si è classificata al secondo posto tra i paesi arabi e al 20° tra tutti i paesi.

La posizione militare degli UAE tuttavia ha consentito al Paese di reagire anche ad una serie di attacchi terroristici, come quello all’inizio del 2022 ad Abu Dhabi da parte degli Houthi yemeniti (in quell’ occasione lo stesso ministero della Difesa dello Stato del Golfo riferì che le sue difese antiaeree avevano intercettato e distrutto due missili lanciati dai ribelli Houthi contro la capitale senza lasciare vittime). Posteriormente in un comunicato, il ministero confermò di "essere pronto a far fronte a qualsiasi minaccia". Oggi, dopo gli attacchi di Abu Dhabi, è vietato l'uso dei droni.

Interessante dal punto di vista economico-militare osservare quanto tuttavia sta succedendo nel Paese al livello di reclutamento del personale militare estero. Secondo il Washington Post il mercato del lavoro all'estero più ambito per i membri in servizio degli Stati Uniti sono proprio gli Emirati, in quanto esternalizzerebbero le loro Forze a consiglieri e mercenari stranieri.

Sono circa 280 i militari in pensione che hanno chiesto l'autorizzazione federale a lavorare per gli Emirati Arabi Uniti, molto più che per qualsiasi altro paese, secondo i documenti ottenuti dal Washington Post ai sensi del Freedom Of Information Act (FOIA). Coloro che hanno lavorato come appaltatori militari o consulenti per gli Emirati includono generali di un certo rilievo già attivi nelle amministrazioni governative.

L'afflusso di veterani americani disposti a vendere la loro esperienza militare a una potenza straniera - la maggior parte con il consenso del Pentagono e del Dipartimento di Stato - ha aiutato i piccoli ma ricchi Emirati Arabi Uniti a costruire quello che molti esperti considerano "forze potenti".

Il Washington Post ha dovuto intentare due cause legali per il Freedom Of Information Act atto a obbligare le forze armate statunitensi e il Dipartimento di Stato a rilasciare documenti sulle truppe in pensione che lavorano per gli Emirati Arabi Uniti e altri governi stranieri.

Le agenzie hanno redatto i nomi del personale ad eccezione dei generali e degli ammiragli in pensione, affermando che la divulgazione delle loro identità potrebbe portare a "imbarazzo e molestie" (fonte Washington Post).

Questi professionisti presterebbero servizio come consulenti strategici, meccanici aeronautici, piloti istruttori, operatori di droni, esperti di difesa missilistica, addestratori di artiglieria, specialisti di radar, consulenti di sicurezza informatica, pianificatori della logistica e supervisori della manutenzione. La maggior parte sono veterani dell'aeronautica e dell'esercito degli Stati Uniti. Circa un terzo sono ufficiali in pensione.

Gli analisti esteri stimano che gli Emirati Arabi Uniti spendano circa 22 miliardi di dollari all'anno per la difesa, più o meno come la Turchia.

Foto: Dassault Aviation