La Legione Tagliamento sul fronte russo

(di Mario Veronesi)
02/03/21

Mi sono sempre interessato dal punto di vista "storico" alla Campagna di Russia, anche in memoria di mio padre che vi ha partecipato con il "Savoia Cavalleria", scrivendo articoli pubblicati su riviste di settore. Della partecipazione delle Camicie Nere della Legione "Tagliamento", alla campagna di Russia, vuoi per motivi di antifascismo, o per una totale rimozione mentale di quel periodo storico, se ne sa veramente poco. Sta di fatto però, che quella Legione partecipo come tutte le altre unità dell'Esercito, dell'Aviazione e della Regia Marina a quella Campagna.

La MVSN (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) 63a Legione CC.NN. d'assalto "Tagliamento" originariamente costituita su base teritoriale da legionari friulani, ai quali si erano aggiunti degli emiliani, all'origine era costituita in gran parte da veterani, che avevano già partecipato alle guerre in Africa Orientale, in Spagna, e in Albania.

Dal 5 luglio 1941 la Legione trascorse un periodo di addestramento a Marmirolo in provincia di Mantova, poi tra il 9 e il 10 agosto 1941 i cinque treni che trasportavano la Legione passarono il confine del Brennero e il 23 dello stesso mese, inizio il suo trasferimento per via ordinaria (a piedi) da Trusesti (Romania) a Perwomajsk, dove il 27 la 63ª era messa alle dipendenze della divisione di fanteria autotrasportabile "Torino". In seguito arrivarono anche i tre battaglioni "M" "Montebello" di Bergamo, "Leonessa" di Brescia, e "Valle Scrivia" di Como.

Il 29 agosto la Legione fu destinata a far parte della "3a Celere" del generale Mario Marazzani. Il 9 settembre sostituiva i "Lanceri di Novara" nel compito di difendere un tratto della sponda occidentale (destra) del Dnepr, passando alle dipendenze tattiche della 3a divisione Celere "Principe Anedeo Duca d'Aosta".

Ricevette il suo battesimo del fuoco nella battaglia di Petrikowka, svoltasi tra il 27 e il 30 settembre 1941. Successivamente parteciperà a tutte le maggior operazione delle truppe italiane operanti sul fronte russo, fra cui la celebre "battaglia di Natale" combattuta fra il 25 e 31 dicembre 1941.

A ottobre il corpo di spedizione italiano venne schierato sull'ala sinistra della della 1° Panzerarmee di Von Kleist. Il CSIR occupava un fronte che si estendeva per 100 chilometri seguendo la riva occidentale del fiume Vovcha. Le camicie nere della Legione "Tagliamento", vennero chiamate fra il 9 e l'11 ottobre ad appoggiare l'attacco operato da una divisione tedesca sulla riva orientale del fiume Vovcha contro la città di Pavlohrad. L'azione coronata da pieno succeso diede il via alla corsa verso il Donec.

Insieme ai tedeschi le truppe italiane parteciparono all'avanzata su Stalino, che iniziò il 13 ottobre, in testa i reggimenti del "Savoia Cavalleria" e dei "Lanceri di Novara", oltre al 3° bersaglieri tutti appartenenti alla "Celere". La "Tagliamento" operante con la "Pasubio" raggiunse Dmitrievka il 16 ottobre. Il 20 la Legione raggiunse Podgorodnoje, appena evacuata dai russi.

Dopo Stalino venne occupata Gorlovka (foto) e l'importante centro di Nikitovka. Le città minerarie di Gorlowka e di Rikovo oggi sono rispettivamente note con i nomi di Yenakiieve e Horlivka. Il nome di Stalino è oggi mutato in Donec'k, non derivava dal nome di Stalin come molti pensano, ma le era stato attribuito in onore della grande produzione di acciaio. Venne comunque mutato a seguito della destalinizzazione cui il paese fu sottoposto dopo la morte del dittatore.

Italiani furono chiamati ad intervenire a sostegno della 17a armata tedesca. I sovietici scatenarono il loro attacco nella notte di Natale, questa volta a dover sopportare il maggior peso dell'attacco russo furono i bersaglieri del 3° reggimento e le camicie nere della Legione "Tagliamento". L'obiettivo era di spezzare il fronte italo-tedesco, separare il CSIR dai tedeschi e penetrare in profondità verso occidente, fino raggiungere e tagliare la strada che conduceva a Stalino.

La zona di battaglia era compresa tra due linee ferroviarie: la Rikowo-Chzepetowka-Debalizewo a nord-ovest, e la Tchemuchino-Nikitino-Rassypnaja a est. Il loro massimo sforzo si concentrò contro il settore tenuto dalla Celere, in quanto copriva una zona di circa 20 chilometri di terreno pianeggiante, privo di qualsiasi fortificazioni, e rappresentava il punto più debole dello schieramento italiano. La battaglia durò fino il 31 dicembre ed ebbe fasi alterne. Alla fine l'offensivsa russa si esaurì e lo schieramento del CSIR si consolidò sulle posizioni già raggiunte prima di Natale. La percentuale delle perdite rapportata alla forza della Legione presente all'atto del passaggio del confine al Brennero, in sei mesi di operazioni era stata del 65 per cento (44 ufficiali e 915 legionari e soldati).

Nei primi mesi del 1942 non più impegnata nei combattimenti, la Legione rimase a Vladimirovka dipendendo dal comando della "Celere". Il 18 aprile a Charcz'k ebbe luogo il simbolico scambio delle consegne tra la "Tagliamento" e la Legione croata in presenza del generale Messe, e del comandante della "Celere". Nell'aprile del 1942, la 63a Legione fu denominata gruppo" CC.NN. Tagliamento". Riprendendo l'attività bellica durante la nuova fase offensiva per l'occupazione del bacino minerario di Krasnij Luc, condotta dal XXXV corpo d'armata, ovvero dai veterani del CSIR con l'aggiunta della divisione "Sforzesca" da poco arrivata. Per l'occasione il XXXV corpo d'armata faceva parte della 17a armata tedesca. Il gruppo "Tagliamento fin dai primi giorni del mese era tornato alla "Celere" affiancando la Legione croata nello schieramento offensivo della divisione.

La prima fase delle operazioni prevedeva l'occupazione di Nikitino da parte della "Tagliamento", che venne occupata nella prima decade di luglio. Per inseguire i russi in ritirata verso Krasnaja Poljana, su ordine del CSIR, il comando della "Celere" utilizzo il ragruppamento "Mittica" costitituito poco prima e formato dal "Tagliamento", dalla Legione croata e dal III gruppo artiglieria a cavallo.

Compito del XXXV corpo d'armata era presidiare un settore ampio 60 chilometri in linea d'aria, pari a 80 della tortuosa sponda del fiume Don. La "Sforzesca" costiuiva l'ala destra di tutto lo schieramento dell'8a armata; a destra di essa si trovava la 79a divisione della fanteria tedesca, inquadrata nel XVII corpo d'armata del generale Hollidt, estrema ala sinistra della 6a armata del generale Paulus.

Lasciata Millerovo all'alba dell'8 agosto le camicie nere del "Tagliamento", si erano portate a Popowka un centro agricolo che ribattezzarono "il paese delle oche" visto l'impressionante numero di questi pennuti. Il 14 cessarono di far parte per l'impegno tattico della "Celere" passando alle dirette dipendenze del XXXV corpo d'armata, che avrebbe inquadrato, tra le proprie unità un Raggruppamento di 6 battaglioni di CC.NN. La Legione "Tagliamento", conservando l'antico nome, si sarebbe trasformata in Gruppo "Tagliamento", costituito sempre dalle stesse unità. Il Gruppo "Montebello" sarebbe poi giunto dall'Italia. L'uno e l'altro avrebbero costituito il Raggruppamento "3 Gennaio", che fu assegnato alla riserva del corpo d'armata dove sarebbe rimasto fino a dicembre per rientrare il linea sul Don.

Nell'agosto del 1942 erano arrivate i Russia 3.000 camicie nere del ragruppamento "23 marzo" che entro la fine del mese avevano raggiunto il fronte sul Don. Poi le unità della milizia furono poste in schieramento difensivo e non avrebbero più partecipato ad altri d'arme, fino alle offensive scatenate dai russi in dicembre. Circondati dai sovietici solo poche centinaia di legionari riuscirono a riunirsi a Vorosilovgrad. Qui nel momento in cui il "23 marzo" raggiunse il "3 gennaio" contava 1.500 sopravvissuti per la maggior parte feriti e congelati, gli altri erano già caduti durante la ritirata o fatti prigionieri dai sovietici. Nel gennaio 1943 le "Camicie nere" proseguirono l'arretramento da Stalino a Dnepropetrovsk insieme ad altri reparti. Nello stesso periodo più a nord si consumava la tragedia del corpo d'armato alpino, i superstiti furo infine raccolti nella zona di Gomel, da dove in marzo, avrebbero iniziato il rimpatrio. Nella Campagna di Russia, la Legione si meritò una medaglia d'oro e una d'argento al V.M.

Quando erano partiti dall'Italia nell'agosto del 1941 gli uomini della "Tagliamento" erano 1.613. I 153 superstiti nell'aprile del 1943, sarebbero entrati a far parte della divisione corazzata "CC.NN. M". Dopo l'8 settembre passarono nelle formazioni della Repubblica di Salò, seguendo poi la nemesi del fascismo.

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