Combattere gli incendi estivi con l'aiuto della tecnologia

03/08/21

In questi giorni, come ogni anno, le notizie di incendi fuori controllo, spesso dolosi, che distruggono senza pieta il nostro patrimonio boschivo, le colture e i pascoli, sono su tutti i giornali. Immagini di Canadair e squadre antincendio impegnate fino allo stremo delle forze, appaiono di continuo nei telegiornali nazionali, come a dire: stiamo facendo tutto il possibile... ma è veramente così? Oppure si potrebbe fare di più?

La mia sensazione, e quella di tanti amici, senza nulla togliere ed a supporto di chi combatte sul campo, è che sia possibile fare di più e meglio, soprattutto dal punto di vista politico.

Negli ultimi anni sono state sviluppate tecnologie che se utilizzate nel modo corretto possono essere d'ausilio a chi combatte il fuoco tutti i giorni sul terreno.

Non siamo esperti di incendi ma come tanti di voi lettori amiamo la nostra terra, la Sardegna, la Sicilia, l'Italia... e non riusciamo a restare indifferenti di fronte a ciò che accade.

Qualche settimana fa alcuni di noi si trovavano a Cuglieri, a salutare uno degli alberi più antichi del pianeta, un olivastro millenario che oggi non esiste più... non avremmo mai pensato di essere probabilmente gli ultimi a vederlo in tutto il suo rigoglio!

Così, abbiamo deciso di parlare, di dare il nostro piccolo contributo a questa “guerra" che vede da una parte la natura e dall'altra l'uomo. Si, l'uomo, perché sia che si tratti di incuria, sia che si tratti di dolo, molti degli incendi estivi sono causati, con molta probabilità, dall'uomo.

Allora è come uomini che vogliamo provare a dare il nostro contributo e la tecnologia può venirci in aiuto. In questo articolo vogliamo affrontare il tema della lotta agli incendi attraverso l'uso delle tecnologie e lo facciamo parlandone con Pietro Andronico, fondatore di Nurjana Technologies.

Chi è Pietro Andronico e di cosa si occupa Nurjanatech?

Sono il CEO e uno dei due co-fondatori di Nurjana Technologies, una piccola società sarda che si occupa di nuove tecnologie, tecnologie spaziali, sistemi di supporto alle decisioni e tanto altro, tra cui sistemi predittivi intelligenti e anche noi amiamo la nostra terra e vogliamo dare un piccolo contributo alla discussione. Abbiamo iniziato il nostro percorso in tre ed ora a distanza di pochi anni siamo venti.

Tra i nostri progetti ve n'è uno di particolare interesse per la prevenzione degli incendi boschivi. Si chiama S2IGI (Sistema Satellitare Integrato Gestione Incendi). Il progetto è stato realizzato anche grazie ai fondi europei, tramite la regione Sardegna. Grazie alla capacità di elaborazione di dati raccolti tramite differenti tipologie di sensori, tra cui immagini e dati satellitari, il nostro S2IGI è in grado di identificare l'insorgenza di un incendio entro i primi cinque minuti dall'innesco. A questo punto gli algoritmi impiegati consentono di analizzare i dati meteorologici e le "mappe di combustibile" dell'area interessata e effettuare una previsione relativa allo sviluppo dell'incendio nelle tredici ore successive, indicando il più probabile comportamento del fronte del fuoco e quindi le zone più interessate.

Grazie alla raccolta di dati provenienti dai possibili sensori e alla possibilità di integrare dati manuali (per esempio i dati relativi agli ultimi anni degli incendi) è possibile utilizzare il S2IGI come un sistema di supporto alle decisioni cioè un sistema che aiuta operatori e decisori a elaborare la strategia migliore per agire sull'incendio. Il sistema è utile anche nella analisi post evento, per capire cosa è accaduto e quali fattori hanno influenzato lo sviluppo dell'incendio o il suo corretto controllo.

Pietro, la vostra società è piccola ma molto intraprendente. Tra le vostre collaborazioni potete vantare diversi centri di ricerca per il mondo. Tra questi sappiamo che avete lavorato, proprio nel settore degli incendi, con l'Australia.

Si, verissimo. Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto per migliorare algoritmi e sistema in generale, sia in Italia che all'estero. Stiamo collaborando con la Scuola di Ingegneria Aerospaziale della Sapienza Università di Roma, con l'Istituto di Bioeconomia del CNR. In Australia abbiamo collaborato con la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO).

A partire dai risultati tecnico – scientifici conseguiti con il progetto S2IGI è nato il nostro sistema NewMos (Nurjana Eeath Wildfire Observation SystemI) con il quale abbiamo avviato una fase di validazione delle soluzioni implementate sfruttando alcuni dati storici che ci sono stati messi a disposizione nelle regione Sardegna, Piemonte e Liguria, ma anche in Portogallo e Australia. Il sistema ha inoltre elaborato in tempo reale i dati rilevati durante gli ultimi incendi verificatisi in Sardegna e se l’analisi dei risultati post evento confermerà l’affidabilità intendiamo, a breve, rilasciare una versione dimostrativa del sistema accessibile in modo che si possa avere il riscontro immediato delle elaborazioni effettuate durante gli eventi.

Come si ottengono i dati satellitari necessari per le vostre analisi? Ci sono problemi di condivisione o di costi? Cosa sono le mappe di combustibili?

No, in linea di massima non ci sono problemi e, fino ad ora neppure costi, questo perché abbiamo la possibilità di usarli per scopo di ricerca, diverso sarebbe se dovessimo rendere un servizio. In questo caso dovremo pagare per avere accesso ai dati.

Le mappe di combustibili sono delle mappe che vengono realizzate grazie alle informazioni disponibili sul territorio e tengono conto delle diverse tipologie di culture presenti sul terreno, in particolare delle superfici boschive. Tanto più le mappe sono aggiornate tanto più corrette sono le previsioni del sistema. Spesso, infatti, il primo problema degli operatori è proprio relativo alle scarse o datate informazioni relative al terreno. Sarebbe molto utile poter disporre di informazioni aggiornate, cosa che spesso si ottiene da persone del posto, cercatori di funghi, pastori o proprietari terrieri. Avere la possibilità di integrare tutti questi dati, anche manualmente, in un unico sistema decisionale, può fare la differenza.

Il vostro sistema consente anche di realizzare un modello previsionale della corretta strategia di spegnimento? Per essere più chiari, è possibile capire attraverso delle ipotesi, quale sia il modo migliore per operare su uno specifico incendio?

Si, è possibile effettuare delle previsioni verificando le ipotesi di sviluppo del fronte dell'incendio e, grazie alle informazioni delle mappe di combustibile e dei cosiddetti "esposti", capire come sia meglio comportarsi. Come ho detto prima il modello previsionale funziona bene ma non sempre i dati delle mappe sono aggiornati. Ciò significa che se al sistema vengono date informazioni sbagliate il modello previsionale darà informazioni sbagliate sullo sviluppo del fronte. Se però le informazioni sono esatte, il modello è sufficientemente preciso per consentire ad operatori e decisori di prendere le decisioni giuste.

La cosa più importante, come sempre, è la stretta interazione tra tutte le parti in causa. Anche per noi e per il futuro del nostro sistema, lavorare a stretto contatto con gli operatori ed i decisori può fare la differenza.

Ritornando con la mente al passato, ci viene da dire che per contrastare un incendio occorrerebbe fare come si fa nei fabbricati con le porte tagliafuoco. Un tempo si vedevano le strisce tagliafuoco realizzate per impedire che in caso d'incendio questo si propagasse senza controllo su superfici molto estese. Esistono ancora queste pratiche?

Io non sono un operatore per cui non voglio fare il loro lavoro. Posso però dire che la conoscenza della presenza di fasce tagliafuoco può aiutare a prevedere lo sviluppo del fronte dell'incendio. Ma come ho detto prima occorre avere informazioni il più precise possibile e queste non sempre sono disponibili in tempo.

Il sistema può anche essere utile per le indagini? Può aiutare ad individuare le responsabilità? Per essere chiari, sappiamo tutti che i gestori telefonici raccolgono i dati sulla presenza di dispositivi connessi in rete e li conservano per sufficiente tempo da permettere delle indagini accurate. Sovrapponendo i dati degli accessi alla rete telefonica o della presenza di un'auto in una certa zona dove in seguito si è sviluppato l'incendio potrebbe essere di molto aiuto alle autorità.

In linea di massima è così, è possibile sfruttare la tecnologia in molti modi. Il nostro sistema consente di analizzare molti fattori, sia preventivamente che a posteriori, basandosi sui dati raccolti, sulle mappe, su dati disponibili nello specifico evento o, se occorre, integrando altri dati.

Per concludere, nel ringraziare Pietro Andronico, sperando che il sistema possa essere utile a salvare ciò che resta del nostro patrimonio boschivo, ricordiamo che gli incendi solitamente sono concentrati in due o tre mesi, giugno, luglio e agosto. Ciò significa che il resto dell'anno è possibile utilizzarlo per attività di altro genere, come per esempio la prevenzione e l'informazione. Nel settore della prevenzione certamente possiamo dire che rientra il controllo del territorio e la sua preparazione per la riduzione del rischio d'incendio.

Sul fronte dell'informazione ci viene spontaneo ricordare che in caso di incendio è più utile chiamare immediatamente il 1515 piuttosto che mettersi a filmare e pubblicare sui social il filmato. Ricordiamo infatti che un pronto allarme a volte fa la differenza, soprattutto quando ci si trova in zone lontane dai centri abitati e in presenza di vento.

Noi tutti siamo convinti della necessità di fare qualcosa per evitare eventi di questo tipo, nel nostro piccolo lo facciamo facendo informazione.

La nostra vicinanza agli operatori del settore e alle popolazioni colpite. 

Alessandro e Francesco Rugolo, Danilo Mancinone, Orazio Russo, Giorgio Giacinto

Per approfondire:

Nurjana Technologies | Systems for Defence and Aerospace Market | Italy ;

Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, Australian Government - CSIRO

S2IGI – Sistema Satellitare Integrato Gestione Incendi (nurjanatech.com)