Il Pentagono acquisisce 100 fucili antipaparazzo

(di Davide Bartoccini)
17/05/16

Il Pentagono è preoccupato dagli attacchi di piccoli droni portatili e acquisisce il 'DroneDefender': un'arma a spalla concepita per tagliare il contatto tra un UAV e il suo controller attraverso onde radio.

Il DroneDefender elaborato da Battelle, un'organizzazione no-profit per la ricerca e lo sviluppo con sede a Columbus in Ohio, consiste in un fucile d'assalto provvisto di un jammer (disturbatore di frequenze) che puntato verso una minaccia UAV (unmanned aerial vehicle) o UAS (unmanned aircraft system) 'taglia' il contatto tra il drone e il suo pilota remoto, dunque lo fa precipitare o atterrare secondo le sue impostazioni. Ha una portata utile di 400 mt, il suo peso è di 15 libre (quasi 7 Kg) ed è alimentato da una batteria del peso di 10 libre (4,5 Kg) sistemata in uno zaino.

Per ovviare alla minaccia sempre più crescente di droni che possono insidiare le truppe sul campo le basi militari, il Ministero della Difesa e il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti hanno acquistato 100 DroneDefender che verranno ripartiti tra i diversi corpi e le varie agenzie governative.

La vendita di tecnologia anti-drone è proibita dalla Federal Communications Commission e dalla Federal Aviation Administration, ma la Battelle ha elaborato il progetto su richiesta di diversi studi cinematografici alla ricerca di metodi efficaci per neutralizzare i droni recentemente impiegati dai paparazzi per spiare i set o le abitazioni degli attori.

(foto: Battelle)