ACV: dalla navigazione alla battaglia

(di Gianluca Celentano)
18/01/24

Con un’importante quota nel settore internazionale della difesa che la rende leader nel mondo sulla sicurezza e aerospazio, l'anglo-americana BAE Systems si conferma al vertice produttivo e di gradimento nei blindati anfibi ad alta versatilità.

Infatti sul funzionale e conosciuto scafo 8x8 anfibio già ampiamente testato, la BAE Systems si è concentrata già prima del contratto 2019, allo sviluppo del programma ACV e delle sue funzioni specialistiche. Funzioni che osservano in tutte le varianti le caratteristiche comuni del progetto, cioè la navigabilità, la sicurezza e l’impiego fuoristrada. Ricordiamo che l’Amphibious Combat Vehicle è una piattaforma anfibia con base comune, come oggi avviene per altri veicoli tattici, adattabile in base alle necessità del teatro operativo.

Attualmente la produzione negli Stati Uniti riguardano l'ACV-P (personnel) per il trasporto di 13 marines e l’ACV-30, armato con un cannone da 30 mm e torretta remota studiato espressamente per le esigenze dei marines, capace inoltre di offrire un apprezzabile volume interno di carico. Si aggiunge ai veicoli in prova l’ ACV-R (recovery) che dovrebbe debuttare nel 2025. Questa variante, per le specificità del ACV, avrà il ruolo di carro soccorso e manutenzione dedicata agli Amphibious Combat Vehicle.

Prima del varo ogni variante degli scafi 8x8 necessita di un prototipo da sottoporre a un periodo di prove e impiego specifico, il PRTV (Production Representative Test Vehicle), prima che avvenga la produzione in ampia scala.

La prima delle quattro tipologie di ACV a essere consegnata, secondo la nota, è stata quella peculiare, cioè il posto comando e controllo.

ACV-C (command and control)

Si tratta di un veicolo anfibio con le peculiarità di centro di comando mobile altamente specializzato e in grado di essere integrato alle nuove tecnologie. Può operare in mare aperto garantendo il successivo raggiungimento e mobilità off-road sulla terra ferma. Le sue avanzate caratteristiche tecniche versatili permettono l’implemento tecnologico sulla piattaforma e modulo interno, quindi la capacità di adottare future tecnologie senza sostituire il veicolo. Insomma, un mezzo terrestre e un natante dove, la sua livrea scura, non lascia trasparire all’esterno le sue futuristiche e curiose qualità.

La fiducia risposta verso la piattaforma AVC ha permesso di stipulare un contratto full-rate (a tariffa unica) per fornire al corpo dei marines una sinergica famiglia di anfibi tattici operativi plurifunzionale. ACV-C oggi è una realtà che, a pieno regime delle sue varianti, manderà in pensione gli AAV Assault Amphibious Vehicle.

Gli studi di BAE Systems condotti con il Corpo dei Marines, hanno documentato e confermato come lo scafo ACV possieda le caratteristiche di personalizzazione, robustezza e l’integrazione con tecnologie mission-critical e di gestione della battaglia. L’Advanced Communications e il MUM-T, Manned-Unmanned Teaming, ossia l’autonomia operativa senza l’impiego degli operatori, segnano probabilmente una nuova era dell’ impiego bellico dei veicoli tattici senza la necessità dei soldati?

Nel frattempo Garrett Lacaillade, vice presidente del comparto che si occupa dei veicoli anfibi per BAE Systems, dichiara grande entusiasmo nel consegnare questa utile e necessaria variante ai marines, dicendosi pronto ad aggiornare e risolvere qualsiasi esigenza critica nel combattimento anfibio.

Foto: U.S. Marine Corps / Bae Systems