"Cosa ci fa la Guardia Costiera in alto mare?", la risposta ufficiale

09/03/15

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera

Ruolo e funzioni della Guardia Costiera oggi

 

Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, in merito ad alcune spontanee ed autonome dichiarazioni di singoli appartenenti al Corpo, riportate, soprattutto di recente, da testate giornalistiche della carta stampata e del web, concernenti l'organizzazione e le funzioni del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera , ribadisce con estrema, assoluta fermezza come l’esercizio dei compiti specialistici e delle relative responsabilità allo stesso attribuiti nelle materie proprie (comando dei porti, sicurezza del trasporto marittimo e dei porti, salvaguardia della vita umana in mare, sicurezza della navigazione, tutela dell’ambiente marino, vigilanza e controllo sulle attività di pesca) qualifichi l’impegno del proprio personale, in piena, leale aderenza alle direttive dei Ministri di riferimento, con piena soddisfazione dei medesimi e dell'utenza del mondo marittimo e portuale.

Il Corpo risponde, oggi, ad un modello organizzativo snello e moderno, sintesi tra sicurezza ed istanze di sviluppo e produttività, ponendosi quale riferimento di milioni di cittadini, utenti ed operatori, custode di valori di legalità e degli interessi legati alla tutela di importanti beni collettivi, in settori di primo piano per la marittimità ed il sistema portuale nazionale, cardine di un processo di crescita dell'economia del mare che vede nelle Capitanerie di porto la sintesi delle funzioni rispetto alle quali il Corpo è titolare di specifiche posizioni di garanzia.

Le funzioni di polizia marittima e giudiziaria, sono svolte con l'impiego di dispositivi di protezione individuali proporzionali alla natura della missione che gli operatori sono chiamati ad assolvere, in linea con il quadro normativo in tema di uso legittimo di mezzi di deterrenza e coazione; esse valorizzano ulteriormente il criterio della specializzazione. Ed  in tali limiti legittimamente svolte, costituiscono valore aggiunto per gli stessi compiti sopra indicati che richiedono, in maniera sempre più marcata, un’ approfondita preparazione professionale in quegli specifici settori - sopra richiamati (portualità, sicurezza del trasporto, ambiente, utilizzo delle risorse ittiche, etc...) - propri della vita del Paese, come peraltro avviene oggi nelle più moderne organizzazioni di polizia, sia nazionali che europee, vocate alla specializzazione.

L’attuale modello organizzativo di cui il Corpo si avvale per lo svolgimento per le funzioni richiamate è espressione di un momento di eccellenza, sancito anche a conclusione del Forum Europeo dei servizi di Guardia Costiera, svoltosi, lo scorso anno, durante il semestre di Presidenza Italiana dell’UE.

Ogni ulteriore questione, oggetto, in maniera parimenti autonoma delle dichiarazioni  citate e diversa da quelle sopra trattate, quale non appropriata né richiesta forma di supporto che, in maniera disordinata, interferisce con le attribuzioni proprie della guida politica del Corpo e con l'esercizio di tale funzione, rientra nell'esclusivo apprezzamento dei vertici dei Dicasteri di riferimento e non investono il vertice del Corpo cui è affidata la guida tecnica di esso. Tali temi, tantomeno, possono costituire oggetto di iniziative di singoli verso le cui condotte il Comando generale si dissocia apertamente.

(Roma, 6 marzo 2015)

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