Morire per Kiev

(di Tiziano Ciocchetti)
19/12/22

Oltre vent’anni fa, sul finire del 2001, l’allora premier britannico Tony Blair, sostenne la necessità di far cadere il dispotico regime dei talebani in Afghanistan, in quanto forte sostenitore del terrorismo internazionale nonché una grave minaccia per le democrazie occidentali. Egli, per avvalorare tale tesi, utilizzò una frase ad effetto: “morire per Kabul”. Ovvero, secondo Blair, l’Occidente doveva comprendere che il raggiungimento dell’obiettivo non sarebbe stato indolore, né tantomeno a costo zero (di vite).

Venendo ai giorni nostri e al conflitto in corso tra ucraini e russi, apprendiamo dal quotidiano britannico The Times che aliquote di Royal Marines avrebbero condotto, recentemente, operazioni covert in territorio ucraino. Il quotidiano scrive di missioni “dall’alto livello di rischio politico e militare” e dell’impiego di circa 350 marines al servizio di Sua Maestà.

Probabilmente si stavano riferendo alle attività addestrative, condotte da americani e britannici, che coinvolgono il personale ucraino.

In questo caso sarebbe stato interessato il 42 Commando RM, in particolare la compagnia K incaricata delle missioni SALT (Support Augment Liase Train), ovvero la formazione e l’addestramento, il sostegno e il collegamento a favore di forze alleate, tramite la costituzione di teams dedicati chiamati STTT (Short Team Training Teams).

Se invece il quotidiano si riferisse ad attività operative, se si parla di Royal Marines, sarebbe opportuno citare l’SBS (Special Boat Service), i cui effettivi provengono, essenzialmente, dai Baschi Verdi, ma che per quanto concerne l’impiego operativo sono posti sotto il comando del DSF (Director Special Forces) in quanto facente parte del comparto UKSF (United Kingdom Special Forces). Tale comparto comprende anche l’SAS (Special Air Service), lo Special Reconnaissance Regiment, l’SFSG (Special Forces Support Group), che comprende una compagnia di marines, il Joint Special Forces Aviation Wing e il 18 Signal Regiment.

L’SBS, di stanza presso la base di Poole-Hamworthy, è formato da 4 squadroni, denominati C, M, X e Z, ognuno dei quali è specializzato in operazioni particolari: gli squadroni C e X sono specializzati nelle azioni dirette, con inserzione tramite piccole imbarcazioni, quali RHIB, canoe biposto Keppler, VSV (Very Slender Vessel). Mentre lo squadrone Z, pur svolgendo le stesse attività dei due squadroni precedenti, impiega principalmente SDV (Swimmer Delivery Vehicle), quali il Type Mk VIII Mod. 1 e l’SWCS (Shallow Water Combat Submersible). Lo squadrone M si occupa preferenzialmente di contro-terrorismo marittimo (MCT, Maritime Counter-Terrorism). Tuttavia, tali specializzazioni, da qualche tempo, non sono più rigide ma ogni squadrone è sottoposto a una rotazione semestrale, onde poter fornire agli operatori dell’SBS una preparazione più ampia possibile nell’assolvere una molteplicità di missioni.

Ogni squadrone è composto da 4 Troop di 16 incursori. A sua volta un Troop è diviso in distaccamenti numericamente variabili dai 4 agli 8 elementi, a seconda delle necessità che la missione richiede.

Quindi, visto l’impegno crescente di Londra nel conflitto, potrebbe essere ipotizzabile un impiego di marines dell’SBS e del 42 Commando per svolgere attività addestrative ma anche operazioni speciali a danno del dispositivo russo presente sul territorio ucraino. Solo che il nuovo inquilino al numero 10 di Downing Street dovrebbe seguire l’esempio di Tony Blair e parlare con maggiore chiarezza, magari coniando una nuova frase: “morire per Kiev”.

Foto: U.S. Army