Green Waters Navies: esiste un'alternativa ai sottomarini convenzionali? (seconda parte)

05/06/21

Sottomarini Midget e Compatti

La storia di questi sottomarini risale al periodo della II Guerra Mondiale, con diversi progetti sviluppati principalmente da Giappone, Italia, Germania, USA e Regno Unito. L'idea era quella di avere un gran numero di piccole unità, presidiate da un numero ridotto di equipaggi e bassi costi di produzione.

Nei decenni successivi Jugoslavia, USA (con l'X-1), Cina, Russia, Spagna (con “Foca” e “Tiburón”) e l’Italia (con COSMOS - foto apertura) hanno continuato a sviluppare, produrre e commercializzare mezzi Midget in tutto il mondo, essendo comunque COSMOS l'unica realtà industriale con un numero significativo di mezzi prodotti e ancora in servizio.

Questi tipi di sommergibili di ridotte dimensioni sono al giorno d’oggi in servizio in diverse Marine "Green Waters", talvonta in concomitanza di sottomarini diesel convenzionali. Di seguito alcune di queste marine:

- L'Iran ha in servizio 1 battello midget Nahang SS102, armato con 2 siluri, capacità di posare mine e impiegabile come piattaforma SOF; e dal 2007 i sommergibili midget classe Ghadir (14?) armati di 2 siluri da 533 mm e in grado di lanciare missili anti-nave ed effettuare operazioni di posa di mine (foto seguente).

- la Corea del Nord ha ancora in servizio 4 nani classe Yugo, venduti anche al Vietnam nel 1997; e almeno 40 sottomarini midget della classe Sang-O armati con 4 siluri e capacità di posare mine.

- Il Pakistan ha in servizio 3 midget prodotti dalla COSMOS negli anni ‘90, la classe MG110, impiegati come vettori per SDV, attività di posamine e ruoli tradizionali ASW/ASuW.

- La Corea del Sud aveva in servizio fino al 2016 3 midget della classe Dolgora, armati con 2 siluri da 406 (16 pollici). Erano stati i primi sottomarini in servizio, usati principalmente per acquisire esperienza e come gestire e utilizzare i sottomarini.

- La Marina della Colombia aveva in servizio fino al 2013 l'ARC "Intrepido" (S-21) e l'ARC "Indomable" (S-22) Classe SX506, con 2 siluri attaccati esternamente e in grado di trasportare un SDV per operazioni di SOF.

Da notare che i sottomarini colombiani, come quelli della Corea del Sud, furono tutti costruiti dall'azienda italiana COSMOS, i cui prodotti, pur non avendo all'epoca le caratteristiche per raggiungere il livello standard di uno convenzionale, erano i midget più completi, performanti e moderni disponibili sul mercato.

Allo stesso modo, vale la pena ricordare che i mezzi Nord Coreani Yugo (foto) derivano dai midget jugoslavi, che sono state a loro volta copiati dai progetti originali COSMOS. Inoltre, ci si potrebbe sorprendere nello scoprire che anche il Midget iraniano Ghadir deriva dai disegni del mezzo prodotto dalla COSMOS.

Non vale nemmeno la pena menzionare i disastrosi tentativi di costruire mezzi Midget indigeni da parte dei vietnamiti (anche ispirati da una lunga trattativa con DRASS, il successore italiano di COSMOS) e dalla marina coreana negli ultimi anni, anch'essi derivati dal design italiano originale fornito alla Corea.

Soluzione alternative

Quindi, tenendo in considerazione le limitazioni dei bilanci comuni a diversi paesi (insieme agli alti costi per le MRO effettuati su vecchi sottomarini) e la necessità di preservare le proprie capacità operative, esiste un altro approccio praticabile per soddisfare le esigenze operative di queste marine? Forse la risposta è sì, con una nuova generazione di sottomarini Midget "all'avanguardia", estremamente performanti e che possano avere le seguenti capacità:

  • Navigare sia in acque basse che in acque profonde;
  • Dotato di sistemi all'avanguardia a bordo (da albero optronico, CMS e COMMS integrati, sonar passivi e suite di guerra elettronica, motori silenziosi, batterie al litio);
  • In grado di trasportare siluri pesanti (4/6 x 533 mm); mine, e dotato di sistemi di fuoriuscita e possibilità di trasporto di un mezzo SDV per operazioni speciali;
  • Autonomia di navigazione di circa 2.000/4.000 NM;
  • TS8 ridotto grazie alle dimensioni compatte, bassa rumorosità;
  • Capacità di essere sollevato e recuperato da unità di supporto in caso di emergenza;
  • Equipaggio ridotto.

Date queste caratteristiche, perché non considerarli come valida alternativa ai convenzionali per le Marine “green waters”?

La prima considerazione da fare è che un sottomarino Midget costa circa un quarto (¼) di un battello convenzionale. Senza considerare il risparmio derivante dal ridotto equipaggio di circa 10/12 persone rispetto a quello di un sottomarino convenzionale di 40/45 e talvolta anche di più (i sommergibili Kilo - foto - hanno un equipaggio di 50 uomini).

In pratica, possiamo ipotizzare che con un budget disponibile di 900 milioni di Euro (il costo di 2/3 dei sottomarini convenzionali) una Marina può acquistare 7 o addirittura 8 sottomarini Midget.

Con queste elevate capacità operative, diventa evidente per una Marina Militare che la capacità dissuasiva di 7/8 Midget è assolutamente superiore rispetto ai soli 2 convenzionali, data la loro maggiore facilità di impiego e il maggior numero di aree pattugliate, considerando che ogni sottomarino è assegnato a una SPA9 (spesso un'area di forma rettangolare dimensionata in miglia nautiche), maggiore è il numero di sottomarini a disposizione, maggiore è l'area totale coperta.

Per definire quest'area, è necessario considerare il tipo di sensori a bordo10 - e la loro capacità - le caratteristiche attese del bersaglio e la probabilità richiesta per rilevare o intercettare quel determinato bersaglio. Più grande è l'area, più bassa è la possibilità di rilevare il bersaglio.

Per questi motivi, è ovvio che avere più unità in mare contemporaneamente consente di pattugliare aree più grandi in un certo periodo di tempo, aumentando la probabilità di rilevare e contrastare gli obiettivi nemici.

Queste sono le ragioni principali che spingono sempre di più diverse Marine da “Green Waters” ad interessarsi e valutare con crescente interesse la nuova generazione di sommergibili di tipo Midget e Compatti.

Inoltre, a bordo è disponibile lo stesso tipo di sistema d’arma (siluro pesante da 533mm) e apparecchiature che eguagliano le capacità operative di un sottomarino convenzionale, rendendoli una scelta logica per Marine con requisiti difensivi di proiezione geografica localizzata e limitati finanziamenti disponibili.

Contrammiraglio (aus.) Luigi Fersini - Sommergibilista

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8 Target Strength (TS) di un bersaglio è il valore in dB del rapporto tra l’intensità dell’energia riflessa e l’intensità dell’onda incidente.

9 Submarine Patrol Area (SPA) è l’area geografica assegnata dal comando operativo di un sommergibile per evitare interferenze con le forze amiche e per sicurezza.

10 I sensori a bordo sono principalmente: il periscopio e il sonar passivo. Entrambi sono legati a diversi fattori come le condizioni meteorologiche, la temperatura dell'acqua, l'altezza del bersaglio e l'elevazione del periscopio sopra l'acqua (a causa della curvatura terrestre), il rumore proprio e del bersaglio, ecc. L'equazione per determinare le prestazioni del passivo sonar è: SL - PL = NL - AG + DT (dove SL è il livello della sorgente, PL è la perdita di propagazione, NL è il livello di rumore, AG è il guadagno dell'array e DT è la soglia di rilevamento). La cifra di merito di un sonar passivo è FOM = SL + AG - (NL + DT). Anche le emissioni radar possono contribuire a identificare gli obiettivi.

Foto: Pakistan Navy / web / DRASS / MoD Fed. russa