Siria, ribelli annunciano: "Abbiamo ucciso il generale Soleimani", ma non ci sono conferme

(di Franco Iacch)
15/11/15

La notizia rimbalza ieri sera da Aleppo con una certa insistenza, ma non è stata ancora confermata. I ribelli siriani affermano di aver eliminato il comandante della Forza Quds, Qasem Soleimani, nei pressi di Aleppo. I ribelli affermano di aver lanciato un missile TOW contro il mezzo sopra cui viaggiava il comandante delle forze iraniane in Iraq ed in Siria. Nella stessa auto, i ribelli affermano di aver eliminato anche tre comandanti iraniani: Masoud Askari, Mahmud Dahakan ed Ahmed Rajai.

Sappiamo che nelle ultime 72 ore, la 4a Divisione meccanizzata dell'esercito siriano, con Hezbollah, Forze di Difesa Nazionale (NDF) di Aleppo, ed i battaglioni di Al-Ba'ath, Harakat Al-Nujaba (paramilitare iracheno), Kataeb Hezbollah (paramilitari iracheni) e Firqa Fatayyemoun (paramilitare iraniana), ha catturato le città strategiche di Al-Hadher e Tal Al-'Eiss, aprendo la strada per l’autostrada di Damasco-Aleppo dal fianco orientale. La notizia, lo ripetiamo, non è stata confermata.

I missili TOW (acronimo di Tube-launched Optically-tracked Wire-guided), sono stati forniti dagli Stati Uniti e dai suoi alleati all’Esercito Siriano Libero ed ai gruppi che combattono contro il governo di Bashar al-Assad. Ad un costo di 12/15 mila dollari ad esemplare, appare evidente quanto, questo equipaggiamento anticarro, facesse parte della dotazione standard americana in sostegno alle truppe ribelli.

Il programma TOW, supervisionato dalla CIA, è totalmente separato da quello miseramente fallito dal Pentagono che, secondo le intenzioni, avrebbe dovuto influenzare il risultato dell'altra guerra condotta in Siria, quella nella parte nord-orientale del paese contro lo Stato islamico. La CIA ha avviato il programma TOW nei primi mesi del 2014, con l'obiettivo di contrastare Damasco fornendo formazione, armi leggere, munizioni e missili anticarro: strumenti che si sarebbero rivelati essenziali per colmare il gap con l’equipaggiamento pesante del governo lealista. I missili giungono in Siria dall’Arabia Saudita, dietro fornitura della CIA.

Il piano, così come descritto dal Pentagono, aveva l’obiettivo di esercitare una sufficiente pressione militare contro le forze di Assad e convincerlo ad un compromesso politico. Una sorta di “invito” al tavolo delle trattative, magari evitando quel collasso che avrebbe scatenato il caos nel paese. L’entrata in scena della Russia, invece, ha stravolto l’intera strategia della CIA.

Ritornando alla presunta eliminazioni di Soleimani. Quest’ultimo, vecchia conoscenza degli USA, è il comandante della Forza Quds, che gestisce una rete di forze delegate in tutto il Medio Oriente, tra cui Siria, Iraq, Yemen e Libano La Forza Quds o Brigata Gerusalemme, ala per le operazioni speciali del Corpo delle Guardie rivoluzionarie dell'Iran, è ritenuta responsabile della morte di centinaia di soldati americani in Iraq. Secondo il Pentagono, la Forza Quds supporterebbe gruppi terroristici in Libano, Yemen e Iraq.

L’auspicio, pena un escalation del conflitto, è che quanto affermato dai ribelli sia falso. Se la sua eliminazione venisse confermata, l’Iran espanderebbe il suo coinvolgimento in Siria, considerando il ruolo di Soleimani (già oggetto si sanzioni dall’Occidente), considerato un eroe in patria. Fin dal 2010, la presunta morte di Soleimani è stata annunciata a più riprese. L’ultima foto di Soleimani risale a 21 ore fa.