E dopo le bombe sulla Siria... esercitazione Eager Lion 2018!

(di Paolo Palumbo)
18/04/18

Il bombardamento anglo-franco-americano della Siria ha trasformato in realtà quella che fu la celebre opera del pittore Goya “il sonno della ragione genera mostri”. I risultati post bombardamento hanno inoltre lasciato una sensazione spiacevole che prelude ad azioni successive qualora se ne presenti l’occasione.

Donald Trump non molla la presa e se da un lato cavalca il solito cavallo bianco da sceriffo del mondo, dall’altro sembra essere più un organizzatore di eventi che non un politico alla ricerca di risultati tangibili.

La Russia è rimasta a guardare, l’Iran si è timidamente lamentato mentre Assad ha mandato in onda un video in cui andava al lavoro senza curarsi della pioggia di fuoco alleata. Per tutti è stato dunque un “bombardamento qualsiasi”.

I postbruciatori dei jet americani sono ancora caldi e subito il Pentagono ha pianificato, in territorio Giordano, l’esercitazione Eager Lion 2018 che ha coinvolto 1.800 marines dell’Iwo Jima Amphibious Ready Group, i soldati del Regno hascemita e altri militari provenienti da tutto il mondo. Come sempre l’esercitazione congiunta (della durata di 11 giorni) è volta ad appurare l’interoperabilità delle varie componenti armate, ciò nondimeno, se usciamo dalle formule manualistiche dei partecipanti, i marines in Giordania fanno notizia soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Trump circa un necessario disimpegno americano dalla Siria.

Gli scenari predisposti per le manovre militari sono molto ampi e variano dalla difesa aerea alla cyber defense fino al bombardamento a lungo raggio in un settore del Medio Oriente dove da anni il re giordano Abdullah combatte contro la Sira e le milizie di Hezbollah.

La reazione giordana ai Tomahawk della Casa Bianca è stata molto sterile con una semplice dichiarazione del portavoce Mohammed al-Momani il quale ha preconfezionato per la stampa il solito assioma: “speriamo che la tragedia della Siria si risolva al più presto”.

Dal punto di vista pratico, la Eager Lion potrebbe servire a saggiare il coinvolgimento di altri partner nella lotta contro il terrorismo sebbene, da quanto esterna il presidente francese Macron, la politica occidentale in Medio Oriente non può includere alcun dietro-front delle potenze principali.

La Francia ha forse trovato un novello Napoleone? Mi perdoni l’Imperatore dei francesi, per il quale mezzo mondo nutre ancora infinita ammirazione, ma la Francia del 1805 non è quella del 2018 e ancora lo spessore di Macron non è nemmeno paragonabile a quello del giovane Bonaparte.

E l’Italia? Anche in questo frangente è bene dimenticarsi dell’acume politico di Francesco Melzi d’Eril o delle campagne della Guardia Reale del generale Teodoro Lechi poiché a rivangar nel passato non resta che piangere il presente.

(foto: U.S. Marine Corps)