L'Ucraina alla prova del fuoco: resistenza o resa? (seconda parte)

(di Andrea Gaspardo)
25/02/22

La seconda componente delle Forze Armate Ucraine è costituita dalla Forza Aerea, già in parte toccata nell'analisi intitolata “Sciame di Fuoco”.

Al momento dell'indipendenza dall'URSS, l'Ucraina ereditò un'enorme flotta aerea costituita da almeno 1.500 velivoli da combattimento ad ala fissa, senza contare quelli da ricognizione, da trasporto e gli elicotteri. Interessante notare che l'Ucraina possedesse anche un'aviazione strategica che raggruppava tutti i reggimenti di bombardieri strategici ereditati dall'Impero Rosso.

La crisi economica, i trattati internazionali sul disarmo e un generale disinteressamento da parte della politica hanno avuto l'effetto di provocare la caduta verticale delle capacità operative delle Forze Aeree che hanno dovuto radiare o vendere all'estro la maggior parte degli asset.

Nel 2014 le Forze Armate Ucraine furono colte completamente alla sprovvista dall'annessione russa della Crimea e dallo scoppio del conflitto in Donbass, nondimeno le Forze Aeree furono immediatamente gettate nella battaglia riportando gravi perdite di uomini e mezzi. Secondo le stime ufficiali, tra l'aprile e l'agosto del 2014 gli ucraini soffrirono la perdita di 22-23 tra aerei ed elicotteri, dopodiché smisero di pubblicare qualsiasi notizia relativa alle perdite subite. Secondo un rapporto della holding svizzera del campo della difesa RUAG, specializzata nel settore aeronautico, però, nel periodo compreso tra l'aprile del 2014 e l'ottobre del 2015 le Forze Aeree ucraine avrebbero perso ben 222 dei 400 velivoli a loro disposizione all'inizio delle ostilità, a causa dell'azione nemica, del “fuoco amico” e di incidenti di volo; un tasso di perdite allarmante.

Oggi le Forze Aeree comprendono le seguenti componenti: l'Aviazione da Combattimento, l'Aviazione Ausiliaria, le Forze Missilistiche di Difesa Antiaerea e le Forze Radar.

L'Aviazione da Combattimento raccoglie i reparti equipaggiati con gli aviogetti ad alte prestazioni che contano nel complesso 98 velivoli. Nello specifico essi sono: 12 bombardieri tattici Sukhoi Su-24, 17 cacciabombardieri da supporto tattico Sukhoi Su-25, 37 caccia multiruolo Mikoyan-Gurevich Mig-29 e 32 intercettori pilotati Sukhoi Su-27.

L'Aviazione Ausiliaria controlla invece le unità demandate al trasporto aereo, equipaggiate con 15 elicotteri da trasporto e collegamento Mil Mi-8, 22 aerei da trasporto medio Antonov An-26, 7 aerei da trasporto pesante Ilyushin Il-76 e l'unico esemplare del rivoluzionario ma sfortunato aereo da trasporto Antonov An-70, mentre non è ancora entrato in servizio l'Antonov An-178, pur ordinato in 3 esemplari. Vi è poi una piccola componente da ricognizione articolata su 3 Antonov An-30 mentre l'addestramento è garantito dalla disponibilità di 47 Aero L-39 Albatross.

Tutti i velivoli in servizio, se si esclude l'unico Antonov An-70, sono stati ereditati dal periodo sovietico e, tolti gli Aero L-39 Albatross che sono di origine cecoslovacca, gli altri aerei ed elicotteri sono di produzione sovietica. Sommando tutti i numeri sopra citati vediamo che le Forze Aeree Ucraine hanno in servizio un totale di 193 velivoli che, se raffrontato ai numeri forniti dal rapporto della RUAG, rende credibile l'affermazione da parte degli svizzeri in merito alle perdite sofferte dagli ucraini nel corso della guerra.

Le altre due componenti delle Forze Aeree, le Forze Missilistiche di Difesa Antiaerea e le Forze Radar sono strettamente integrate e collaborano alla difesa degli aeroporti militari allineando oltre 500 sistemi missilistici S-125 Neva/Pechora, 2K12 Kub, 9K37 Buk, 9K330 Tor, S-300PT e S-300PS oltre al vasto sistema di radar di sorveglianza che li assistono nell'individuazione e nell'ingaggio di possibili minacce.

La quarta branca delle Forze Armate Ucraine è la Marina e, come già detto in passato, ha sofferto assai più delle altre lo sfacelo finanziario ed organizzativo degli anni Novanta e Duemila. Al momento della dissoluzione dell'URSS, le neonate Russia ed Ucraina raggiunsero l'accordo di spartirsi a metà la Flotta Sovietica del Mar Nero, e in tal modo l'Ucraina ottenne una forza navale che, nella sola branca da combattimento, contava ben 350 vascelli!

Il periodo tra il 1992 ed il 2014 è stato segnato da una marcata decadenza del servizio, con numerose unità navali vendute sui mercati internazionali e le altre lasciate semplicemente a “marcire” nei porti di Sevastopoli, Dunuzlav, Nikolayev e Odessa. Interessante notare che il processo di decadimento dell'arma blu non sia cessato nemmeno dopo gli eventi del 2014 dato che gli ucraini hanno continuato a radiare quelle poche navi da combattimento che gli erano rimaste per “gentile concessione dei russi” che gliele hanno restituite come “segno di buon vicinato” dopo il “ratto della Crimea”.

Oggi la Marina Ucraina allinea in tutto 71 unità navali, ma solamente una, la fregata Hetman Sahaidachny (foto) della classe Krivak III, può essere considerata una vera nave da guerra (per altro priva di armamento missilistico!) mentre le altre sono navi da pattugliamento e da supporto.

È vero che nei piani dello stato maggiore ucraino la Marina dovrebbe nel corso del prossimo decennio essere rinforzata dall'entrata in servizio di altre 53 unità navali tra le quali meritano di essere menzionate 2 fregate classe Oliver Hazard Perry di fabbricazione americana, 4 corvette classe Volodymyr Velikyi e 6 fast attack craft classe Centaur di produzione nazionale, 6 fast attack craft classe Barzan di origine britannica e 2 corvette classe Adra di progettazione turca ma è assai improbabile che la Russia aspetterà senza far nulla lasciando che l'Ucraina si rafforzi nel Mar Nero.

Vista l'importanza che il dominio dei mari ha per tutte le potenze grandi e piccole del mondo, credere veramente che la Russia lasci ad un'Ucraina dichiaratamente nemica la possibilità di rafforzarsi sul fronte navale mi fa francamente sorridere.

Oltre alle navi di superficie, la Marina controlla anche tre altri corpi separati: l'Artiglieria Missilistica per la Difesa Costiera, l'Aviazione Navale e la Fanteria di Marina.

L'Artiglieria Missilistica per la Difesa Costiera ha il compito di difendere le coste del paese utilizzando sia missili ereditati dal periodo sovietici sia i nuovissimi missili da crociera R-360 Neptun entrati in servizio nel 2021.

L'Aviazione Navale ha in dotazione 17 tra velivoli ad ala fissa e ad ala rotante e ha come missione l'appoggio delle operazioni delle navi di superficie nel garantire la sovranità dell'Ucraina sulle sue acque territoriali.

La Fanteria di Marina allinea 5 brigate, 1 reggimento d'artiglieria e diverse unità indipendenti ed è stata pesantemente impegnata nel conflitto del Donbass al quale tutte le unità hanno preso parte a rotazione.

La quarta branca delle Forze Armate Ucraine è costituita dalle Forze da Assalto Aereo, eredi delle VDV di epoca sovietica. Dopo vari processi di riforma e “snellimento”, oggi le Forze da Assalto Aereo si articolano su una brigata aviotrasportata (la 25a), cinque brigate da assalto aereo (45a, 46a, 79a, 80a e 95a), una aeromobile (la 81a) e diverse unità indipendenti.

Le Forze da Assalto Aereo sono considerate unità d'élite delle Forze Armate e per questo sono state anch'esse pesantemente impegnate nel conflitto del Dobass nel ruolo di “fanteria d'assalto”.

L'ultima branca delle Forze Armate Ucraine è costituita dalle Forze per Operazioni Speciali che, nonostante il tentativo fatto in anni recenti di avvicinarle al cosiddetto “Occidente”, dal punto di vista dello spirito e delle dottrine operative restano gli eredi delle Spetsnaz sovietiche. Esse contano circa 4.000 uomini e sono organizzate in quattro reggimenti, tre dei quali assegnati alle operazioni “terrestri” e l'ultimo a quelle navali, e diverse altre unità di supporto.

Anche le Forze per Operazioni Speciali sono state impiegate intensamente negli scontri nel Donbass e, probabilmente, sono state responsabili degli assassini mirati di alcuni dei leader politici e militari delle repubbliche separatiste di Donetsk and Lugansk.

(Continua)

L'Ucraina alla prova del fuoco: resistenza o resa? (prima parte)

L'Ucraina alla prova del fuoco: resistenza o resa? (terza parte)

Foto: U.S. Air National Guard / U.S. Navy