La celebrazione del 156° anniversario della costituzione dell'Esercito Italiano

(di Matteo Acciaccarelli)
04/05/17

All’Ippodromo Militare “Gen. C.A. Pietro Giannattasio” di Roma, oggi 4 maggio, è andata in scena la festa per il 156º anniversario della fondazione dell’Esercito, alla presenza del presidente della repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti, del capo di stato maggiore della Difesa, gen. Claudio Graziano, del capo di stato maggiore dell’Esercito, gen. c.a. Danilo Errico, e delle alte istituzioni politiche e militari italiane. L’Esercito, un’Arma moderna e organizzata ma con una storia importante e ricca di tradizioni, sempre in prima linea nelle missioni internazionali.

Dopo lo schieramento della brigata di formazione, composta dalle rappresentanze di tutti i corpi dell’Esercito, e dopo la rassegna della bandiera di guerra dell’Esercito e delle alte cariche presenti, la cerimonia è proseguita con il discorso del CSME Danilo Errico, il quale ha prima di tutto ringraziato tutte le autorità presenti poi ha parlato di quanto importante fu il 1917.

Cent’anni fa, negli epici combattimenti della X e dell’XI battaglia dell’Isonzo, caddero 80mila soldati italiani, una memoria importante per tutti i soldati”, queste le parole di Errico, che ha voluto ricordare e dare il suo cordoglio ai familiari di tutti i soldati caduti dal 1861 ad oggi.

L’Esercito che fu uno dei principali protagonisti per l’unificazione d’Italia, ora guarda al futuro tramite il Libro Unico e tramite le missioni internazionali, impegno imprescindibile per la più antica delle Forze Armate. Un impegno fondamentale è stato anche quello ricordato da Errico, ovvero lo sforzo del genio nelle zone colpite dall’ultimo sisma: “Un intervento per il soccorso, per il ripristino della viabilità e per la costruzione dei ponti, per eliminare le macerie e per altri interventi fondamentali”. Questo impegno è stato onorato dalla concessione della medaglia d’oro al valor civile alla bandiera di guerra dell’Esercito, a rappresentare gli sforzi di tutti i corpi militari.

A seguire ha parlato il CSMD Claudio Graziano, il quale dopo i consueti saluti di rito, ha parlato dell’importanza del 4 maggio come data fondante dell’Esercito, che nonostante molti reggimenti esistessero già da prima del 1861: “Questa data rappresenta lo spirito unitario sorto con il Risorgimento”. Anche Graziano si è soffermato sull’importanza del 1917, ma a differenza di Errico non ha commemorato i caduti ma ha voluto sottolineare quanto quel annus horribilis sia stato importante per la vittoria della Grande Guerra, grazie agli sforzi seguenti la disfatta di Caporetto. Alla storia bisogna guardare senza dimenticare il presente e il futuro, per questo ha sottolineato l’importanza dello sviluppo e della cooperazione militare anche in terra estera, dove nel giro di un anno si aggiungerà alle missioni internazionali anche lo schieramento di truppe in Lettonia e il comando delle forze di reazione rapida della NATO.

L’ultimo intervento è stato quello del ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti, la quale ha voluto esprimere il suo sentimento al riguardo di questo anniversario: “Sono molte le date fondanti nella memoria nazionale di noi italiani, come il 25 aprile e il 2 giugno, ma io credo che nella storia del nostro paese, il 4 maggio 1861 sia una data da ricordare con maggiore attenzione”. L’Esercito che più di tutte le altre Forze Armate ha sostenuto uno sforzo numerico consistente nel suo uso quotidiano, in Italia e all’estero, e: “Senza il contributo del nostro Esercito oggi non avremmo questa Italia”, ha chiosato il ministro. Gli impegni che si prospettano nel futuro verranno, sicuramente, svolti con la massima dedizione e il massimo orgoglio, virtù ben presenti nella storia lontana e recente dell’Esercito.

Felice anniversario Esercito e viva le Forze Armate.

(foto: Esercito Italiano)