Iran: operativo il primo S-300 russo, in produzione il sistema missilistico "Bavar"

(di Franco Iacch)
10/05/16

Il Ministro della Difesa iraniano, il generale di brigata Hossein Dehqan (foto sotto) ha annunciato che il primo sistema di difesa russo S-300, consegnato lo scorso aprile, è stato schierato presso la base aerea di Khatam al-Anbia, comando delle difese missilistiche del paese.

La versione iraniana dello scudo di difesa chiamato Bavar 373 – ha aggiunto Dehqan – sarà prodotto a breve.

Lo scorso 11 aprile, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Hossein Ansari Jaber, aveva confermato l’arrivo del primo S-300. Il contratto per la fornitura di cinque sistemi S-300 è stato siglato nel 2007 per una cifra di poco inferiore ai 900 milioni di dollari. Fornitura poi congelata a causa delle sanzioni elevate dalla Nazioni Unite contro l'Iran.

Nella primavera dello scorso anno, il presidente russo Vladimir Putin ha tolto l’embargo sui sistemi S-300 per l’Iran. Mosca e Teheran hanno firmato un contratto per la fornitura di un battaglione S-300 PMU1 nel 2007.

Il Bavar (Fede) 373 entrerà in produzione entro l’anno. Secondo gli iraniani “questo sistema di difesa è in grado di impegnare bersagli multipli contemporaneamente, compresi missili balistici e da crociera, droni e caccia”.

“La versione iraniana ha caratteristiche superiori rispetto al modello originale russo in quanto gode di una maggiore mobilità e minori tempi di preparazione al lancio”.

L’S-300 è un sistema di difesa progettato per la difesa tattica contro bersagli ad ampio spettro come missili balistici, velivoli ed elicotteri. I dettagli dell’accordo non sono mai stati resi noti. I due paesi hanno sempre parlato di una fornitura per cinque sistemi (ogni missile S-300 dovrebbe avere un costo di oltre 1 milione di dollari). L’Iran, dovrebbe avere anche acquistato almeno cento missili 9M82M/9M83M. I missili si affidano ad un sistema inerziale con aggiornamento radio a metà percorso, mentre nella fase terminale ad un radar semi attivo.

Gli S-300 sono ritenuti immuni alla maggior parte delle contromisure ECM occidentali. Una volta messi in linea, non richiedono manutenzione per almeno dieci anni.

(foto: MoD Fed. russa / IRNA)