Il nuovo capo di stato maggiore dell'Esercito italiano

(di Andrea Cucco)
23/02/21

Il consiglio dei ministri, riunitosi oggi sotto la presidenza del presidente del consiglio Mario Draghi - su proposta del ministro della Difesa Lorenzo Guerini - ha nominato il generale di corpo d'armata Pietro Serino nuovo capo di stato maggiore dell'Esercito italiano. Il generale Serino, che dal 31 ottobre 2018 ricopre l’incarico di capo di gabinetto del Ministro della Difesa, subentrerà al generale di corpo d’armata Salvatore Farina.”

Con queste parole i nostri vertici politici e militari hanno comunicato ieri la scelta effettuata per la successione al comando di una forza armata che conta oltre 95.000 soldati.

La nomina, decisa di fatto dal precedente governo, al di là del plebiscito bulgaro di commenti NON a favore del generale incaricato dimostra la sostanziale continuità nel campo della Difesa da parte del nuovo esecutivo.

Indifferente alle critiche che susciterò, voglio spiegarvi perché aver posto al vertice una figura burocratica e non operativa è un messaggio estremamente positivo per tutti i concittadini:

- Insegna ad ogni militare italiano, parafrasando un collega del generale, che non nella sua giberna ma "nel gabinetto" si trova il bastone di maresciallo d’Italia. Aver lavorato al (fallito) Libro Bianco del ministro Pinotti avrà portato fortuna anche al successore del generale Farina?

- Chiarisce ad ogni ragazzo che non sono i nastrini sul petto, le medaglie, le missioni, le onorificenze del presidente della Repubblica e nemmeno le ferite a dimostrare il proprio valore. Basta credere in se stessi e lavorare con quello che si ha e si può. Al massimo è “con chi” che bisogna curare?

- Siamo evidentemente alla vigilia di un’era meravigliosa: la Storia insegna che ogni periodo di crisi sociale, politica e soprattutto economica, ha portato a molti anni di pace? Una catastrofica recessione mondiale come quella che stiamo vivendo aprirà globalmente menti e cuori regalando stabilità e lisergica armonia? A cosa potrebbero mai dunque servire esperienze di comando in brutti postacci fuori dal Raccordo Anulare?

- Quella di un capo di stato maggiore non è una votazione, è una “nomina”. La scelta “suggerita” da un ministro cattolico come Lorenzo Guerini non va discussa o commentata: possiamo giurare che un raggio di luce non lo abbia investito dall'alto (altrimenti era uno scooter) proprio domenica sera? Io no. Voi?

- Viene definito "Harleysta" ma nella foto è su una ital..., europeissima Ducati.

- Infine il generale di corpo d’armata Pietro Serino ha una qualità che poche persone tra i vertici di questo Paese hanno avuto e che persino il presidente del consiglio Draghi NON avrà mai… è uno sfegatato laziale.

Per concludere, alla luce della dolorosa cronaca estera di ieri, permettetemi una parentesi seria: "W l'Italia e chi ha dato e darà la vita per essa!"

Foto: Facebook