L'orizzonte dei Volontari italiani: il destino di una Nazione

14/04/17

Egregio direttore, sono il genitore di un soldato che rischia dopo 9 anni di restare fuori da ogni contesto lavorativo, sia militare che civile. Infatti le vorrei parlare dei VFP4 del 2010, che UNICI E PRIMI, rischiano seriamente l'immissione in ruolo, dato che nei relativi concorsi, sia in quella del 2014 (ordinaria) che nella successiva 2015 (prima straordinaria), soltanto il 40% di loro avrà questa possibilità. Inoltre, e questa è l'assurdità, praticamente tutti i loro predecessori ma anche i loro corrispettivi dello stesso anno di Marina ed Aeronautica verranno immessi in ruolo e quindi in servizio permanente. Tutto questo, ripeto dopo ALMENO 9/10 anni di servizio ed un'età che non gli consente alcun altro inserimento nelle forze armate o dell'ordine, ma anche nell'impiego civile dove il loro curriculum dovrebbe essere composto da una sola parola "SOLDATO". Le chiedo se di questa problematica vi siete occupati, tenuto conto della delicata posizione di questi militari, dei loro timori e del loro frustrante silenzio istituzionale. Possiamo, noi e voi fare qualcosa per loro, oppure abbandonarli al loro destino?

Lettera firmata

   

Egregio direttore, sono il genitore di un vfp4 esercito 2^ immissione che a fine 2018, stante la situazione attuale, verrà congedato.
Mi rendo conto che il problema è noto, ma mi rivolgo a lei, per tentare una mediazione verso la dirigenza militare, altrimenti impossibile da raggiungere.
Nonostante le promesse verbali del Ministro Pinotti e del Gen.Graziano, a tutt'oggi soltanto per un risicatissimo 1/3 ci sarà la garanzia del servizio permanente, e questo nonostante le prime 2 immissioni di cui una ordinaria e l'altra straordinaria (QUEST'ULTIMA DI APPENA 97 POSTI).
Inoltre, oltre al fatto che questa situazione riguarda, come lei ben saprà solo e soltanto l'esercito, vede attualmente le procedure concorsuali lentissime ed esasperanti.
Le chiedo pertanto almeno di sapere le intenzioni dell'Esercito in merito a questi VFP4 ormai prossimi al congedo, visto che l'accesso a queste informazioni sembra TOP SECRET e figuriamoci per questi ormai uomini, che dopo almeno 8/9 anni vivono nell'angoscia di essere abbandonati e senza alcuna tutela o vera rappresentanza efficace. INSOMMA ULTIMI.
Illusoria è poi la speranza di una collocazione in ambito pubblico o ancora peggio privato, non avendo alcuna competenza ed esperienza utile in entrambi gli ambiti.

La ringrazio sinceramente.

Lettera firmata

   

Gentili lettori, pubblico qui solo alcune delle molte lettere sul tema che vengono inviate a Difesa Online.

Sulla scia delle tante - forse troppe - segnalazioni, durante la nostra intervista al capo di stato maggiore della difesa, il generale Graziano, non abbiamo dimenticato di far presente la questione (v.video). La risposta è stata tutto sommato diplomatica e convincente ma sostanzialmente impotente. Nel senso che, in tempi di croniche politiche di contrazione degli organici, è difficile poter realisticamente assorbire tutti i volontari. Con questo, beninteso, non voglio condividere tali strategie. Paesi come la Germania stanno invertendo la marcia ed aumentando gli effettivi delle forze armate (v.articolo). Questo però presuppone disponibilità finanziarie ed una economia generale promettente. Fa bene l'autore della prima lettera a sottolineare che il curriculum del figlio si sintetizzerà nel singolo termine "soldato". Ricordiamo però che in Paesi "civili", come ad esempio gli Stati Uniti, tale qualifica esalta caratteristiche quali "serietà", "preparazione" e sopratutto "affidabilità". Un curriculum non da poco quindi. Altrove...

Ricordo come fino a pochi decenni addietro la Pubblica Amministrazione abbia rappresentato un bacino enorme per ridurre la disoccupazione, mantenere promesse elettorali e sistemare amici. Compagni e camerati compresi.

Il risultato? È che l'Italia è un Paese talmente indebitato da essere sostanzialmente fallito. E non è un dato recente (v.articolo).

Ma torniamo al punto. Gli ultimi dati pubblicati dall'Aran (l'Agenzia che si occupa di pubblico impiego) indicano che gli under 30 nella Pubblica Amministrazione rappresentano meno del 3%. Per la precisione un quasi insignificante 2,7%!!! Un dato tanto sconvolgente quanto eloquente.

Le prospettive?

Cerchiamo di infondere ottimismo con crescite del PIL dell'1% annuo mentre il resto del mondo - "il resto del mondo!" - procede ad un ritmo triplo (leggi). Non voglio improvvisarmi "economista", ma, se riesco a fare il calcolo (3-1=2), vuol dire che (anche) nell'anno in corso perderemo il 2% sulla media degli altri Paesi.

Vediamo depredare o distruggere risorse commerciali o relazioni privilegiate (eravamo i primi partner europei di Paesi come Libia e Siria...) e non possiamo far altro che stare a guardare. In un caso ci facciamo prendere palesemente per i fondelli, nell'altro siamo masochisticamente complici.

Serve un cambiamento più drastico ed illuminato di quel che temiamo. L'alternativa è altra agonia.

In redazione qualcuno ha detto, commentando certe dichiarazioni politiche, "sembra l'Orchestra del Titanic". Non sono d'accordo: quelli furono eroi. All'ultimo istante, i nostri lider maximi verranno molto probabilmente presi da un elicottero o, meglio, da un piccolo convertiplano...

Andrea Cucco

(foto: U.S. Army)