Il vertice euroasiatico di Samarcanda: un’alternativa all’Occidente?

(di Antonino Lombardi)
20/09/22

Dal 15 al 16 settembre si è tenuta a Samarcanda (Uzbekistan), la ventiduesima edizione del vertice del Consiglio dei capi di Stato dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) ove è stata sottoscritta la "Dichiarazione di Samarcanda".

La Shanghai Cooperation Organization è un'organizzazione intergovernativa fondata a Shanghai il 15 giugno 2001 e comprende attualmente otto Stati membri: Cina, India, Kazakistan, Kirghizistan, Russia, Pakistan, Tagikistan e Uzbekistan. Quattro sono gli Stati osservatori interessati ad aderire alla piena adesione (Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia) e sei “Partner del dialogo” (Armenia, Azerbaigian, Cambogia, Nepal, Sri Lanka e Turchia) e dal 2005 la SCO è un osservatore nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nel vertice di quest’anno, come primo atto ufficiale, è stato ufficializzato l’ingresso dell’Iran.

Nel summit i capi di stato hanno discusso di una maggiore cooperazione in materia di sicurezza, governance della digitalizzazione, sicurezza alimentare globale, sicurezza energetica internazionale, lotta ai cambiamenti climatici e relazioni commerciali. C’è stato un impegno a rafforzare il sostegno reciproco, gli scambi ad alto livello e la comunicazione strategica, approfondire la comprensione reciproca e la fiducia politica e sostenere gli sforzi per difendere gli interessi della sicurezza e dello sviluppo.

I temi trattati sono stati molteplici. In primo luogo, i leader, hanno espresso la loro contrarietà alla militarizzazione nei settori delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione auspicando l’implementazione della cooperazione tra le forze di polizia al fine di contrastare i crimini derivanti da un uso illecito di esse.

Gli altri punti che vengono toccati dalla Dichiarazione riguardano la minaccia terroristica, l’estremismo ed il commercio internazionale. Su quest’ultimo aspetto sono stati chiesti la promozione di un'economia globale aperta, l'opposizione a misure protezionistiche e restrizioni commerciali e il rafforzamento dell'efficacia dell'Organizzazione mondiale del commercio. Vengono introdotti diversi approcci per garantire la stabilità regionale, lo sviluppo economico sostenibile, il rafforzamento dei trasporti e dei legami di comunicazione. I paesi della SCO hanno sottolineato l’importanza del rispetto della sovranità nazionale e del diritto di ogni stato di scegliere propri modelli di sviluppo politico, economico e sociale senza interferenze straniere.

Il consesso ha condannato gli atti terroristici in tutto il mondo ed ha posto l’accento sulla necessità di eliminare le condizioni che potrebbero sostenere il terrorismo, il separatismo e l'estremismo. Su questo punto il presidente cinese ha dichiarato “la Cina è pronta a formare 2.000 uomini delle forze dell'ordine per gli stati membri della SCO nei prossimi cinque anni e stabilire una base per addestrare il personale antiterrorismo”. Si è discusso anche di nucleare ed in quanto stati parti del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, hanno concordato di continueranno a bilanciare e promuovere tutti i principi del trattato, con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione sull'uso pacifico dell'energia nucleare.

In uno dei 120 punti del trattato viene riportato che i paesi membri “riaffermano il loro impegno per una soluzione pacifica delle divergenze e delle controversie tra paesi attraverso il dialogo e la consultazione”. A vedere i leader coinvolti, probabilmente, questo punto appare leggermente ipocrita.

Attesi e degni di nota sono i faccia a faccia tra Russia, Cina ed India.

Durante i lavori il presidente della Federazione Russa ha dichiarato "la nostra politica è priva di qualsiasi egoismo. Ci auguriamo che altri partecipanti alla cooperazione economica costruiscano le loro politiche sugli stessi principi” ed ha esortato i leader presenti a sostenere il suo Paese per difendersi dalle sanzioni. Ha, inoltre, elogiato il presidente Xi per “la posizione equilibrata dei nostri amici cinesi in relazione alla crisi ucraina” ed ha sentenziato che la Russia ha lanciato l'operazione militare speciale in Ucraina per impedire all'Occidente di creare una enclave anti-russa in considerazione del fatto che per molti anni l’Occidente ha coltivato l’idea del crollo russo.

Xi Jinping dal canto suo ha affermato che "la Cina è disposta a collaborare con la Russia per svolgere un ruolo di primo piano nel dimostrare la responsabilità delle grandi potenze e per instillare stabilità ed energia positiva in un mondo in subbuglio".

Anche il primo ministro indiano Narendra Modi ha tenuto colloqui con il presidente russo per la prima volta dallo scoppio del conflitto in Ucraina e si è rivolto alla Russia dicendo che "questo non è il momento della guerra, ma del dialogo". Il leader russo ha replicato "conosco la tua posizione sul conflitto in Ucraina e anche le tue preoccupazioni. Vogliamo che tutto questo finisca il prima possibile. Ti terremo aggiornato su ciò che sta accadendo lì."

Modi si è intrattenuto anche con il presidente iraniano Ebrahim Raisi a margine del vertice e i due leader hanno discusso dei legami energetici oltre all'uso ottimale del porto di Chabahar e dell'INSTC1.

“Ho tenuto discussioni ad ampio raggio con il presidente Ebrahim Raisi. Abbiamo parlato della crescente amicizia tra India e Iran e della possibilità di rafforzare i legami in settori come l'energia, il commercio e la connettività" - le dichiarazioni del leader indiano.

La Shanghai Cooperation Organization terrà il prossimo vertice nel 2023 in India.

1 Il corridoio di trasporto internazionale nord-sud (INSTC) è un trasporto multimodale istituito nel 2000 allo scopo di promuovere la cooperazione in materia di trasporti tra gli Stati membri. Questo corridoio collega l'Oceano Indiano e il Golfo Persico al Mar Caspio attraverso l'Iran ed è quindi collegato a San Pietroburgo e al Nord Europa attraverso la Russia.

Foto: RIA Novosti