I caccia sovietici: il Polikarpov I-16

(di Francesco Sisto)
11/04/23

Il caccia sovietico Polikarpov I-16, durante la guerra civile spagnola, fu soprannominato Rata (topo) dai nazionalisti, mentre i repubblicani lo soprannominarono Mosca (il riferimento era all’insetto, non alla città). Per i sovietici, invece, era Ishak (asino).

Il Polikarpov I-16 fu ideato intorno al 1932; inoltre, può essere considerato il primo caccia a carrello retrattile, e come tale fu il progenitore di una formula. In quel periodo l’Ishak venne descritto così: “piccolo come un giocattolo, molto leggero, sgraziato”.

Il primo I-16 prese il volo la prima volta il 31 dicembre 1933, e mostrò immediatamente di essere un velivolo assai efficiente. Alle prove riuscì ad arrivare a una velocità di 360 km/h. Il mezzo, secondo quanto riferito dagli addetti ai lavori del tempo, era “sublime” da manovrare. Da sottolineare che per molto tempo il Polikarpov I-16 venne presentato come il “gioiello” dell’aeronautica militare sovietica.

Gli Ishak della prima serie, con un motore da 480 CV, ottennero importanti successi; infatti, riuscirono a raggiungere quota 4000 metri in 9 minuti e 15 secondi.

Il modello della seconda serie prese il volo la prima volta il 18 febbraio del 1934, e arrivò a una velocità di 454 km/h. Tale risultato fu considerato sorprendente. È importante sottolineare che gli esemplari successivi furono in grado di aumentarla. Tuttavia, il velivolo presentava alcuni difetti: autonomia molto limitata, e scarse le capacità di accelerazione e cabrata.

Secondo le stime i Polikarpov I-16 prodotti furono tra le 15000 e le 20000 unità fra il 1933 e il 1942. Si stima che quasi 500 Ishak presero parte alla guerra civile spagnola (1936-39), all’inizio in mano a piloti sovietici e in seguito – a partire dal 1938 – assegnati ai piloti dell’aviazione repubblicana.

I Rata fecero il loro debutto il 5 novembre 1936 per sostenere l’offensiva dei repubblicani su Valdemoro, Esquivias e Sesena. I Polikarpov I-16 impiegati nel conflitto erano della sesta serie, e mostrarono subito una notevole superiorità nei confronti dei caccia tedeschi Heinkel He 51 della famigerata Legione Condor. Tuttavia, i Rata si rivelarono nettamente inferiori ai caccia italiani Fiat C.R. 32 dell’Aviazione Legionaria.

Con il passare del tempo gli Ishak, essendo oramai velivoli superati sotto tutti i punti vista, iniziarono a essere debellati completamente dai caccia tedeschi Messerschmitt Bf 109. Infatti, è bene ricordare che nell’ultimo periodo di guerra – in particolare dal 1938 – i veri padroni assoluti dei cieli della Spagna sono i Messerschmitt Bf 109, con i quali l’asso dell’aviazione Werner Molders riuscì ad ottenere il maggior numero di vittorie aree per la Legione Condor (Molders si distinse anche nella Seconda guerra mondiale).

La capitolazione dei repubblicani è solamente questione di poco tempo…

È bene precisare che il conflitto è deciso anche dall’Aviazione Legionaria, che con il suo “ombrello” diede protezione alle truppe nazionaliste nei vari fronti1.

I Polikarpov I-16 ottennero discreti successi in Cina – durante la guerra sino-giapponese – contro i bombardieri nipponici che operavano senza scorta di protezione. Tuttavia, la situazione cambiò radicalmente non appena entrarono in scena i caccia Nakajima Ki-27. Infatti, gli I-16, nettamente inferiori, vennero annientai dai Ki-27 giapponesi.

Situazione analoga avvenne nel secondo conflitto mondiale. Gli I-16 presero parte alla guerra d’inverno (1939-40), e successivamente provarono a contrastare (eroicamente) i caccia della Luftwaffe. Non ci fu partita: i velivoli tedeschi erano decisamente superiori rispetto agli Ishak

Gli I-16 furono ritirati nel 1945.

Il Polikarpov I-16 (serie 24) aveva un’apertura alare di 9 m e una lunghezza di 6,13 m. Il motore costituito da 1 Shvestov M-63 da 1100 CV. Il peso a vuoto era di 1490 kg; il peso con carico normale era di circa 1900 kg, mentre con carico massimo circa 3060 kg.

L’armamento era composto da 2 cannoni ShKAS da 20 mm, 2 mitragliatrici ShKAS da 7,62 mm e 6 razzi RS-82.

Il velivolo aveva autonomia normale di circa 400 km, mentre autonomia massima con serbatoi supplementari era circa 700 km.

La velocità massima era di circa 489 km/h. La velocità di crociera si attestava fra i 300/320 km/h.

La quota di tangenza era di circa 9700 m.

1 Cfr. G. Bonacina, La guerra nei cieli. Prova generale per Hitler e Mussolini, in Storia Illustrata n°220, 1976, p.81

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