U.S. Cyber Command attacca la russa Internet Research Agency

(di Alessandro Rugolo)
11/03/19

Talvolta capita che accadano fatti importanti ma che in Italia nessuno vi dia peso. Questo è successo, ancora una volta, a fine 2018.

Secondo il New York Times, peraltro non smentito, lo U.S. Cyber Command ha infatti eseguito una operazione ufficiale cyber offensiva (la prima?) contro un obiettivo russo: la "Internet Research Agency" di San Pietroburgo.
Il New York Times ha riportato le "confidenze" di varie persone che hanno lavorato al progetto, garantendone l'anonimato naturalmente.

Il motivo dell'attacco sembra essere legato alla prevenzione di campagne di disinformazione legate alle elezioni di metà mandato del presidente Trump.
In effetti la Internet Research Agency è conosciuta da tempo in occidente come la fabbrica della disinformazione, che ospita un migliaio di "troll" che agiscono per conto del governo russo.

Non voglio certo entrare nel merito della disinformazione ma semplicemente indicare che tra il combattere una guerra mondiale cyber nascosti dietro gruppi più o meno segreti e il compiere una azione di attacco cyber preventivo alla luce del sole c'è una bella differenza! 

L'attacco non è stato compiuto contro uno dei tanti cyber sfigati ma contro la Russia, uno degli Stati più potenti ed organizzati da questo punto di vista, o almeno questo è quanto ci è stato sempre detto.

Il fatto mi induce a riflettere.
In primo luogo, se si pensa a quanto accaduto lo scorso novembre, si può leggere l'operazione alla Occidentale, ovvero come "Operazione preventiva per scongiurare illegittime interferenze nelle elezioni presidenziali", oppure alla maniera convenzionale, come aggressione contro uno Stato sovrano. Ognuno la pensi come vuole, tanto non cambia niente in quanto come tutti sappiamo, in queste cose si applica... il "Diritto Internazionale"! La legge del più forte?
Comunque la si legga, si può dire che gli USA, con questo attacco hanno dato vita ad un nuovo corso. Hanno innescato una miccia pericolosa, in quanto le "cariche esplosive" si trovano disseminate in tutto il mondo e non solo in Russia e negli USA, hanno messo a rischio dunque l'intera comunità mondiale in quanto eventuali risposte potrebbero causare "danni collaterali" ai sistemi di tutto il mondo, interconnessi o meno. Hanno poi, infine, con il loro agire, bellamente dichiarato di essere loro i più forti al mondo: non si può spiegare altrimenti un attacco alla luce del sole.
Ed è su quest'ultimo punto che mi voglio concentrare. Vi invito a dare uno sguardo ai vari elenchi APT (Advanced Persistent Threat) disponibili online. Vi accorgerete che quelli elencati non sono tutti, ma solo una parte, quella legata ai supposti attacchi dei "cattivissimi" russi, cinesi, nordcoreani, iraniani e così via.
Mai una volta che a condurre un APT sia uno Stato occidentale (buono per definizione?).
Di tanto in tanto vi è un qualche gruppo non bene identificato, magari quando ha agito (ma sicuramente è un caso!) contro gli interessi cinesi o russi.

Bene, direte, la guerra è guerra. Vero, ma un tempo (anche se non sempre!) si aveva la decenza di dichiararla la guerra, non fosse altro per cercare di regolare il conflitto e affinché chi stava nei dintorni capisse da che parte schierarsi, o, talvolta, per cercare di limitare i danni collaterali.

Una guerra nel cyberspace lascia tutti coloro che non si sono preparati (e sono ancora in tanti!!!) in balia di conseguenze incalcolabili a priori, ma d'altra parte è questo il significato neanche troppo nascosto del detto "la guerra è guerra".

Questa "iniziativa" spinge a favore della "separazione" della Internet russa da quella mondiale. Da tempo vi sono propositi, sia russi sia cinesi, di "staccarsi" da internet così come oggi la conosciamo. Russia e Cina, dunque, sempre più vicine. Siamo sicuri che questo sia l'interesse dell'Occidente?
Ad ognuno la libertà di fare le proprie considerazioni...   

Per approfondire:
- https://www.washingtonpost.com/world/national-security/us-cyber-command-...
- https://www.lawfareblog.com/new-contours-cyber-conflict
https://www.cybercom.mil/
https://www.fireeye.com/current-threats/apt-groups.html
https://attack.mitre.org/groups/