Il comando delle operazioni spaziali partecipa alla AsterX 2023

(di Stato Maggiore Difesa)
14/03/23

Per il terzo anno consecutivo, il commandement de l’espace francese (CDE) ha organizzato l’esercitazione a carattere spaziale AsterX, svolta dal 23 febbraio al 10 marzo a Tolosa.

L’Italia ha partecipato insieme a Germania e Stati Uniti, che rappresentano i principali paesi di riferimento per la Francia in termini di rapporti di cooperazione nel settore spaziale.

Oltre al personale presente a Tolosa, in ambito nazionale la Difesa ha previsto il coinvolgimento diretto di tutte le unità operative che costituiscono il nuovo dominio spaziale delle operazioni; in particolare, sotto la supervisione del comando operativo di vertice interforze (COVI) e la direzione del dipendente comando delle operazioni spaziali (COS), hanno operato, a livello tattico, il centro interforze di gestione e controllo SICRAL (CIGC SICRAL), il centro interforze telerilevamento satellitare (CITS) e il centro space situational awareness (C-SSA).

Quest’anno anche le Forze Armate, ivi compresa l'Arma dei Carabinieri hanno seguito l’attività attraverso i rispettivi space coordination element, che sono in fase di costituzione e sperimentazione nell’ambito dei propri comandi operativi.

Uno degli elementi più significativi dell’attività è stata la federazione di AsterX al più ampio contesto delle operazioni multidominio, rappresentato dall’esercitazione interforze francese ORION, che ha coinvolto più di 7.000 militari di tutte le componenti (terrestre, navale, aerea, spaziale e cyber), impegnati in ampie manovre nelle varie dimensioni.

In uno scenario simulato secondo i protocolli NATO, la Francia è intervenuta per impedire la destabilizzazione di un’area, determinata dall’atteggiamento aggressivo di un Paese in possesso di ingenti capacità militari, incluse quelle del settore spaziale.

In tale quadro, il COS, perfettamente integrato nell’architettura multidominio nazionale e di quella del proprio dominio spaziale di riferimento, ha fornito supporto con numerosi prodotti e servizi spaziali, tra cui: valutazioni operative, misurazioni e rilevazioni dei sensori radar e ottici, dati di tracciamento di oggetti spaziali, supporto per il contrasto a tentativi di disturbo ai flussi di comunicazione satellitare, supporto nella gestione di immagini satellitari, e molto altro.

I molteplici eventi simulati nel corso dell’esercitazione hanno permesso al COVI, al COS e ai Centri Spaziali di verificare e ottimizzare ulteriormente le predisposizioni di comando e controllo, nonché le procedure operative per la condotta di operazioni spaziali atte a contrastare un’ampia gamma di minacce – ivi compresa quella cibernetica – nei diversi regimi orbitali.

La dinamica evolutiva degli eventi ha chiaramente dimostrato come gli effetti della dimensione spaziale non solo si riproducano immediatamente sulle altre componenti, ma possano avere anche conseguenze devastanti sull’andamento delle stesse operazioni joint. A dimostrazione di ciò, secondo la narrativa dell’esercitazione, quando l’avversario ha perso l’iniziativa, una volta che sono state degradate le proprie capacità di produrre effetti in altri domini, ha intensificato e radicalizzato l’attività nel contesto spaziale, cercando di rovesciare le sorti della contesa.

Ciò avvalora ulteriormente la scelta della Difesa di basare il dominio spaziale su una imprescindibile connotazione interforze, tanto in termini di visione, quanto di pianificazione e condotta delle operazioni, anche nella consapevolezza che, per via dell’alta valenza strategica di tutto quello che accade nello spazio, sarà sempre più complesso garantire l’erogazione puntuale, ininterrotta ed efficace di prodotti e servizi spaziali alle altre componenti, a reciproco sostegno delle rispettive operazioni.

Non da ultimo, l’approccio interforze è funzionale anche ad una più efficace gestione delle minacce che si possono presentare nel dominio spaziale che – per la loro intrinseca natura -  richiedono la disponibilità di un quadro completo di intelligence e di evoluzione complessiva della situazione (c.d. space domain awareness), che solo un approccio joint – o addirittura multidominio – può garantire.​