Jutland Jack: 100 anni dopo il ricordo del coraggio di un sedicenne

(di Davide Bartoccini)
31/05/16

"It is not wealth or ancestry but honourable conduct and a noble disposition that maketh men great" (Non sono la ricchezza o il lignaggio, ma l'onorabile condotta e la nobile indole a rendere grande un uomo), recitava l'encomio che accompagnava la Victory Cross: la più alta onorificenza militare prevista per i soldati di Sua Maestà.

Ne venne insignito Jutland Jack dopo che il 31 maggio del 1916, al largo delle coste danesi, incontrava per la prima volta dopo un anno nella Marina di sua Maestà il temibile nemico ed una morte precoce che lo rese leggenda ed esempio per tutti i ragazzi d'Inghilterra.

Dietro allo scudo di protezione di uno dei dieci pezzi navali da 140 mm (5.5 pollici) che tiravano bordate dall'incrociatore leggero HMS Chester durante le prime battute della battaglia dello Jutland, l'appena sedicenne Jack Cornwell - ultimo servente in vita del suo pezzo - dirigeva il fuoco sui vascelli nemici che quel giorno, in nome del Kaiser Guglielmo, volevano annientare la Grand Fleet della Royal Navy.

Boy Cornwell non intendeva cedere il passo al nemico che scaricava pesanti bordate sul suo incrociatore; ovunque le schegge uccidevano giovani marinai, tranciavano gambe e braccia dei serventi ai pezzi. Primi ad essere presi di mira insieme allo scafo.

Ben 17 salve sparate dai cannoni dell'SMS Frankfurt avevano colpito il Chester. Un colpo diretto aveva centrato proprio il castello di prua dove si trovava il cannone di Cornwell, uccidendo tutti meno che lui. Ferito gravemente da una scheggia al petto e da una alla testa dalla quali il sangue fuoriusciva copioso, il giovane Jack rimase imperterrito al proprio posto tra il fumo e gli spruzzi d'acqua del mare del Nord.

Impossessatosi della cuffia dell'ufficiale caduto agli ordini impartiti rispondeva come nella migliore tradizione marinara britannica: "Aye Sir!".

Cadde esanime in mezzo ai corpi dei suoi compagni.

Nato nel gennaio del 1900 a Leyton, il giovane John Travers Cornwell, abbandonò gli studi all'età di 13 anni per lavorare come fattorino della Brooke Bond & Co.

Allo scoppio della prima guerra mondiale provò ad arruolarsi più volte in Marina ma, essendo minorenne e non avendo ottenuto il permesso dei genitori, venne rifiutato. All'ennesimo tentativo, presentate le credenziali dei suoi datori di lavoro e del preside dell'istituto dove aveva studiato, entrò nella Royal Navy come Boy Seaman di 1ª classe: uno dei gradi riservati ai marinai minorenni.

Giovane di buona condotta, addestrato all'uso dell'artiglieria, si distinse per l'enorme coraggio dimostrato durante l'azione. Appena terminato lo scontro con gli incrociatori tedeschi, venne trovato accanto al pezzo di artiglieria. Morì per le ferite riportare il 2 giugno: proprio al termine delle 72 ore che durò la battaglia dello Jütland.

Provenendo da una famiglia non benestante, venne fatto seppellire in una fossa comune nei pressi del paese natale dalla madre che, avvertita delle gravi condizioni del figlio, non riuscì a raggiungerlo per un ultimo addio.

In seguito alla menzione fatta dal comandante del Chester, il capitano R. N. Lawson, venne insignito della Victoria Cross, riesumato e, dopo aver ricevuto un solenne funerale militare, seppellito al Manor Park cemetery di Londra dove un'effige reca l'epitaffio citato in apertura.

"Le ferite che hanno provocato la morte di suo figlio sono state riportate nei primi minuti dell'azione, ma egli è rimasto stabile al suo posto, accanto al suo cannone, in attesa di ordini. (...) È rimasto lì, in piedi sotto il fuoco pesante, con il suo solo cuore coraggioso e l'aiuto di Dio a sostenerlo. (...) Non sono in grado di esprimere con queste parole l'ammirazione che provo per il figlio che avete perso in questo mondo." - scrisse in una lettera il capitano Lawson alla madre del giovane Cornwell.

L'evento ebbe eco in tutto il Paese, finendo sulle prime pagine di tutti i giornali del regno e rendendo Jutland Jack una leggenda inglese.

Cento anni fa si consumava la più grande battaglia navale del primo conflitto mondiale e la Royal Navy, per merito e tradizione, si confermava la flotta più potente del mondo passando tra il valore dei Drake e dei Nelson e quello di giovani eroi come Jack boy.

Oggi il pezzo da 140mm della HMS Chester è esposto all'Imperial War Museum di Londra.

 

"The instance of devotion to duty by Boy (1st Class) John Travers Cornwell who was mortally wounded early in the action, but nevertheless remained standing alone at a most exposed post, quietly awaiting orders till the end of the action, with the gun's crew dead and wounded around him. He was under 16½ years old. I regret that he has since died, but I recommend his case for special recognition in justice to his memory and as an acknowledgement of the high example set by him."

Admiral of the Fleet David Richard Beatty