La corsa allo Spazio di Elon Musk: si apra un dibattito anche per l'Industria militare

(di Filippo Del Monte)
01/06/20

Sabato sera la navetta "Crew Dragon" della compagnia "SpaceX" fondata dal tycoon Elon Musk è stata lanciata dal NASA John F. Kennedy Space Center di Cape Canaveral in Florida agganciandosi alla Stazione spaziale internazionale (ISS) nel pomeriggio del giorno dopo. Milioni di spettatori si sono emozionati di fronte agli schermi televisivi al momento del fatidico conto alla rovescia e sicuramente l'emotività avrà spinto in secondo piano il vero nodo della questione: per la prima volta nella storia due astronauti si sono lanciati in orbita a bordo di un veicolo progettato, costruito e gestito da una società privata.

Il messaggio di Elon Musk al mondo è chiaro: l'esplorazione spaziale non è più materia di competenza esclusiva degli Stati ma è alla portata dei capitali privati. A breve l'impresa di "SpaceX" potrebbe essere imitata dalla "Blue Origin" di Jeff Bezos e da altri pionieri del capitalismo interstellare. Settore questo altamente concorrenziale e che potrebbe mandare in soffitta la tradizionale collaborazione internazionale sul tema spaziale.

L'apertura di nuovi mercati da "fantascienza" nella bassa orbita terrestre (tra i 500 ed i 1000 chilometri dal suolo della Terra) è l'obiettivo dichiarato ed a portata di questi colossi dell'industria tecnologica. La New Space Economy fattura a livello globale 300 miliardi all'anno e si calcola che questa cifra sia destinata ad aumentare tra le 5 e le 10 volte entro il prossimo trentennio. Chiaramente il rilancio e le nuove strategie di sviluppo d'un settore economico che sembrava in crisi dopo il "passo indietro" fatto da Washington nell'esplorazione spaziale passano anche per l'innovazione e la riduzione dei costi connesse alla nuova "corsa allo spazio" teorizzata da Elon Musk.

La nuova frontiera nella commercializzazione dello spazio è legata all'abbattimento dei costi (che restano comunque esorbitanti e non accessibili a tutti) tramite l'uso di razzi riutilizzabili per i lanci orbitali. Per citare Elon Musk, non è detto che quel che oggi è fantascienza debba rimanere tale, il lancio della "Crew Dragon" a scopi commerciali manda proprio questo messaggio dirompente all'opinione pubblica, non solo agli addetti ai lavori ma anche al semplice cittadino.

Con l'istituzione della Space Force gli Stati Uniti hanno messo una ipoteca sulla difesa dei propri interessi strategico-militari spaziali ma anche i mercati cercano il loro spazio tra le stelle e questo è un fattore d'assoluta importanza da tenere a mente per la comprensione e la pianificazione di nuove politiche spaziali pubbliche e private.

Con poche ma significative parole Elon Musk ha riassunto il pensiero di quanti vedono nella nuova "corsa allo spazio" il futuro: "Ci sono stati solo circa una mezza dozzina di eventi veramente importanti nei quattro miliardi di anni di storia della vita sulla Terra: vita monocellulare, vita pluricellulare, differenziazione in piante e animali, spostamento degli animali dall'acqua alla terraferma, e l'avvento dei mammiferi e della coscienza. Il prossimo grande momento sarà quando la vita diventerà multi-planetaria, un'avventura senza precedenti che aumenterà notevolmente la ricchezza e la diversità della nostra coscienza collettiva". Parole su cui meditare e che hanno un profondo significato politico e strategico per il futuro.

L'impresa storica compiuta dalla "SpaceX" deve per forza aprire un dibattito nel settore della difesa e dell'industria militare anche nella sonnolenta Europa che, da questo punto di vista, è rimasta notevolmente indietro.

Immagini: SpaceX