L’importanza di guidare con il culo

(di Gianluca Celentano)
07/09/22

Il sedile e la posizione di guida sono i primi elementi che determinano la sicurezza e il controllo del veicolo, a dirlo sono autorevoli istruttori delle scuole guida sicura e ancor più piloti del calibro di Niki Lauda: sosteneva, a ragion veduta, che il 30% del merito in una competizione va all’auto, il 40% al pilota e il restante ...alla fortuna..., ma è il “fondoschiena” a capire dove va la macchina.

Il concetto è: fammi vedere come ti siedi al volante e ti dico che conduttore sei.

Sicuri, non comodi

Per poter reggere alla concorrenza del mercato le case automobilistiche si sono inventate un po' di tutto. Per carità tutti ritrovati utili e interessanti, ma che enfatizzano sostanzialmente il comfort del conducente allontanandolo pericolosamente dal quel rapporto di sensibilità con l’autoveicolo che è in realtà ancora necessario.

Analizziamo qualche aspetto: stare comodi (troppo indietro o “sdraiati”) sul sedile rallenta notevolmente le reazioni di emergenza e contribuisce a un minor senso dell’equilibrio, un bracciolo del sedile posizionato troppo in alto può ostacolare il gomito in sterzata, ruotare con una mano sola un morbido sterzo offre un minor angolo di sterzata e meno prontezza, affidarsi all’inerzia mettendo il cambio in folle o premendo la frizione per frenare (per fortuna ormai esistono i robotizzati) pregiudica la stabilità del mezzo.

Benché l’autoveicolo si stia trasformando in “un prolungamento multimediale di spostamento” della nostra vita è ancora possibile di interagire con regolazioni professionistiche per aumentare la sicurezza attiva. Sui mezzi specialistici militari poi, c’è molto di più…

7 tipologie di sedili protettivi

Essere abilitati a pilota di un mezzo blindato non significa solo conoscerne le caratteristiche, l’impiego, i limiti e le manovre diversive, ma anche come si deve stare a bordo. A interessarsi di come migliorare la sicurezza e l’ergonomia dei sedili adibiti al personale militare di blindati, natanti o aeromobili è la Mobius Protection Systems società israeliana dove sono confluiti diversi ingegneri provenienti dell'industria dei veicoli blindati. La Mobius ha realizzato sette tipologie di sedili Blast Protected adibiti a ogni ruolo ricoperto dai militari di una squadra.

La protezione è basata sul concetto Spiral (foto), ossia su perni metallici molto robusti realizzati in forma elicoidale molto compatta. In caso di deflagrazione o di un forte urto, il perno si snerva allungandosi e ammortizzando insieme allo specifico ancoraggio del sedile il sobbalzo del corpo dei soldati. In realtà osservandoli non sembrano molto diversi l’uno dall’altro e forse eludendo il concetto commerciale le tipologie potrebbero essere di meno in base alla funzione e al collocamento.

Le categorie prevedono: sedili per la truppa, per l’equipaggio del mezzo, per il conducente, per il mitragliere, oltre ai sedili specifici Mrap, allestiti su Humvee e Oshkosh Defense, per i natanti della Marina e il Crashworthy per l’ Aviazione.

Gli elementi comuni sono leggerezza, contenimento, guide speciali, presenza di cinture a 4/5 punti, regolazioni intuitive e facilità operativa di uscita dalla struttura, oltre a una tecnologia e a un design che permettono a Mobius di adattare e personalizzare i sedili in base all’ergonomia interna del veicolo.

Proteggersi dalle onde d’urto

La nota informativa di Mobius Protection Systems spiega che sono 600 i test svolti su ogni sedile, mentre sono 13.000 quelli forniti alla difesa americana, israeliana ed europea per allestire 45 piattaforme veicolari anti mina differenti. Infatti sebbene la capsula di sicurezza di un blindato mantenga l’isolamento con l’esterno in caso di deflagrazione sotto lo scafo, l’onda d’urto potrebbe essere compresa tra i 250-600G (!). La tecnologia di questi sedili si ripromette di ridurla a meno di 25G, entità alla quale un corpo umano può sopravvivere.

Tra i valori analizzati dagli ingegneri c’è il parametro Dynamic Response Index (DRI) che determina le probabilità di danni spinali causati da una violenta forza verticale generata da un’esplosione o dall’impatto di un sedile d’espulsione di un jet.

Il sedile del mitragliere che ripiegato possiede una piastra calpestabile a scalino, ha diverse funzioni e supporti per il tronco più una pedana per puntellarsi e può essere fissato anche su piani verticali. Appare simile a quello utilizzato per navi e motoscafi, uniche differenze sono la presenza di braccioli e la rotazione previsti per l’utilizzo marino.

Quello del conducente/Humvee (uguali) e per la truppa sono apparentemente identici, ma si nota che non esistono braccioli e i profili della struttura sono abbastanza sottili per occupare meno spazio e permettere la seduta con un giubbotto in kevlar. Quello della truppa inoltre può ripiegarsi per ottimizzare l’area di movimento magari all’interno di un Armoured Personnel Carrier.

L’equipaggio ha una seduta simile ma dalle foto appare senza poggiatesta, probabilmente per non avere ingombri nell’osservare strumentazioni e nella gestione delle operazioni.

Questi sistemi abbracciano già di per sé il concetto MRAP (Mine-Resistant Ambush Protected), mentre sono singolari le leggerissime sedute aeronautiche, personalizzate e studiate oltre alla resistenza agli urti anche per le espulsioni.

Sedili militari sempre più sicuri

La Mobius Protection Systems rappresenta dal 2009 una soluzione di allestimento prescelta nel mondo da molti costruttori di mezzi tattici e veicoli operativi tra cui Oshkosh Defense. Il rivoluzionario sistema di assorbimento dell'energia si associa alla necessità di fornire validi materiali per proteggere al meglio i militari nei moderni e frequenti contesti di guerra e dalle incognite degli attacchi IED.

Se analizziamo il passato dei nostri veicoli tattici multiruolo, ci accorgiamo che i sedili erano una variante semplificata, gommata e plastificata della serie civile, spesso con poco contenimento e due regolazioni, la longitudinale e per lo schienale (vedi VM90 e MUV 70/20).

C’è da dire che sul VTLM Lince (nella foto i sedili posteriori di un VTLM Lince 2), che rientra in una fascia tattica altamente specialistica, è stata prestata profonda attenzione anche alla sicurezza dei sedili, tanto è vero che quelli deputati all’equipaggio sono muniti di poggiatesta angolare a differenza da quanto emerge dalle immagini della produzione di Mobius Protection Systems.

Caratteristiche dei sedili per veicoli militari

Questo dato arriva dall’Italia ed è riportato da una storica azienda metalmeccanica, la Cama srl di Milano nata nel’58 per fornire componenti alla Lambretta e Innocenti, diventando successivamente leader nella produzione di sedili e collaboratrice con i più rinomati brand automobilistici come Ferrari, Maserati, Bugatti, Sparco. Specializzata anche in ambito ferroviario, agricolo, aereo e nautico ha un importante competenza anche nei sedili per i veicoli militari.

La disciplina per realizzare un componente da allestire su un veicolo militare è molto severa e deve rispettare le direttive Nato.

La durata nel tempo, l’essere ignifughi e la sua semplicità sono le prime caratteristiche principali, ma anche la loro disposizione è diversa rispetto gli allestimenti civili. Infatti se in ambito civile i sedili sono affiancati, militarmente nei mezzi operativi si dispongono in file poste una di fronte all’altra, quindi con le spalle del militare rivolte alla fusoliera o alla cellula/struttura del veicolo. Questo permette più movimentazione interna in qualsiasi situazione operativa, ma anche una più veloce evacuazione in caso di un’ampia inclinazione verticale del mezzo: i sedili diventano una vera e propria scala.

Anche la modularità è un elemento fondamentale quando è necessario aggiungere o rimuovere i sedili per aumentare il trasporto di soldati e/o armamenti.

Foto: U.S. DoD / Mobius Protection Systems / Difesa Online