Club ALFISTI IN PATTUGLIA ONLUS

(di Gianluca Celentano)
28/04/22

In questa sede abbiamo spesso raccontato di conduttori militari facendo un confronto tra le loro impegnative mansioni e quelle degli autisti civili che, a loro volta, svolgono compiti dove occorre molta intuizione e dove non basta una patente in tasca per considerarsi conducente, soprattutto in un contesto imprevedibile come la strada. Se riflettiamo, l’attività di questi ultimi è alla base di un gran numero di servizi indispensabili come il rifornimento dei supermercati o lo spostamento di persone.

Durante il lockdown per il Covid, gli autisti civili, così come i medici e gli infermieri, erano considerati i nostri angeli perché riuscivano a non farci mancare nulla, nonostante le numerose vittime del virus anche in questo comparto. Attualmente, sono gli autobus privati in collegamento con l’Ucraina a rappresentare la salvezza nella complessa situazione soprattutto per donne e bambini, mentre sono gli autocarri a far arrivare nelle zone di guerra tonnellate di medicine e beni di prima necessità.

L’impegno dell’Esercito e dei suoi conduttori e logisti

In ambito di missioni emergenziali e di solidarietà è soprattutto il nostro Esercito a posizionarsi al primo posto. In effetti, già prima della costituzione della Protezione civile nazionale (Legge 225 del febbraio 1992), le forze armate hanno sempre avuto un ruolo multitasking per la società, a volte anche per sopperire alle défaillances della pubblica amministrazione. È proprio la capacità di mettere in campo in tempi ristretti personale e attrezzature specialistiche che richiedono professionalità e addestramento costante a far sentire utile e vicino al Paese il nostro Esercito. Ricordiamo i circa 500 militari e 137 mezzi in buona parte del Genio impiegati nel 2016 per il sisma di magnitudo 6.0 in Centro Italia, l’impiego del reggimento logistico "Pozzuolo del Friuli" per il sisma a Zagabria nel dicembre 2020, i camion del reparto afferente alla NRDC.ITA impiegati per trasporto dei banchi a rotelle a Nembro (Bg) nel 2020 o il rifornimento di gasolio nel deposito di autobus di Tavernola (Sa) offerto nell’agosto 2021 dal Comando Forze Operative Sud alla guida del generale Giuseppenicola Tota, che ha permesso di ripristinare la linea bus dal litorale flegreo a Mondragone.

Ma ci sono anche entità numericamente minori, ma altrettanto meritevoli di essere ricordate per il loro impegno volontaristico come Assoarma e come un piccola realtà che ho recentemente conosciuto. Nata a Taranto da militari, cittadini e collezionisti accomunati dalle stesse passioni, ha dato origine a una funzionale e utile iniziativa divenuta una vera e propria Onlus.

Stellette e appassionati uniti per la solidarietà

Si tratta di un’associazione che unisce, pensate un po', il vintage delle auto storiche in divisa a opere di solidarietà nei confronti di bambini diversamente abili e di persone con difficoltà fisiche. A farne parte ci sono militari e forze dell’ordine, ma soprattutto appassionati e collezionisti privati che arrivano addirittura dalla Germania, Belgio e Paesi Bassi e che fanno contare sulla pagina social ben 16mila iscritti.

Ho conosciuto il signor Fabrizio Carriere, presidente della Onlus e tra gli ideatori del “Club ALFISTI IN PATTUGLIA ONLUS” con sede a Taranto, il quale è un profondo conoscitore di tutte le particolarità sconosciute o dimenticate che gravitavano intorno alle Alfa Romeo storiche in servizio di polizia o addirittura anti-incendio.

Mentre parlo con Fabrizio intuisco che ha un legame con le istituzioni e, soprattutto, una tale competenza del settore da poter essere interpellato da qualche regista per un movimentato film poliziesco ambientato nel secolo scorso.

Un Club Alfista alternativo

Come mi ha detto il suo presidente, il Club ALFISTI IN PATTUGLIA ONLUS segue sostanzialmente due strade per rimettere rigorosamente a nuovo le storiche Alfa Romeo: acquistare delle icone storiche e farne delle perfette repliche in livrea oppure salvare i veicoli d’istituto destinati allo sfascia carrozze.

Le auto storiche a loro disposizione per manifestazioni e caroselli benefici sono in buona parte recuperate dall’abbandono in garage e successivamente ricondizionate da carrozzieri e meccanici soci della Onlus. Qui entrano ancora una volta in scena i conduttori impegnati per scopi solidali, infatti nei molti caroselli le auto storiche in livrea sono condotte in suggestive manovre da personale con anni di servizio nelle forze dell’ordine e quindi ben consci dei limiti e della sicurezza, altro tema affrontato dal Club all’interno delle scuole.

Le quote degli associati sono impiegate per le spese di restauro e le tasse di immatricolazione, mentre i successivi ricavati delle manifestazioni vanno per i fini benefici statutari.

Le annate di questo storico parco veicoli composto anche da proprietà private, partono dagli anni ‘70 arrivando al 2000, ripercorrendo l’evoluzione dell’automotive del pronto intervento.

In possesso dei soci del Club c’è davvero tanto da vedere e non mancano ovviamente le mitiche Alfette “gazzelle dei Carabinieri” a scudo largo sulla calandra, le Giulia Super e Alfette “pantere della polizia”, in livrea grigio verde o post ‘75 in livrea azzurra e bianca. Tutto esclusivamente sotto il segno del marchio di Arese dove compare una Alfa Matta ma anche le Alfa 33 tra cui, quelle dei Vigili del fuoco.

Fabrizio mi informa con soddisfazione che da poco ha salvato dalla pressa una rara Alfa 156 Q4 Crosswagon in livrea Guardia di Finanza che ora attende il restauro.

Il vice presidente del Club, Salvatore Arcadio, sottolinea che dalla nascita di questa Onlus, le vetture in livrea hanno regalato innumerevoli sorrisi ai bambini diversamente abili, diventando fuori da ogni aspettativa un riferimento per collezionisti di cimeli e di particolari come gli introvabili interruttori o pezzi di ricambio, trasformando il Club in un vero e proprio museo itinerante aperto al pubblico.

Qualche curiosità

Non basterebbe una giornata per raccogliere dettagli e curiosità in queste esposizioni, ma qualcosa mi sono annotato. Ricordate le sirene a fischio delle mitiche Giulia Super adottate anche sulle Alfette fino al ‘75? Durante i folcloristici caroselli del Club sono perfettamente funzionanti, ma mi è stato detto che la sirena poteva essere attivata a suono fisso con un pulsante sul tunnel del cambio ma, tramite un deviatore, anche a colpi intermittenti agendo sui pulsanti del clacson posti sul volante (l’Alfa aveva i pulsanti sulle tre razze).

Per fermare un auto in fuga con pericolosi rapinatori a bordo, nei primi anni ‘70 poteva essere utilizzata la fascia a bande chiodate, poi abolita per evidenti motivi di sicurezza.

A proposito della sulla famosa V bianca posta sul tetto delle pantere e mai utilizzata dai carabinieri sono venuto a sapere un particolare interessante. Applicata a cavallo degli anni ‘60 e ‘70, periodo in cui le pantere erano in grigio verde, fu utilizzata inizialmente solo dalla polizia stradale con lo scopo di far comprendere la direzione del veicolo agli elicotteri della polizia in supporto. È stata associata anche alla numerazione che inizialmente era sperimentale, da qui il termine numero aereo. Invece il termine “Pantera” proviene dagli Alfoni 1900 neri della polizia, ma con l’avvento dell’azzurro/bianco è diventato più attuale chiamare le auto con il termine volanti.

C’è anche qualche curiosità sulla sana competizione tra carabinieri e polizia, come nel caso della luce brandeggiante d’ispezione sul tetto utilizzata dai CC e non allestita sulle auto della polizia, così come i doppi lampeggianti per l’Arma e la scelta del singolo (o a barra) per la PS.

I meno giovani assoceranno il termine gazzella alle auto dei carabinieri e Fabrizio mi dice che lo sguardo della gazzella è sempre orientato in avanti, quindi controvento come la fiamma, fregio e simbolo dell’Arma.

Tra foto e cartoline l’occhio cade sulle atipiche auto dell’Arma in livrea (Thema e Croma) in servizio alla Banca d’Italia, o le Giulia Super blindate con parabrezza a tre segmenti. Insomma, se siete appassionati vale la pena fare una visita al Club.

Conduttori e opportunità benefiche

L’associazione Club Alfisti in Pattuglia Onlus sarà impegnata domenica 12 giugno 2022 a Locorotondo (BA), uno dei Borghi più belli d’Italia, nella terza edizione dell’evento “I Love Motors”. Qui convergeranno da tutta Italia molte Alfa Romeo storiche in divisa disponibili per portare in giro i bambini che interverranno alla manifestazione.

Foto: web