Conte: un piccolo passo indietro per un uomo, un passo enorme in avanti per il Paese?

(di Andrea Cucco)
27/02/20

Con un'emergenza globale in corso il presidente del consiglio accusa di “speculazioni a fini elettorali” e chiede coesione e unità, non polemiche. Ennesima excusatio non petita...? Se parte dell'opposizione se la beve e lascia fare, da semplici cittadini, non è nostra intenzione ascoltare senza sollevare perplessità.

Compagni che abbagliano?

Il 31 dicembre 2019 il governo ha scoperto che il regime cinese ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota, poi identificata come un nuovo coronavirus (2019- nCoV) , nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei.

Per l'intero mese di gennaio che un Paese come la Cina - quello che ancora censura il massacro di Piazza Tien'anmen e che nega ogni libertà, a partire da quella di informazione - avesse messo in quarantena decine di milioni di persone non ha portato i provvedimenti dovuti. Quali? Quelli di questi giorni per esempio. Il 30 gennaio, infatti, in una conferenza stampa che ha sostituito nell'agenda un'attività per il rilancio dell'azione di governo il presidente Conte annunciava la sospensione dei voli da e per la Cina. In seguito ci si accorgerà che buona parte dei voli per la Cina non decollava dal nostro Paese ma da hub europei... meglio tardi che mai.

Nel frattempo poche centinaia di casi - nonostante provvedimenti clamorosi per una Cina che vive di commercio... - hanno sfiorato quota 80.000 per poi stabilizzarsi. Tale dinamica viene descritta come "positiva". Lo è davvero? È indispensabile l'opponibilità dei pollici per pensare “maliziosamente” che i dati dichiarati dalla Cina fossero ampiamente sottostimati e che per un certo lasso di tempo siano stati gonfiati per far coincidere dato dichiarato e dato reale?

Nel frattempo in Italia, preoccupati da casi di singola idiozia, la politica ha confuso un allarme epidemiologico per razzismo.

Il professor Mirabella, su commissione del governo, ha per settimane tranquillizzato il pubblico con due bacchette in mano affermando che “non è affatto facile il contagio”. Nel frattempo i casi sulla Diamond Princess erano passati da 1 a 700...

Cosa è poi accaduto quando la diga del contenimento (nonostante i controlli della temperatura in aeroporto) è crollata? Si è messo il dito nelle falle già evidenti da un mese!

E Mirabella? Inizialmente ha trasformato un messaggio rassicurante in un “lavarsi le mani per un minuto”. Ma come?! Prima “non è affatto facile il contagio” e poi il triplo di quanto raccomandato dal ministero della Salute!!!

Dal momento che la politica la fanno i geni della comunicazione, si è quindi passati al presentatore Amadeus? Personaggio ancora non sputtanato da un copione.

Il messaggio/monito di Conte è ora: Questo è il momento della coesione e dell’unità nazionale, non della polemica. L’Italia si aspetta da tutte le forze politiche un atteggiamento responsabile, ispirato a collaborazione e professionalità. Le nostre decisioni poggiano sempre sulle valutazioni del comitato tecnico-scientifico. Nel dibattito pubblico si dice di tutto e di più; ma dobbiamo fidarci del giudizio degli esperti e poi tenere sempre conto della concreta praticabilità delle soluzioni, non limitandosi a valutarle solo in astratto”.

I ministri che affollano le conferenze stampa sottolineano costantemente che è tutto sotto controllo, siamo i migliori d'Europa e che i conti "politici" si faranno alla fine.

Alla fine? E perché? Siamo cresciuti sentendoci dire e ridire che il valore su cui si fondava la Repubblica era l'antifascismo. Se si è insistito per decenni e decenni su questo punto, sul fatto che fosse giusto combattere ed opporsi ad un governo – durante una guerra! – perché si dovrebbero oggi fare sconti di fronte ad una fallimentare gestione dell'emergenza?

Perché non dovrebbe giungere quindi una crisi di governo? L'illuminata guida di qualche leader verrebbe meno? La Costituzione italiana non prevede “vuoti di potere”.

Cari lettori, come al solito verrà dato ordine a squadristi da tastiera di versare altro olio di ricino a commento dell'ennesimo editoriale irriverente di Difesa Online.

Per i morti presenti e futuri, auspichiamo le dimissioni del governo e “coesione e unità nazionale”: un Governo con tutte le forze politiche per affrontare uniti un'emergenza storica. Magari con un accordo che metta al bando per mesi singoli messaggi politici sui social.

Non attendiamo altre tragedie (a partire dai risvolti economici) per mostrare responsabilità e coraggio. Non attendiamo che la Cina vieti i voli dall'Italia per smettere di apparire ridicoli.

Foto: presidenza del consiglio dei ministri / RAI