La prossima unità anfibia multiruolo della Marina Militare

(di Davide Bartoccini)
10/09/15

La Marina Militare procede con il suo inesorabile ammodernamento. In concomitanza con il programma FREMM, il colpo da ottocento milioni di euro di Finmeccanica e Fincantieri mostra le sue più ampie prospettive. Per il 2020 infatti, oltre alla consegna di altre due fregate super-tecnologiche, costo unitario approssimativamente calcolato tra i 350 e i 400 milioni di euro, si fa menzione di un'altra imponente unità. E' ormai acclarato infatti che, tra i 10 miliardi di euro comparsi sul Libro Bianco della Difesa, 1,1 miliardo di euro spetti al varo di una LHD (unità anfibia multiruolo) di ultima generazione.

Obiettivo il rimpiazzo graduale delle ormai obsolete LPD (unità da trasporto anfibio) classe "Santi". Verrano rilevate la San Giorgio, varata nel lontano 1987, la San Giusto, varata nel 1993, e l'incrociatore portaeremobili Garibaldi, che solca il mare dall'85, ed i cui ruoli vennero già parzialmente rilevati dall'entrata in flotta della moderna Cavour. Quel che per adesso è stato reso noto, oltre la spesa accordata per la commessa, sono le caratteristiche di massima di quella che potrebbe diventare a buon titolo la nuova ammiraglia della nostra armata di mare.

La Landing Helicopeter Dock vanterà una lunghezza di 200 metri, un peso di circa 22,000 tn e un sistema di propulsione CODOG (Combined Diesel or Gas) per il quale stanno gareggiando come fornitori la statunitense General Elecric e la britannica Rolls-Royce. La velocità massima ricercata è quella di 25 nodi e il suo ponte di volo, che non possiederà le specifiche adatte a sopportare il decollo degli F-35B, accoglierà fino a 6 elicotteri EH-101. La sua capacità di carico di ulteriori 60 tn le permetterà il trasporto di un elevato numero di personale militare o civile, LCM (mezzi da sbarco), e veicoli e carichi di ogni genere. Uno spazio di 1000 mt/q verrà adibito ad area ospedale, con la possibilità di ricoverare e assistere fino a 28 feriti gravi.

Il sistema di armamento, che si suppone finirà per prevedere costi addizionali, contemplerà sonar anti mine, 3 cannoni a corto raggio da 25 mm + 2 76/62 SR Otomelara o 76mm Strales, il sistema anti-missile ASTER e un sistema di Guerra Elettronica ESM/ECM.

Verrà impiegata come nella sua natura di "dual use" oltre che per operazioni prettamente militari di coordinamento, sbarco e appoggio, per le operazioni di protezione civile e soccorso in mare nelle quali è quotidianamente impegna la nostra flotta. L'unità LHD potrà fornire supporto sanitario e ospedaliero, fornire ove necessario acqua potabile tramite appositi dissalatori di bordo, fornire, e distribuire, 2000 kw di corrente elettrica a terra. La decisione di destinare tale mole di risorse pubbliche all'ammodernamento della flotta sollevò diverse discussioni già per il programma Fremm, e non mancherà l'occasione di riproporsi appena le specifiche della LHD entreranno maggiormente nei particolari.