I francesi avranno presto bisogno degli italiani nel Sahel

(di Tiziano Ciocchetti)
18/11/20

Le forze aeree di Parigi soffrono della mancanza di elicotteri pesanti, per questo motivo i reparti francesi dell’Operazione Barkhane, nel Sahel, sono costretti ad avvalersi del supporto dei CH-47F Chinook inglesi e degli AW-101 Merlin danesi (foto apertura).

In particolare, i due elicotteri danesi svolgono una media di 6/7 missioni a settimana, secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa di Copenaghen. Per quanto riguardi i tre Chinook inglesi, invece, nel corso degli ultimi due anni hanno accumulato un totale di oltre 2.000 ore di volo.

Ricordiamo che questi vettori svolgono diverse tipologie di missioni, oltre che trasportare soldati e materiali: grazie ai loro sofisticati sensori di bordo, come il sistema di immagini optronico Wescam MX-15, gli AW-101 danesi possono monitorare il terreno sottostante durante le missioni di volo. Mentre i Chinook sono in grado di trasportare 2.000 litri di carburante all’interno di contenitori flessibili, permettendo così di allestire punti di rifornimento per gli elicotteri da combattimento Tigre in dotazione alle forze di Barkhane.

A quanto pare Parigi, a breve, non potrà più contare su queste capacità. Infatti se l’impiego dei tre CH-47F Chinook fosse esteso da Londra, il loro utilizzo potrebbe essere condivisa tra Barkhane e MINUSMA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali), presto rafforzata dall'arrivo di 250 militari di sua maestà.

Il Regno Unito è "sul punto di annunciare un rinforzo di 250 persone all'interno della MINUSMA per pattugliamenti a lunga distanza e prevede che i tre Chinook presenti in Mali saranno d'ora in poi assegnati al 50% a questa missione". Come recentemente hanno dichiarato i deputati francesi Jacques Marilossian e Charles de la Verpillière, in un rapporto che fa il punto sugli accordi di Lancaster House, firmato dieci anni fa.

Inoltre Parigi dovrà trovare un modo per sostituire i due AW-101 Merlin danesi, la cui missione terminerà a breve. Senza dubbio Copenaghen potrebbe considerare di prolungare il proprio impegno, tuttavia la Difesa danese soffre di gravi carenze di Bilancio.

Per colmare gli eventuali abbandoni, le truppe francesi puntano molto sugli assetti di volo italiani. La partecipazione italiana, con le sue forze speciali, all’Operazione Takuba (che andrà ad integrare l’Operazione Barkhane) nel Sahel è ormai prossima (già finanziata dal Parlamento). I nostri operatori saranno supportati anche da elicotteri medi e pesanti, con assetti di volo forniti dal 3° REOS dell’Esercito di Viterbo (su UH-90 e CH-47F), dal 1° gruppo elicotteri della Marina Militare (su SH-101) e dal 9° stormo dell’Aeronautica Militare (su HH-101 dotati di sonda per il rifornimento in volo).

La nuova missione si presenta particolarmente insidiosa, d’altronde il deputato francese Jean-Jacques Ferrara è stato estremamente chiaro: "è ora che i nostri partner europei accettino di condividere il prezzo del sangue".

Foto: Royal Danish Air Force / MoD UK