F-35B, incendio nella stiva della armi: aperta un'inchiesta, ma i test continuano

(di Franco Iacch)
09/11/16

Il Corpo dei Marine ha avviato un’indagine interna per scoprire le cause di un incendio che si è sviluppato nella stiva delle armi di un F-35B durante una missione di addestramento su Beaufort, nella Carolina del Sud, il 27 ottobre scorso.

In una nota del 2nd Marine Aircraft Wing, si precisa che “il velivolo è atterrato in modo sicuro, sia il pilota che il personale di terra sono rimasti illesi. Un'indagine è in corso, forniremo dettagli quando saranno disponibili”.

L’ammontare del danno, classificato di categoria A, supererebbe i due milioni di dollari. La Classe A è si applica anche per incidenti che comportano la morte del personale aereo.

Gli F-35B sono attualmente schierati sia con il Marine Fighter Attack Training Squadron 501 che con il Marine Fighter Attack Squadron 121, a Yuma, Arizona. I test continuano regolarmente anche sulla USS America.

L’incendio del 2014

Il 23 giugno del 2014, il pilota di un F-35A dell’Air Force assegnato al 58° Fighter Squadron presso la base aerea di Eglin, in Florida, è stato costretto ad interrompere il decollo “safely aborted the takeoff “ (cioè in modo sicuro) ed abbandonare il velivolo a causa di un incendio che ormai si stava propagando sul caccia. Il pilota è rimasto incolume, ma l’episodio ha comportato la messa a terra dell’intera flotta F-35 per un breve periodo, l’annullamento della presentazione dell’F-35B dei Marine all’Airshow di Farnborough, in Inghilterra ed una serie di nuovi test sull’apparato propulsivo. La causa dell’incendio che ha avvolto l’F-35A, numero di coda 10-5015, è stata confermata dall’Air Education and Training Command. Ad aver causato l’incendio è stato un problema riscontrato nel terzo stadio del modulo del motore. Si sarebbe verificata una condizione di eccessivo attrito (“hard rub”) tra le pale della turbina del motore e la calandra circostante. L’eccessivo riscaldamento eccessivo ha poi mandato in frantumi parte della sezione del rotore collocato nel terzo stadio del modulo del sistema propulsivo F135 della Pratt & Whitney.

Le schegge impazzite (bisogna considerare la tempistica, il problema è avvenuto nel giro di microsecondi) sono state risucchiate dall’intera linea di propulsione, andando a danneggiare il serbatoio interno del carburante e l’idraulica. I rottami del rotore frantumato hanno poi trapassato la parte superiore della fusoliera del velivolo. L’incendio si è sviluppato a causa della perdita di carburante e di olio idraulico. Le fiamme hanno avvolto due terzi del velivolo. La cellula dell’F-35A, costato nel 2013 poco più di 100 milioni di dollari, ha riportato danni per 50 milioni di dollari. Secondo quanto confermato dalla Lockheed, il problema al motore non sarebbe sistemico.

L’incendio del 23 settembre scorso

Lo scorso 23 settembre, un F-35A ha preso fuoco durante un'esercitazione presso la Mountain Home Air Force Base, nell’Idaho. L'incidente ha coinvolto un F-35A dal 61° Fighter Squadron di stanza presso la Luke Air Force Base. Non ci sono stati feriti, l’incendio è stato spento in fretta. L’Air Force ha immediatamente aperto un’inchiesta per stabilire la natura del sinistro. Sotto osservazione il motore F135 prodotto da Pratt & Whitney dell’F-35. Si ignora, infine, se l’incendio possa essere correlato al problema dell’isolante difettoso che ha già messo a terra quindici velivoli operativi e che riguarda altri 42 F-35 in linea di produzione.

I primi caccia trattati con l’isolante difettoso, hanno ripreso a volare la scorsa settimana. L’isolante difettoso è stato utilizzato soltanto nel modello A dell’F-35. Nessun problema per le versioni B e C. Il JPO (Joint Program Office) ribadisce il difetto di fabbricazione e non un problema tecnico che potrebbe influire sulle prestazioni del velivolo. Sui 42 F-35A in linea di produzione a Fort Worth, in Texas, è stato già utilizzato l’isolante difettoso.

(Foto: DoD)