La Russia ed il fronte africano

(di Antonino Lombardi)
08/02/23

Si è svolta il 7 febbraio la prima visita del ministro degli esteri russo in Mali. Sergey Lavrov ha incontrato il suo omologo maliano Abdoulaye Diop e il presidente Assimi Goita a Bamako. Hanno discusso delle relazioni economiche dei due paesi e della necessità di sviluppo, sicurezza e lotta al terrorismo.

Il ministro russo ha reso noto che, negli ultimi mesi, la Russia ha consegnato un cospicuo quantitativo di attrezzature aeronautiche al Mali aumentando considerevolmente la capacità delle forze maliane di combattere l’estremismo islamico. "Ora pianificheremo ulteriori passi nel campo dell'istruzione attraverso istituti di istruzione superiore militari e nel campo delle forniture di armi e attrezzature militari"1, ha affermato.

Il drastico impoverimento dell’influenza francese in Mali, anche dovuto al ritiro delle sue truppe, ha indotto il colonnello Assimi Goita a chiedere sostegno altrove.

Lavrov non ha tralasciato di colpire l’Occidente accusandolo di "approcci neocoloniali”: "Vediamo la reazione degli stati occidentali sull'evoluzione delle nostre relazioni e vediamo con rammarico che è di nuovo negativa, un atteggiamento negativo dell'Occidente nei confronti dei principi di parità e rispetto reciproco"1.

Abdoulaye Diop ha ancora una volta difeso la cooperazione del governo con la Russia, affermando che la collaborazione con la Francia "non soddisfa gli obiettivi dei maliani". "Non continueremo a giustificare la nostra scelta di partner. Questa decisione è una decisione dei maliani e una decisione che viene presa con piena responsabilità e il Mali vuole lavorare con la Russia"1.

Da diverse parti viene affermato che la violenza contro i civili è cresciuta da quando sono arrivati i militanti del gruppo Wagner e che gli estremisti legati ad al-Qaeda e al gruppo Stato islamico sono diventati solo più forti. Esperti di diritti umani e Nazioni Unite hanno chiesto un'indagine su possibili abusi, crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi dalle forze governative in Mali e dal Wagner.

Tuttavia, il ministro degli Esteri del Mali ha riferito che dovrebbero essere le autorità maliane e non gli estranei a valutare le segnalazioni di violazioni dei diritti umani e che sono "accusati di violazioni dei diritti umani spesso da terroristi mascherati".

I russi promettono armamenti e sicurezza ma, come ha dichiarato lo stesso Lavorov, gli sforzi “si stanno dimostrando promettenti nello sviluppo di giacimenti minerari, esplorazione geologica, energia, trasporti e altre infrastrutture, nonché  nell'agricoltura". Ha inoltre promesso a Bamako grano, energia e fertilizzanti e prodotti petroliferi. Non solo, nel 2023 la Russia aumenterà di otto volte il numero di borse di studio per studenti provenienti dal Mali: da 35 a 290.

Nelle scorse settimane, le autorità di Bamako hanno espulso l'ambasciatore francese Joel Meyer.

Domenica, il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale del Mali aveva riferito di aver dichiarato Guillaume Ngefa-Atondoko Andali, direttore della Divisione per i diritti umani della Missione multidimensionale integrata di stabilizzazione delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA), "persona non grata"2. La decisioni è arrivata dopo un discorso pronunciato da un difensore dei diritti umani maliano che ha denunciato un paio di settimane fa all’ONU la situazione sulla sicurezza nel Paese e il coinvolgimento del gruppo Wagner in gravi violazioni.

Anche nel luglio dello scorso anno, il ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale del Mali aveva concesso a Olivier Salgado, portavoce della MINUSMA, 72 ore per lasciare il territorio nazionale. In quel caso il ministero aveva spiegato che la decisione era stata presa a seguito di una serie di pubblicazioni tendenziose e inaccettabili su Twitter da parte di Salgado e per aver dichiarato "senza alcuna prova che le autorità maliane sarebbero state precedentemente informate dell'arrivo dei 49 soldati ivoriani con volo civile all'aeroporto internazionale President Modibo Keita il 10 luglio 2022"3.

1 reuters

2 aljazeera

3 tellereport

Foto: the ministry of foreign affairs of the Russian Federation