Ustica vs Teheran: fra Italia e Iran, il più pulito ha la rogna

(di David Rossi)
11/02/20

I lettori ci insegnano che le differenze tra le due epoche, gli scenari e le tecnologie disponibili fra Ustica 1980 e Teheran 2020 sono così grandi da rendere per lo meno imprudente il paragone. Hanno ragione, ma così hanno… scoperto l’acqua calda! Noi abbiamo paragonato il risultato, mica gli attori e le vicende: non importa a nessuno dopo che ieri l’Italia ha perso in casa con la Germania se oggi ha vinto di misura con San Marino. Poi, la storia del volo 870 dell’Itavia si incastona molto bene nel mezzo a quelle del volo 902 e del volo 007 della Korean Air Lines, abbattuti dai sovietici rispettivamente nel 1978 e nel 1983 e mai occultati.

Pensiamo davvero che all’epoca fosse così difficile per le due superpotenze ammettere di aver colpito il bersaglio sbagliato? Che dire poi dell’attentato agli uffici della compagnia di bandiera libica, a nemmeno quindici giorni dall’abbattimento del DC9 italiano? Persino una serie di sfortunati incidenti ha favorito l’opera di nascondimento. Per esempio, chi si ricorda che negli otto anni precedenti gli unici incidenti aerei di rilievo avvenuti sul territorio italiano, i voli 112 e 4128 di Alitalia nel 1972 e 1978, avevano riguardato aeromobili diretti o in partenza da Palermo?

Quell’estate del 1980 sarebbe, infine, rimasta per sempre segnata dalla strage alla stazione di Bologna, il 2 agosto. Due misteri irrisolti e due massacri in meno di cinque settimane sono qualcosa che un Paese civile non dovrebbe mai tollerare… Non sarebbe ora di aprire tutti i cassetti, anche a costo di far morire senza onore qualcuno che sa troppe cose da quarant’anni?

Il lettore Michele Carrera, che non vuole l’anonimato, scrive per ricordarci i silenzi ma anche le “esternazioni” delle autorità di allora…

Rinchiudere la vicenda “Ustica” dentro 350 parole è un'impresa al limite dell'impossibile....

Ritengo che quello che sia successo 40 anni fa sia ormai ben chiaro a tutti, sussurri, mezze verità e ipotesi verosimili sono sotto gli occhi di chiunque voglia vederle. Ma questo ha reso l'ufficializzazione della verità in un certo senso “inutile”. Insomma, si sa cosa sia successo realmente quel maledetto giorno e questo, si può pensare, ha placato gli animi e “reso inutile” una qualche forma ufficiale di verità, come dire: accontentatevi, meglio di questo non potrete mai avere...

A quei tempi ritengo che la ragion di stato abbia costretto ad insabbiare e nascondere, una scelta cinica ma che avrebbe salvaguardato le tante situazioni compromettenti italiane. Come sarebbe stata costretta a reagire l'Italia contro quello stato il cui aereo sembra abbia lanciato il missile aria aria? Come giustificare i rapporti, quanto meno eccentrici, con la Libia?

Fu una scelta vigliacca, seppur necessaria e forse sarebbe occorso un eroe e forse ci furono; ma gli eroi in Italia hanno il brutto vizio di rimanere soli...

È curioso che proprio un uomo del sistema come Francesco Cossiga abbia rotto il silenzio con le sue dichiarazioni sulle origini francesi della strage, ma ritengo che quel vecchio volpone abbia rivelato la sua verità per dare modo di riaprire quella vicenda che troppi hanno ancora oggi interesse a tenere ben chiusa, se non altro per preservare la propria onorabilità. Insomma, ha fatto quello che ha fatto non perché non poteva spingersi di più quanto per dare l'esempio e fare in modo che anche altri parlassero.

La sua intenzione, ritengo, era di essere un po' come la prima crepa di una diga che pian piano si allarga fino a far cedere tutto e travolgere con un muro d'acqua inarrestabile perfino quel muro di gomma. Ma, temo, non gli abbiamo regalato il sorriso a denti stretti che sognava per questa sua ultima “birichinata”.

Il lettore M.C. ci ricorda le troppe morti inspiegabili che hanno fatto da corollario alla vicenda di Ustica…

Ustica Vs Teheran ...Da evidenziare due contesti storici diversissimi, molto diversi anche i mass media dell'epoca e di oggi. Ad esempio, i telefonini, che se da una parte sono un rischio concreto alla fantasia e alla capacità di socializzazione dei giovani, dall'altra possono divenire una spina nel fianco di chi vuole nascondere la verità. Anche la mentalità delle potenze in gioco è diversa. Durante la guerra fredda il mantra era: "tutto in segreto", non importa a quali condizioni. Basti pensare alla scia di "curiose" morti che ha seguito il caso Ustica per gli anni a seguire (ultimi in lista i piloti delle Frecce tricolori). Oggi invece anche a livello istituzionale predomina la corsa allo "sputtanamento" mediatico.

Aggiungiamo anche il fattore geografico. L'aereo partito da Teheran, appena decollato era inevitabilmente sotto lo sguardo di telecamere e possibili indiscreti telefonini. Evidentemente gli ayatollah non sono bravi come i cinesi nella censura. Itavia invece, è stato abbattuto (ormai si può dire vero ?!!?) sul mare dove al massimo giusto qualche pescatore poteva assistere alla scena. Chissà magari il pescatore c'è stato, ma anche lui, suo malgrado, è rientrato nelle anonime statistiche mortuarie, come qualche militare trovato "suicida" in bagno impiccato con l'asciugamano a 1 m di altezza dal pavimento... probabile fisica quantistica...

Resta l'amaro di una delle tante vicende Italiche coperte di infamia e depistaggi (l'elenco sarebbe lungo) dove le vittime non trovano giustizia terrena. Sicuramente c'è un diverso approccio politico, a Teheran individueranno un responsabile spendibile, gli daranno dell'imbecille in pubblico, colpevolizzando comunque gli USA per la tensione creata, e lo condanneranno al patibolo. Da noi troppo machiavellica la cosa.

Sicuramente non possiamo sperare nell'attuale esecutivo, e mi fermo qui. L'unica speranza rimane un rigurgito di coscienza di qualcuno che, fulminato sulla via di Damasco, prima di presentarsi al Creatore decida di aprire la stanza dei segreti con nomi e cognomi.

F.D. ci parla dei troppi veli posti sulla storiaccia del volo 870…

Le differenze trai due casi sono talmente evidenti da non rendere paragonabili le storie nel caso dell’abbattimento sopra Teheran vi sono due filmati. Senza quelli, mai l’Iran avrebbe ammesso le colpe. Penso. Su Ustica vi sono solo tante ipotesi…

Forse, e dico forse, su Ustica si è cercato “male”. Per ragioni ideologiche (e forse per preciso input della politica italiana) si è indagato dapprima su cedimenti strutturali e poi su responsabilità statunitensi. Molti hanno dato per scontato che le responsabilità fossero statunitensi.
Non si è mai indagato sul fronte libico e francese. Non si è mai chiarita la storia del MiG 23 libico caduto sulla Sila.
Politica e magistratura inquirente non hanno mai voluto (o potuto?) indagare a 360 gradi

S.B. descrive con precisione il comportamento inizialmente molto renitente dell’Iran…

Capisco che a volte bisogna essere provocatori per stimolare una risposta ma dire che IRAN-ITALIA 1-0, significa implicitamente affermare che il regime di Teheran si sia comportato in maniera più trasparente dei tanti Governi italiani che si sono succeduti dal tempo del "disastro" di Ustica.

Le condizioni sono obiettivamente diverse: ora anche l'uomo di strada ha un dispositivo di ripresa sempre disponibile, ci sono telecamere di sorveglianza praticamente ovunque, dai siti sensibili agli… asili nido!

In ogni caso, se gli organi di informazione hanno riportato l'evento in maniera corretta, inizialmente qualcuno da Teheran parlò di "esplosione di un motore" e tentò di attribuire il disastro allo sventurato progetto del 737MAX 800 (per il DC-9 di Ustica si ipotizzò un "cedimento strutturale" come prima causa del disastro, se ricordo bene).

La diffusione delle riprese video del lancio dei missili della contraerea iraniana ha fugato ogni dubbio riguardo la meccanica dell'evento - rimangono da accertare le responsabilità.

Per quanto riguarda "USTICA” ovviamente, non c'erano evidenze di testimoni oculari né, tanto meno, riprese foto/video che potessero fornire una inconfutabile prova (era il 1980, anche se il disastro non fosse successo in alto mare, e di notte, chi avrebbe avuto a portata di mano una macchina fotografica decente? Figuriamoci una cinepresa!)

Non intendo fare la storia delle inchieste giornalistiche dei processi, delle perizie, delle sentenze ecc. dello specifico caso di USTICA; affermo solo che ora è molto più facile reperire evidenze obiettive di qualsiasi evento da poter poi usare in sede investigativa o come prova di reato.

A.B. si chiede come mai i governi dal 1980 a oggi si sono astenuti dal chiedere informazioni…

L'ottimo lavoro investigativo del Giudice Priore ha portato a una ricostruzione dei fatti plausibile, anche se, purtroppo, senza colpevoli né mandanti e mi sembra incredibile che ci sia ancora chi propenda per le "cause accidentali (leggi "bomba a bordo") quando è chiaro lo scenario di guerra aerea accaduto quella notte.

Da quello che ho capito, ci sono ancora informazioni coperte da "segreto militare" a livello NATO, a cui Priore non ha potuto accedere: è inspiegabile che tutti i nostri Governi abbiano rinunciato a fare pressioni per ottenerle. Perché, dopo 40 anni?

Il lettore L.B. si chiede quale interesse nazionale possa essere così strategico e soprattutto così duraturo da tenere la vicenda nell’ombra ancora oggi…

Ad oramai quaranta anni dall'evento in oggetto, visto quello che è successo in Libia, se si fosse potuto anche falsamente, addossare la colpa a Gheddafi, lo si sarebbe già fatto. Visto che così non è stato e che l'unica certezza è che l'abbattimento di Ustica sia stato ad opera di un missile, non può che essere stato un missile occidentale. Di chi è difficile dirlo ma la storia recente ci dice che Gheddafi aveva molti nemici ed un amico (l’Italia) che però non era totalmente libera di esserlo e che, notoriamente, ha tenuto e tiene, i piedi in due scarpe. Probabile che fosse stata progettata la morte del leader che, se non erro, si stava dirigendo in aereo a Varsavia in segreto e che fu avvisato da noi: per qualche motivo l'aereo civile Itavia fu scambiato per quello in cui viaggiava o avrebbe dovuto viaggiare, Gheddafi e fu abbattuto. Da chi? Usa, Francia, UK? Credo abbia poca importanza ma credo che, purtroppo, anche l'Italia abbia partecipato all'occultamento delle prove per la nota questione dei due piedi in due scarpe e questo basta e avanza per condannare noi stessi per la mancanza di verità.

Certo all'epoca dei fatti di Ustica, quei due piedi proteggevano l'interesse nazionale e, la mancanza di verità dell'epoca rispondeva ad equilibri che non potevano essere alterati: condotta non giustificabile ma comprensibile.

Oggi, purtroppo, neppure ci proviamo a tutelare l'interesse nazionale ed una scomoda verità, di cui siamo sicuramente a conoscenza, oltre che gesto di lealtà nei confronti delle vittime, potrebbe farci togliere qualche sassolino dalle scarpe nei confronti di chi, non noi, volle la fine del regime libico: noi, grave errore strategico, ci siamo accodati a coloro che decisero quella fine e, purtroppo, veniamo alla realtà odierna nella quale rischiamo di essere o forse già siamo fuori dai giochi in quel paese a discapito di tutti i nostri interessi non solo in libia ma in tutto il mediterraneo orientale.

Per concludere, se l'occultamento della verità all'epoca protesse il nostro interesse strategico nazionale, oggi a cosa serve?

La conclusione è affidata all’antico lettore Sergio Pession.

Ustica e Teheran. Perché due pesi e due misure? Credo sia semplice. Non c’è onestà, senso di giustizia o verità, ma solo 40 anni di tecnologia e interessi di differenza.

È stato onesto l’Iran ad ammettere le responsabilità? No, sul primo ha negato tutto fermamente, ma mezzo mondo gli è contro, le tecnologie (video, satelliti ecc.) sono tali che non puoi neppure fermarti dietro un cespuglio quando ti scappa senza essere visto, figuriamoci a colpire un aereo di linea con un missile in un cielo controllato come quello irakeno. Quindi alla fine, l’Iran, ha preferito la dignitosa via dell’ammissione “spontanea” al fine di salvare la faccia e passare pure per onesto.

Chi è responsabile della strage di Ustica (o chi è informato sui fatti) è disonesto nel tacere? Sì, ma è consapevole di avere dalla sua parte nazioni potenti e sino ad ora intoccabili, tecnologie di 40 anni fa tutt’altro che probatorie e altrettanti anni di complice omertà.

A Ustica fu un missile Nato a colpire l’aereo? Dimostralo! Chi si mette contro la Nato se anche fosse?

Quindi non ci sono onesti e disonesti. Ci sono solo vittime innocenti, quelle sempre; poi ci sono responsabili che in un caso sono troppo forti e paraculati per essere presi; e infine responsabili troppo osservati e dai nemici molto preparati che impediscono loro ogni via di fuga. E non dimentichiamoci che chi ora ha 80 anni, viene da una generazione di sessantottini schierati (da una parte o dall’altra) e chi ne ha 60 ne è degno figlio. Quindi all’epoca di Ustica, a parte la propaganda, vigeva fra questa gente la legge del silenzio e della ragion di stato.

Chi è coinvolto oggi, a parte la propaganda, usa informazione, trasparenza e semantica come arma per il warfare dell’informazione e consenso pubblico.