Ucraina: Il convoglio russo a nord di Kiev si è disperso? L’assedio della capitale è imminente? Ecco dove è finito

(di David Rossi)
11/03/22

Ricordate i titoli dei giornali e i commenti dei politici sulla prossima caduta di Kiev all’indomani dell’aggressione russa il 24 febbraio? Ricordate, inoltre, il famigerato convoglio di 60-70 km di mezzi corazzati e veicoli a nord di Kiev a cui i giornali avevano dato ampio risalto, indicandolo come prova che l’accerchiamento e l’assedio della capitale ucraina fossero cosa fatta? Ebbene, secondo le immagini satellitari della società Maxar i mezzi non sono più in colonna e si sono dispersi, cercando posizioni più sicure, attorno e dentro i villaggi vicini all’aeroporto della Antonov a 25-30 km da Kiev. Ma soprattutto non ci sono segni di ulteriori afflussi dal confine bielorusso. Come avevano detto fonti ucraine la settimana passata, la larga gola che passa da Irpin, Bucha e Hostomel stessa rende agevole il compito ai difensori e trasforma i mezzi militari in transito in “spedizioni di carne fresca”.

Nei giorni passati sono stati anche falcidiati due convogli russi diretti verso la capitale ucraina, a cui i droni e gli altri sistemi anticarro in dotazione agli Ucraini non hanno dato scampo. Questo è accaduto dalle parti di Brovary - un sobborgo di Kiev dove i veicoli russi erano stati fatti arrivare apparentemente “indisturbati” - e di Mokrets, più vicino all’oblast di Chernihiv, dove le truppe inviate da Putin da due settimane non riescono a avere la meglio sulla resistenza locale.

In assenza di un numero enorme di mezzi che chiudano la capitale ucraina in una morsa, l’assedio e la capitolazione di Kiev saranno solo una fantasia di commentatori inesperto più che una realtà. La Russia nel breve e medio-breve periodo non dispone di quei mezzi da quelle parti. Quei mezzi potrebbero essere le colonne di mezzi bielorussi viste nei giorni scorsi in movimento da nord della Russia Bianca e dalle parti di Brest? Possibile, ma a tre condizioni:

  1. Il coinvolgimento diretto e ufficiale di Minsk, dove risulta molto malumore dei vertici delle Forze armate e non solo

  2. Il non impiegare dette forze sul quadrante nord-occidentale dell’Ucraina, per tagliare via terra i rifornimenti e costringere Kiev a combattere su un ulteriore fronte.

  3. Infilarli nella stessa gola in cui i vertici militari russi avevano cacciato il famigerato convoglio.

La “battaglia di Kiev”, quindi, non ci sarà? È presto per dirlo. Di certo, chi dovrà combatterla ancora non è riuscito a levarsi dal fango e a mettersi al riparo dagli attacchi mordi-e-fuggi della resistenza ucraina. Insomma, pensare che di 60-70 km di mezzi tutti siano ancora intatti, col morale alto e pronti a combattere è difficile da credere.

Per capire la situazione sul campo, vi confermiamo che nostri contatti personali in loco si sono agevolmente mossi più volte verso e da Kiev e si sono infine spinti a Ovest col cuore in gola ma senza particolari difficoltà. Fra l’altro, da giorni non si hanno più notizie di “assalti” delle forze speciali russe alla capitale, stante l’aumentata sicurezza della città.

Foto: Maxar