La guerra psicotronica, la "Sindrome dell’Avana" e la dimensione distopica dei conflitti

(di Nicola Cristadoro)
09/04/24

Abbiamo vissuto tra le fiamme / Ci stiamo divorando il cervello / Oh, per favore, non lasciare che questi tremori continuino / Ora mi vedi, un veterano / di mille guerre psichiche / La mia energia alla fine è esaurita / e la mia corazza è distrutta / Ho esaurito tutte le mie armi / E sono impotente e in lutto / Le ferite sono tutto ciò di cui sono fatto / Ti ho sentito dire che questa è la vittoria? / Non lasciare che queste scosse continuino / È ora di prenderci una pausa / Mandami nelle retrovie / dove si gonfiano le maree della follia / E sono scivolato all'Inferno / Oh, per favore, non lasciare che questi tremori continuino / Non lasciare che queste scosse continuino / Non lasciare che queste scosse continuino.

(Blue Öyster Cult - Veteran of the Psychic Wars)

“Ti uccidono con l'onda! Con l'onda ti uccidono! I russi, gli americani, il Vaticano! …Esistono impianti a onde che torturano, dominano e uccidono da lontano. Milioni di morti in Italia.”

Era la metà degli anni ’70. Camminando per il centro di Milano era frequente imbattersi in deliranti messaggi come quello sopra riportato, scritti in stampatello sopra i marciapiedi. Altrettanto facile era incrociare C.T. (al secolo Carlo Torrighelli), uno strano personaggio, autore di quelle scritte. Vagava, con il suo aspetto piuttosto dimesso, mostrando dei cartelli che ammonivano la cittadinanza sulle onde letali diffuse, a suo dire, dalle potenze occulte che decidono le sorti del pianeta (soprattutto il Vaticano). Io avevo otto o nove anni e, accompagnato nelle passeggiate da mio nonno materno, mi fermavo incuriosito a leggerli, non senza un certo timore dovuto alla stranezza di quell’uomo. Poi domandavo a mio nonno, che nel frattempo si accendeva una sigaretta e mi aspettava pazientemente: “Nonno, ma perché scrive quelle cose? Cosa vogliono dire?” Lui, cercando le parole giuste, dopo un’analisi rapida e fondata sull’acume del senso comune, mi dava una risposta sintetica, ma esaustiva: “L’è matt.” (“È matto”, in dialetto milanese).

Certamente il buon C.T. qualche problema doveva averlo, ma l’argomento che mi accingo a trattare presenta molti aspetti che hanno a che fare con la follia o, quantomeno, col tentativo di indurla e, certamente, si presta a discussioni che sovente degenerano nel complottismo, nella pseudo-scienza, nella paranoia individuale e collettiva. Con un tema come quello delle guerre psicotroniche è facile scadere nella “chiacchera da bar”, magari, nella fattispecie, quello di Guerre Stellari; cercherò, allora, di affrontarlo sulla base della letteratura storico-scientifica disponibile più accreditata e lo farò a partire degli eventi recentemente definiti come “Sindrome dell’Avana”. Procederò nella mia disamina attraverso una serie di domande che, mi viene da pensare, traggono origine da quelle che ponevo a mio nonno quando ero un bambino.

A questo punto, la prima non può essere che: Che cos’è la Sindrome dell’Avana?. Una risposta è contenuta in un breve articolo, uno dei tanti apparsi nella rete all’inizio di aprile:

Un'inchiesta congiunta di diversi media (The Insider, Der Spiegel e 60 Minutes della CBS) ha concluso che la "sindrome dell'Avana", la misteriosa malattia che ha colpito i diplomatici americani negli ultimi anni (e che può causare danni cerebrali), potrebbe essere collegata all'uso di armi soniche da parte dei servizi segreti russi. Per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov la storia non è nuova, non è la prima volta che la "sindrome dell'Avana" viene ricondotta alla Russia, ma nega le accuse…Il fenomeno ha preso il nome dalla capitale di Cuba, dove si ritiene sia stato rilevato il primo caso nel 2016, ma la nuova indagine suggerisce che potrebbe essere avvenuto nel 2014 e in Germania…I sintomi riscontrati in diversi membri del personale dell'ambasciata statunitense di L'Avana nel 2016 sono mal di testa, vertigini, nausea, spossatezza, fino a perdite di memoria e alterazioni sensoriali (come deficit all'udito). A lungo termine, in alcuni casi, sono stati riscontrati danni cerebrali e lesioni permanenti. Oltre a Cuba, altre sedi diplomatiche statunitensi a Berlino, Vienna e a Guangzhou hanno registrato dei casi. Secondo gli esperti, tra le possibili cause figurano le "armi energetiche" a base di ultrasuoni usate dai governi stranieri.1

Esisterebbero, in realtà, dei precedenti rappresentati dal cosiddetto “Segnale di Mosca”, emissioni di radiazioni elettromagnetiche a bassa frequenza che potrebbero influenzare il sistema nervoso centrale, addormentare le persone, interferire con la capacità decisionale e indurre stress cronico. Durante tutto il periodo della Guerra Fredda i Sovietici avrebbero impiegato queste microonde contro i dipendenti dell’ambasciata statunitense a Mosca.2

Emerge un quadro che prefigura l’esistenza di armi non convenzionali in grado di agire sulla mente e sulla struttura fisica umana, con conseguenze devastanti, quando non addirittura letali. Stiamo parlando di azioni sulla psiche nel dominio fisico, non in quello cognitivo, nel quale si agisce con le ormai consolidate operazioni di guerra psicologica, le psyops, il cui obiettivo è il pensiero, cercando di influenzarlo attraverso messaggi veicolati per condizionare le scelte e le opinioni degli individui. Stiamo parlando di qualcosa contro cui l’essere umano difficilmente può difendersi. Mentre una persona sufficientemente “attrezzata” sul piano culturale ed emotivo può arginare un attacco portato da un avversario attraverso la propaganda o, almeno, può valutarne la portata, è praticamente impossibile sottrarsi ai danni inferti, ad esempio, da un’onda elettromagnetica che colpisce il cervello.

Per cercare di chiarire questo concetto, ecco, allora, un’altra domanda: Che cos’è un’arma psicotronica? Si tratta di un’arma che emette determinate frequenze elettromagnetiche in grado di influenzare il sistema nervoso centrale e l'attività neurale del cervello, interrompendone le normali attività. È un’applicazione dello studio di fenomeni quali l’elettromagnetismo e il biomagnetismo. Se si può dare credito ai resoconti disponibili, il primo impiego della guerra psicotronica fu effettuato da parte sovietica durante la Guerra Fredda.

Stiamo di nuovo parlando di una situazione di protagonismo assoluto del Cremlino nello sviluppo di forme di aggressione così inusuali. Sarei ingenuo e scorretto se non precisassi che anche gli Stati Uniti si sono impegnati nell’attività di ricerca & sviluppo di tale tipologia di armamenti, interessati, come è ovvio che sia, a constatarne le conseguenze del loro impiego e valutarne l’efficacia. Di fatto, ci sono riscontri delle sperimentazioni di mind-control effettuate dalla CIA: uno tra tutti il progetto MK Ultra,3 risalente agli anni ‘50 e ’60 del secolo scorso e che, ad ogni buon conto, nulla aveva a che vedere né con la guerra psicotronica, né con le psyops.

La mia attenzione, tuttavia, sarà rivolta a quanto verosimilmente realizzato dall’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda e dalla Russia dopo il crollo del muro di Berlino, consapevole che il rischio di apparire preda di deliri millenaristi è sempre incombente. Sebbene la materia sia alquanto controversa, come ho anticipato, baserò la mia analisi sui resoconti di personalità autorevoli nell’ambito degli studi militari, primo tra tutti il tenente colonnello Timothy L. Thomas, autore del seminale articolo The Mind Has No Firewall. Scriveva Thomas:

Una recente edizione di U.S. News and World Report si è occupata di molte di queste "armi miracolose" (acustiche, a microonde, laser) e ha osservato che gli scienziati stanno "cercando negli spettri elettromagnetici e sonori lunghezze d'onda che possono influenzare il comportamento umano". Un articolo militare russo offriva una prospettiva leggermente diversa del problema, dichiarando che “l’umanità è sull’orlo di una guerra psicotronica” focalizzata sulla mente e sul corpo. Nell'articolo si discuteva dei tentativi russi e internazionali di controllare la condizione psicofisica dell'uomo e i suoi processi decisionali mediante l'uso di generatori VHF, "cassette silenziose" e altre tecnologie. Un arsenale di armi completamente nuovo, basato su dispositivi progettati per introdurre messaggi subliminali o per alterare le capacità psicologiche e di elaborazione dei dati del corpo umano, potrebbe essere utilizzato per rendere inabili gli individui. Queste armi mirano a controllare o alterare la psiche, oppure ad attaccare i vari sistemi sensoriali ed informativi dell'organismo umano. In entrambi i casi l’obiettivo è confondere o distruggere i segnali che normalmente mantengono il corpo in equilibrio.4

La pubblicazione U.S. News and World Report a cui si riferisce Thomas, contiene infatti, un altrettanto fondamentale articolo del giornalista investigativo Douglas Pasternak, intitolato Wonder Weapons,5 che approfondisce tali tematiche. Thomas, riferendosi in questo caso alle sperimentazioni fatte dal governo statunitense, poneva un importante quesito e, citando nuovamente Pasternak, cercava una risposta:

Quali tecnologie che possiedono il potenziale per interrompere le capacità di elaborazione dei dati dell’organismo umano sono state esaminate dagli Stati Uniti? Il numero del 7 luglio 1997 di U.S. News and World Report ne descriveva diversi progetti, tra le altre cose, per far vibrare l'interno degli esseri umani, stordire o nausearli, addormentarli, riscaldarli o abbatterli con un'onda d'urto. Le tecnologie includono laser abbaglianti che possono costringere le pupille a contrarsi; frequenze acustiche o soniche che fanno vibrare le cellule ciliate dell'orecchio interno e provocano chinetosi, vertigini e nausea, oppure frequenze che mandano in risonanza gli organi interni, provocando dolore e spasmi; e onde d'urto che possono potenzialmente abbattere esseri umani o aerei e che possono essere mescolate con spray al peperoncino o sostanze chimiche… Queste onde, che possono penetrare negli edifici, offrono una serie di opportunità ai militari e alle forze dell’ordine. Le armi a microonde, stimolando il sistema nervoso periferico, possono riscaldare il corpo, indurre attacchi di tipo epilettico o causare arresto cardiaco. Le radiazioni a bassa frequenza influenzano l’attività elettrica del cervello e possono causare sintomi simil-influenzali e nausea. Altri progetti cercavano di indurre o prevenire il sonno, o di influenzare il segnale proveniente dalla porzione della corteccia motoria del cervello, ignorando i movimenti muscolari volontari. Queste ultime sono chiamate armi a onde d'urto e, secondo quanto riferito, il governo russo ne ha acquistati oltre 100.000 pezzi nella versione "Vedova Nera".6

In particolare, Pasternak riferiva la preoccupazione del produttore di questo dispositivo, versione di un altro dispositivo chiamato Myotron da distribuire alla polizia come “arma non letale”, per via dell’ingente ordinativo di Mosca:

Al contatto con il Myotron è come se milioni di minuscoli aghi venissero inviati attraverso il corpo. Questo è il risultato della confusione dei segnali provenienti dalla regione della corteccia motoria del cervello.7 "È orribile", dice William Gunby, amministratore delegato della società che ha sviluppato il Myotron. "Non è un giocattolo." Il Myotron annulla i movimenti muscolari volontari, ma non involontari, in modo da mantenere le funzioni vitali della vittima. Le vendite sono rivolte alle donne, ma le forze dell'ordine e le agenzie - tra cui la polizia di stato dell'Arizona e gli ufficiali giudiziari della Corte Suprema di New York - hanno acquistato il dispositivo, dice Gunby. Un modello speciale costruito per le forze dell'ordine, chiamato Black Widow, è in fase di sperimentazione da parte dell'FBI. "Spero che non lo ordinino molto presto", aggiunge. "Il governo russo ne ha appena ordinati 100.000 e ho bisogno di rifornire le mie scorte."8

In un altro articolo della fine degli anni ’90, Thomas è a sua volta citato per una sua affermazione secondo cui la Russia all’epoca sarebbe stata molto più avanti degli Stati Uniti nella cosiddetta “guerra psicotronica”.9 In un altro suo studio, tuttavia, non senza un pizzico di scetticismo, Thomas riferiva che i Russi avevano sviluppato un virus informatico, dal nome piuttosto evocativo di Virus 666, in grado di uccidere una persona mentre guardava lo schermo del proprio computer:

Ci sono rapporti secondo cui i russi hanno sviluppato il "Virus 666", che visualizza determinate combinazioni di colori e numeri sullo schermo di un computer per influenzare i processi corporei. Secondo un rapporto russo consegnato da uno scienziato del prestigioso Istituto Tecnico russo Baumann in una conferenza sulla guerra dell’informazione tenuta a Washington, D.C.,10 il virus 666 è stato responsabile dell’interruzione delle funzioni corporee di più di 50 persone, provocandone la morte. Possono succedere cose del genere? Gli americani sono dubbiosi, perché non esiste alcuna prova che gli schermi dei computer possano essere utilizzati per controllare o uccidere le persone. La maggior parte ritiene che tali rapporti non siano credibili, anche se gli scienziati russi, supportati da persone molto influenti vicine alla leadership russa, sono la fonte di queste informazioni. Il virus 666 è un tentativo di manipolazione russa per indurre gli Stati Uniti a spendere soldi in ricerca e sviluppo di contromisure?11

Lo “scienziato del prestigioso Istituto Tecnico russo Baumann” citato da Thomas era il Dottor Victor Solntsev, uno dei principali ricercatori sulla relazione tra la guerra delle informazioni e la capacità di elaborazione dei dati del corpo umano:

Supportato da una rete di istituti e accademie, Solntsev ha prodotto alcuni concetti interessanti. Egli insiste sul fatto che l'uomo deve essere visto come un sistema aperto e non semplicemente come un organismo o un sistema chiuso. Essendo un sistema aperto, l'uomo comunica con il suo ambiente attraverso flussi di informazioni e mezzi di comunicazione. Secondo Solntsev, l'ambiente fisico, attraverso effetti elettromagnetici, gravitazionali, acustici o di altro tipo, può causare un cambiamento nello stato psicofisiologico di un organismo. Un cambiamento di questo tipo potrebbe influenzare direttamente lo stato mentale e la coscienza di un operatore di computer. In questo caso, non si tratterebbe di guerra elettronica o di guerra delle informazioni nel senso tradizionale, ma piuttosto in un’accezione non tradizionale e non statunitense. Potrebbe comprendere, ad esempio, un computer modificato per diventare un’arma utilizzando la sua produzione di energia per emettere suoni che debilitano l’operatore. Potrebbe anche comprendere, come indicato di seguito, armi futuristiche puntate contro il “sistema aperto” dell’uomo. Solntsev ha anche esaminato il problema del "rumore dell'informazione", che crea uno spesso scudo tra una persona e la realtà esterna. Questo rumore può manifestarsi sotto forma di segnali, messaggi, immagini o altri elementi di informazione. L'obiettivo principale di questo rumore sarebbe la coscienza di una persona o di un gruppo di persone. La modifica del comportamento potrebbe essere uno degli obiettivi del rumore informativo; un altro potrebbe essere quello di sconvolgere la capacità mentale di un individuo a tal punto da impedire la reazione a qualsiasi stimolo. Solntsev conclude che tutti i livelli della psiche di una persona (subconscio, conscio e "superconscio") sono potenziali bersagli per destabilizzazioni. Secondo Solntsev, un virus informatico in grado di colpire la psiche umana è il virus russo 666. Si manifesta in ogni 25 fotogrammi di uno schermo visivo, dove produce una combinazione di colori che presumibilmente inducono uno stato trance agli operatori di computer. La percezione subconscia del nuovo modello alla fine provoca un'aritmia cardiaca. Altri specialisti di computer russi, non solo Solntsev, parlano apertamente di questo "effetto del 25° fotogramma" e della sua capacità di gestire in modo sottile le percezioni dell'utente del computer. Lo scopo di questa tecnica è iniettare un pensiero nel subconscio dello spettatore. Potrebbe ricordare ad alcuni la controversia sulla pubblicità subliminale avvenuta negli Stati Uniti alla fine degli anni '50.12

Il solo pensiero che questa tipologia di armi possa essere nella disponibilità di qualche organizzazione terroristica deve destare grande preoccupazione. Thomas cita lo scrittore e dissidente russo Nikolaj Anisimov, autore del libro Golgota Psicotronico e membro del Centro Antipsicotronico di Mosca, come colui che ha coniato il termine “psicoterrorismo” e definisce “armi psicotroniche” quelle che agiscono per sottrarre parti delle informazioni immagazzinate nel cervello di un individuo. Queste sarebbero poi inviate ad un computer, che le rielabora in funzione delle esigenze di coloro che hanno bisogno di controllare l’individuo e l'informazione modificata sarebbe nuovamente reinserita nel cervello. Queste armi verrebbero usate contro la mente per indurre allucinazioni, malattie, mutazioni nelle cellule umane, una forma di “zombificazione” o persino la morte. Nell'arsenale sono inclusi generatori VHF, raggi X, ultrasuoni e onde radio.13

Il libro di Anisimov, che dichiara di essere stato anch’egli vittima delle sperimentazioni psicotroniche del governo sovietico a causa delle sue opinioni politiche, è suddiviso in cinque parti. Nella prima viene presentata la tecnologia psicotronica da impiegare sulla popolazione e le tipologie non convenzionali delle armi moderne. Viene inoltre ampiamente sottolineata la responsabilità della medicina psichiatrica nazionale e dei servizi segreti nel compimento di quello che viene definito “un crimine mostruoso”. La seconda parte del libro contiene essenzialmente materiale utile per il tribunale internazionale. Raccoglie storie documentarie di vittime di armi psicotroniche. I capitoli Cos’è il terrore psicotronico? e Tortura e tormento psicotronici, ivi contenuti, hanno lo scopo di orientare la giustizia nella corretta classificazione dei crimini individuati. La terza parte racconta la lotta impari del movimento per i diritti umani contro il “mostruoso crimine” e contiene un numero significativo di documenti per avvalorare le argomentazioni sostenute. La quarta parte riporta alcuni degli esempi più significativi che dimostrano l'esistenza di questo tipo di armi non letali e il loro utilizzo contro la popolazione. Il libro si conclude con racconti, interviste e inchieste.

Riguardo alla “zombificazione”, non è un caso che Anisimov racconti quanto segue:

Nel 1988, la nostra organizzazione è stata ribattezzata Comitato per la protezione della popolazione dal terrorismo bioelettronico. Alla fine di quest'anno, nella letteratura specializzata sono apparse nuove terminologie e ridenominazioni. Nel 1989, per decisione degli attivisti, il nostro Comitato è stato ribattezzato Centro Antipsicotronico per i Diritti Umani "ZOMBIE". … Solo nel 1988 in Unione Sovietica sono apparsi migliaia di “centri di cura” di medicina alternativa, dotati di attrezzature mediche e psicotroniche ultramoderne prodotte da fabbriche segrete. Questi centri ricorrono ampiamente alle scienze occulte, che sono la base delle tecnologie psicotroniche. Di norma, i nominativi dei responsabili dei centri sono segreti e il personale di servizio è in possesso di due titoli di studio superiori: uno medico e uno tecnico. Non è difficile, tuttavia, intuire dove, quando e su chi sono stati collaudate queste attrezzature particolari. Ad esempio, lo scienziato medico e fisico I. Smirnov ha condotto esperimenti sui prigionieri in uno degli ospedali psichiatrici di Mosca utilizzando generatori psicotronici; il direttore dell'Istituto di Economia e Matematica della succursale siberiana dell'Accademia Sovietica delle Scienze Mediche, l'accademico V. Kaznacheev14 e i suoi colleghi hanno condotto esperimenti medici, biologici e tecnici sui pazienti della loro clinica e sulla popolazione di Novosibirsk, e l'accademico N. Bekhtereva15 e i suoi colleghi sui pazienti della clinica situata presso il Brain Center, da lei diretto. I centri, con la benedizione del Ministero della Salute, producono ogni anno migliaia staffette zombificate con diplomi da “stregoni” in tasca. Le trasmissioni televisive di Kashpirovsky,16 Chumak17 e di altri "operatori di miracoli" si inseriscono in un unico sistema globale per lo sviluppo di armi psicotroniche e non sono altro che giocattoli obbedienti nelle mani di maniaci criminali seduti ai pannelli di controllo delle armi tecniche psicotroniche.18

Siano in un ambito in cui ogni affermazione va presa con beneficio di inventario e, tuttavia, l’aspetto della “zombificazione” come conseguenza della guerra psicotronica è al centro di numerose indagini negli studi su rivolti a questo settore.

Nel 1998 la televisione tedesca realizzò un documentario dal titolo Geheimes Russland: Die Zombies der Roten Zaren – The Zombies of the Red Czar. Esistono delle trascrizioni di quanto viene detto nel documentario: di seguito riporto quanto viene detto all’inizio del programma:

NARRATORE: Il Cremlino. Fino a poco tempo il simbolo del potere assoluto. Il sogno degli zar rossi era una società disciplinata da poter controllare completamente. Questo sogno una volta ispirò George Orwell a scrivere il suo romanzo cupamente futuristico, “1984”. Autunno 1998 e [ora] c'è una nuova crisi in Russia. Anni dopo il crollo del comunismo, i cittadini sono schiacciati tanto dal collasso economico quanto dalle conseguenze del vecchio sistema che è durato oltre sette decenni. Era come una rete di forza bruta e di controllo segreto che intrappolava i cittadini. Alcuni di questi metodi, come i campi stalinisti, sono stati diffusi in tutto il mondo. Riguardo ad altri, le stesse vittime li denunciano solo molto raramente. In questo Paese molti si considerano vittime: vittime di conflitti armati o di repressione politica. Vittime di esperimenti psichiatrici segreti o della costante paura del “Grande Fratello”.

(Viene mostrato un giovane. È su una sedia a rotelle e ha bende su tutta la testa. Una vecchia signora, presumibilmente un'assistente del dottor Smirnov, attacca gli elettrodi a varie parti della sua testa e del suo corpo.)19

Il protagonista principale del documentario è lo psichiatra Igor Smirnov - già incontrato a proposito del libro di Anisimov e nella trascrizione sopra riportata - e vengono presentate la tecnologia e le apparecchiature di correzione psicoacustica da lui create per trasmettere messaggi direttamente nella testa di un paziente per scopi terapeutici. Ecco, allora, un’altra domanda che ritengo utile formulare: qual è l’eredità scientifica lasciata da Igor Smirnov?

Igor Smirnov è stato il fondatore della psicoecologia e direttore dell’Istituto per la Ricerca Psicotecnologica di Mosca.20 A lui si rivolse l’FBI per una collaborazione in occasione dell’assedio di Waco (Texas) del 1993, poi non concretizzatasi. Alla sua morte, avvenuta nel novembre 2004, egli ha lasciato alla vedova Rusalkina, sua collaboratrice di lunga data, la gestione dell'Istituto. In un’intervista riportata dalla rivista Wired, la Rusalkina riferisce una serie di dati interessanti. Secondo Rusalkina, l'esercito sovietico si avvalse della psicotecnologia di Smirnov durante la guerra dell’Unione Sovietica in Afghanistan negli anni '80, sostenendo che fosse impiegata tanto per combattere i mujaheddin, quanto per curare la sindrome da stress post-traumatico nei soldati russi.21 Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, Smirnov passò dalla ricerca militare al trattamento di pazienti con problemi mentali e di tossicodipendenza e la maggior parte delle sue attività si concentrò su quella che viene chiamata “psicocorrezione”: in pratica l'uso di messaggi subliminali per piegare la volontà di un soggetto e persino modificare la personalità di una persona a sua insaputa. Sempre la Rusalkina ha fatto una cupa previsione sulla “corsa agli armamenti” nel campo delle armi psicotroniche, affermando che tali armi sono molto più pericolose delle armi nucleari. A titolo esemplificativo, ha riferito della diffusione di numerose notizie in Russia relative agli “zombi”, cioè persone innocenti la cui memoria sarebbe stata cancellata dalle armi per il controllo mentale. Ha raccontato, poi, che le forze speciali russe contattarono l'Istituto durante l'assedio del teatro Dubrovka di Mosca del 2003, in cui diverse centinaia di persone furono tenute in ostaggio dai militanti ceceni, salvo poi impiegare il gas al posto di strumenti psicotronici:

Avremmo potuto stabilizzare la situazione nel teatro e i terroristi avrebbero rinunciato ad agire. E naturalmente sarebbe stato possibile evitare il gran numero di vittime e processare i terroristi. Ma il Gruppo Alfa ha deciso di seguire un vecchio metodo che era già stato sperimentato in precedenza22

Nel documentario vengono anche intervistate persone che si dichiarano vittime di esperimenti illegali fatti dal governo russo per testare il controllo mentale o le armi “psicotroniche”. Tra queste, vi è la testimonianza di Andre Slepucha, ingegnere elettronico che spiega le modifiche che devono essere apportate a un semplice transistor in modo che possa essere utilizzato come strumento di misura per le onde elettromagnetiche estremamente basse, per scoprire se nelle vicinanze è presente una fonte per il cosiddetto trattamento psicotronico (il nome russo delle armi per il controllo mentale con radiazioni elettromagnetiche). Slepucha ha dichiarato di essere stato incarcerato come prigioniero politico nella prigione del KGB nella Lubjanka nel 1954 e di aver sperimentato per la prima volta il "trattamento psicotronico". Riferì di “forti suoni nella testa e fortissime allucinazioni acustiche e visive”.23

Alla fine degli anni ’90, il deputato della Duma Vladimir Lopatin, dopo aver esaminato in modo approfondito il lavoro svolto da Smirnov, si attivò per limitare le armi per il controllo mentale. Le sue preoccupazioni derivavano dal fatto che queste risorse fossero “…finanziate e utilizzate non solo dalla comunità medica, ma anche da singoli individui e gruppi criminali. Anche i terroristi potrebbero impossessarsi di tali armi.” Sul tema, egli ha scritto una compendiosa opera che tratta della minaccia rappresentata dalle armi psicotroniche e dalla guerra, nonché dell’importanza delle pubbliche relazioni riguardo a questa minaccia globale. Scrisse anche della proposta di legge federale russa “Sicurezza informativo-psicologica” riguardante la protezione e la difesa dei diritti e degli interessi legittimi dei cittadini e della società. A livello internazionale, Lopatin si distinse come la figura pubblica più potente a sostenere la messa al bando delle armi per il controllo mentale. 24

Dal punto di vista degli applicativi militari in senso più stretto, si può leggere l’elaborazione concettuale del filosofo ucraino Vladimir Muzhesky, peraltro piuttosto ermetica:

Dal punto di vista funzionale, la psicotronica è stata suddivisa in guerra psicologica e guerra eniogenica o bioinformazionale. Entrambe sono relativamente vicine l'una all'altra perché si basano su studi correlati e condividono molti obiettivi di ricerca. Così, si è convenuto di intendere il termine guerra psicotronica come sfruttamento militare delle tecnologie bioinformatiche e dei suoi complessi di rinforzo tecnologico. … Uno dei principi fondamentali della tecnologia psicotronica è la correlazione tra l'attività biologica umana e l'attività di un complesso tecnologico. Come elementi dell'economia della difesa astratta, i generatori psicotronici si caratterizzano per la spazializzazione dei concetti nel contesto della neurosimulazione sintetica dello spazio. Pertanto, lo spazio dei riferimenti diventa lo spazio della replica, formando il complesso iperreale del materiale neurospaziale legando gli atomi della percezione e dell'elaborazione umana con gli atomi dello sviluppo dei dati tecnologici. … Il 31 gennaio 1973, in un'unità militare, fu fatto un esperimento che, se fosse stato conosciuto come ricerca psicotropa della CIA sui soldati, avrebbe potuto avere una risonanza pubblica molto maggiore: probabilmente sono state violate più di una dozzina di convenzioni sui diritti umani. Il complesso che è stato testato è il Radiodream. L'obiettivo dell'esperimento era quello di studiare l'influenza della radiazione elettromagnetica modulata su un sistema umano. La prima parte degli esperimenti è stata eseguita sul personale dell'unità militare 71582 a Novosibirsk. I risultati sono stati considerati positivi. Secondo i calcoli dei ricercatori, il generatore Radiodream potrebbe essere efficacemente utilizzato in una città di 100 chilometri quadrati, con tutti gli abitanti colpiti dall'induzione in uno stato di sogno profondo. … Secondo Kaznachejev, uno dei massimi esperti sovietici in tecnologie bioinformative, la guerra psicotronica può essere definita come l’uso militare delle tecnologie psicotroniche compresi i loro mezzi, metodi, tecniche e generatori. È anche possibile definire la bioinformazione o la guerra elettronica come rami correlati dello sviluppo militare. D'altro canto, la definizione essenziale della materia di entrambi è molto ambigua, cosa che gli esperti di ricerca solitamente spiegano come un sintomo della giovane età della disciplina. Indipendentemente dalla loro pragmatica imprevedibilità prototipica, i risultati degli sviluppi tecnologici psicotronici furono introdotti nella produzione di massa e nell’uso militare a causa del loro potere suggestivo. Il risultato non è stato un salto ad un’altra spirale della corsa economica militare, ma la formazione, a livello materiale, di un certo piano di immanenza bioinformazionale. … Ipoteticamente, può diventare un metavirus, una forma di organismo che parassita gli iperambienti, rielaborando solo la materia stessa che emerge tra la percezione umana e la sua simulazione riflessa nello spazio elettronico. Tra le zone potenzialmente interessate ci possono essere i mass media, i sistemi di comunicazione, i macchinari di controllo remoto e le reti di informazione. Tutti presentano già una sindrome di neuralizzazione riflessa: ad esempio, il crescente sfruttamento dell'effetto 3D può essere interpretato in questo contesto come la neurolizzazione di media originariamente basati sulla percettività; i computer simulano un banale modello di spazio rispecchiando le funzioni neurali e lasciando che il cervello restituisca il suo riflesso funzionale e correli con esso la sua elaborazione spaziale. C'è sempre un'elaborazione parallela coinvolta nella neurolizzazione, catene immaginarie in lotta per uno status spaziale reale. Costretto alla sinergia attraverso l'elaborazione parallela virtuale, il cervello umano può fare affidamento solo su rappresentazioni astratte che non possiedono alcun riferimento spaziale immanente, ma si riferiscono ai piani ultraconcettuali del pensiero umano, alle disposizioni operative del neurospazio. … Un altro esperto, Kholodilov, ha evidenziato che molti ricercatori si concentrano sul dispositivo tecnologico e trascurano il ruolo dell'operatore umano. Egli riteneva che l'effetto dei generatori psicotronici si basasse sull'interazione con il sistema neurologico dell'operatore. La parte più importante del complesso psicotronico, continua, è un operatore addestrato. Un sistema umano programma il complesso psicotronico e, in accordo con il suo programma, lo stesso complesso può essere utilizzato per una varietà di scopi. Il punto di vista di Kholodilov è condiviso da Schepilov, membro del team di ricerca dell'Eniotechnology Center di Mosca. A suo avviso, i generatori psicotronici sono sistemi tecnologici basati sull'emissione di processi di tipo ondulatorio debole che interferiscono con le attività neurali e nervose. Il ruolo dell'operatore è quello di rilevare, calibrare, dirigere e mantenere questa interferenza. Schepilov ricorda gli incidenti in cui gli operatori, a causa di un uso improprio del generatore, cadevano in psicosi. Secondo lui, numerosi generatori, che sono attualmente disponibili per scopi militari, sono stati specificamente progettati per influenzare in modo dannoso i sistemi respiratori, cardiovascolari e neurologici.25

La narrativa del Neuromante di Gibson si trasforma nella saggistica di Muzhesky: la dimensione di Matrix diventa realtà.

Forse è necessario essere un po’ meno criptici e, in questo, ci viene in aiuto la classificazione del Maggiore I. Chernyshev relativa agli armamenti studiati o sviluppati per la guerra psicotronica,26 come riferiti dal ten. col. Thomas nel suo saggio. I tipi di armi elencati da Chernyshev sono i seguenti:

- generatore psicotronico, che produce una potente emissione elettromagnetica capace di essere inviata attraverso linee telefoniche, TV, reti radio, tubi di alimentazione e lampade a incandescenza;

- generatore infrasonico, cioè un dispositivo che funziona nella banda 10-150 Hertz e che nella banda 10-20 Hertz forma un'oscillazione infrasonica distruttiva per tutti gli esseri viventi;

- generatore del sistema nervoso, progettato per paralizzare il sistema nervoso centrale degli insetti, che potrebbe avere la stessa applicabilità agli esseri umani;

- emanazioni di ultrasuoni in grado di uccidere colpendo gli organi vitali interni senza lasciare tracce sulla pelle della vittima;

- cassette silenziose, cioè nastri magnetici (oggi non più usati), che inseriti in un registratore, riproducono voci a frequenze troppo basse per essere udite, ma rilevabili dal subconscio e quindi in grado di influenzare un individuo. I Russi affermano di aver utilizzato simili "bombardamenti", attraverso strumenti informatici, per curare l'alcolismo o il fumo.

- effetto del 25° fotogramma, menzionato in precedenza, che consiste in una tecnica in cui ogni 25° fotogramma di una bobina di film o di un video contiene un messaggio che viene captato dal subconscio. Anche questa tecnica, se funzionasse, potrebbe essere usata per frenare il fumo e l’alcolismo, ma ha applicazioni più ampie e sinistre se usata su un pubblico televisivo o su un operatore di computer.

Alle armi psicotroniche elencate, aggiunge anche gli psicotropi, definiti come preparati medici utilizzati per indurre trance, euforia o depressione. Denominati "mine ad azione lenta", potrebbero finire nel cibo di una personalità eminente o nella fornitura d'acqua di un'intera città. I sintomi includono mal di testa, rumori, voci o comandi nel cervello, vertigini, dolori alle cavità addominali, aritmia cardiaca o persino la distruzione del sistema cardiovascolare.

Per approfondire gli studi sulla ricerca e sviluppo russa in questo settore, nel 1991 la dottoressa Janet Morris, coautrice di The Warrior's Edge, si è recata presso l'Istituto di Psicocorrelazione di Mosca. Qui le fu mostrata una tecnica sperimentata da un altro ente, il Dipartimento di Psicocorrezione dell'Accademia medica di Mosca, in cui i ricercatori analizzano elettronicamente la mente umana al fine di influenzarla. La tecnica prevede l’inserimento di messaggi di comando subliminali, utilizzando parole chiave trasmesse nel "rumore bianco"27 o in brani musicali. Utilizzando una trasmissione ad infrasuoni a bassissima frequenza, il messaggio di psicocorrezione acustica viene trasmesso per conduzione ossea. Riguardo questo aspetto, all’epoca la Morris sottolineò che le truppe esposte a onde sonore a conduzione ossea non possono essere difese con tappi per le orecchie o altri dispositivi di protezione attuali.28 Voglio ricordare che la Morris, oltre a saggi e articoli su armi non letali, tecnologia militare e altri argomenti inerenti la difesa e la sicurezza nazionale, ha scritto numerose opere di fantascienza e di genere fantasy.

A mio parere, per concludere, sconfinano nella fantascienza gli aspetti indicati da Chernishev e significativi sotto il profilo militare, tra quelli individuati per distruggere la psiche umana:

- percezione extrasensoriale (ESP), per determinare le proprietà e le condizioni degli oggetti senza mai entrare in contatto con essi e "leggere" i pensieri delle persone;

- chiaroveggenza, attraverso l’osservazione di oggetti che si trovano appena oltre il mondo del visibile ed utilizzabile per scopi di intelligence;

- telepatia, per la trasmissione di pensieri a distanza e utilizzabile per operazioni segrete;

- telecinesi, per azioni che comportano la manipolazione di oggetti fisici utilizzando il potere del pensiero, provocandone lo spostamento o la rottura. Questa può essere impiegata contro sistemi di comando e controllo o per interrompere il funzionamento di armi di distruzione di massa;

- psicocinesi, attraverso l’interferenza con i pensieri degli individui, sia a livello strategico che tattico.

Se tutto ciò, da un lato, appare inverosimile, dall’altro è ipotizzabile che nel futuro si possa realizzare in modo relativamente semplice. D’altra parte, la rapidità del progresso tecnologico negli ultimi vent’anni dimostra come la strada sia tracciata. E la robotica, l’intelligenza artificiale e tutte le forme di interazione uomo-macchina che stanno evolvendo giorno dopo giorno, applicate nel campo della medicina e a quello della fisica per arrivare alla produzione di nuove armi iper-sofisticate, vanno in questa direzione.

Non sono ancora preda di disperato furore millenarista, ma temo di diventare un giorno come l’indimenticato C.T.

1 S. De Michele, "Sindrome dell'Avana", gli strani malesseri che hanno colpito i diplomatici Usa: "Colpa di Mosca", Euronews, 01/04/2024.

https://it.euronews.com/2024/04/01/sindrome-dellavana-gli-strani-malesse....

2 J. Shumaker, Today’s Havana syndrome is “like déjà vu all over again,” as Yogi Berra might have put it, The Foreign Service Journal, January February 2022. https://afsa.org/havana-syndrome-there-was-moscow-signal.

3 Nome in codice dato a un programma illegale e clandestino di esperimenti sugli esseri umani studiato e messo in atto dalla CIA, che aveva come scopo quello di identificare droghe e procedure che, integrando altre tecniche di interrogatorio, facessero confessare le persone che vi venivano sottoposte.

4 T.L. Thomas, The Mind Has No Firewall, Parameters, vol. 28, 17/02/1998, pp. 84-92.

5 D. Pasternak, Wonder Weapons, U.S. News and World Report, 7 July 1997, pp. 38-46.

6 T.L. Thomas, ibid.

7 La corteccia motoria è quella parte del cervello coinvolta nei processi di pianificazione, controllo e esecuzione dei movimenti volontari del corpo.

8 D. Pasternak, ibid.

9 L. Rothstein, All in the (Russian) mind?, Bulletin of Atomic Scientists, July-August 1998.

10 Victor I. Solntsev, Information War and Some Aspects of a Computer Operator's Defense, Washington, DC: Information War conference, September 1996.

11 T.L. Thomas, The Age of the New Persuaders, Military Review, May-June 1997.

12 L. T. Thomas, The Mind Has No Firewall.

13 Ibid.

14 Vlail Petrovich Kaznacheev (1924 - 2014) è stato uno scienziato russo nel campo della medicina, della biofisica, dell’ecologia, della sociologia e della pedagogia Fu un attivo sostenitore della pseudoscienza, autore del concetto di “interazioni elettromagnetiche distanti intercellulari” con “radiazione quantistica delle cellule”.

15 Natal'ja Petrovna Bechtereva (1924 -2008) è stata una neuroscienziata e psicologa russa. È nota per aver sviluppato approcci neurofisiologici per la psicologia, come ad esempio misurando l'attività d'impulso dei neuroni umani. Fu criticata perché, come affermato anche dalla Commissione per la lotta alla pseudoscienza dell'Accademia russa delle scienze, condusse in modo errato esperimenti per testare le capacità psichiche.

16 Psicoterapeuta sovietico, diventato famoso nel 1989 grazie al programma televisivo "Sessioni sulla salute dello psicoterapeuta Anatoly Kashpirovsky", trasmesso sul canale principale televisivo dell'URSS.

17 Allan Chumak è stato un sensitivo e personaggio televisivo russo.

18 N. Anisimov, Психотронная Голгофа (Golgota Psicotronico), Proza.ru., 2014. https://proza.ru/diary/lana2830/2014-03-08.

20 S. Ryutin, Кто И Как Зомбирует Народ (Chi e come rende le persone degli zombi), Zavtra, 13/05/2003. https://zavtra.ru/blogs/2003-05-1371.

21 S. Weinberger, The Weird Russian Mind-Control Research Behind a DHS Contract, Wired, 28/09/2007. https://www.wired.com/2007/09/mind-reading/.

22 S. Weinberger, ibid.

24 C. Welsh, Psychotronic War and the Security of Russia, Cahra, September 2001. file:///C:/Users/lenovo/OneDrive/Desktop/Guerre%20psycotroniche/Psychotronic_War_and_the_Security_of_Russia.pdf.

25 V. Muzhesky, From Psychotronic Warfare to Biotronic Materials. http://www.ljudmila.org/nettime/zkp4/35.htm.

26 I. Chernishev, "Can Rulers Make `Zombies’ and Control the World?" Orienteer, February 1997, pp. 58-62.

27 Il “rumore bianco” è un particolare tipo di rumore caratterizzato dall'insieme di tutti i toni possibili nello spettro sonoro, aventi lo stesso livello di ampiezza, ma senza la periodicità nel tempo. È chiamato rumore bianco per analogia al fatto che una radiazione elettromagnetica di simil spettro, all'interno della banda della luce visibile, apparirebbe all'occhio umano come una luce bianca.