Il comando artiglieria in configurazione Field Artillery nell’esercitazione “Dragone-Sethlans 2024”.

(di Stato Maggiore Esercito)
12/04/24

Presso il poligono di Monteromano (VT), si è conclusa, alla presenza del capo di stato maggiore dell’Esercito generale di corpo d’armata Carmine Masiello, l'esercitazione “Dragone-Sethlans 2024” che ha visto la partecipazione delle unità di artiglieria schierate secondo il concetto operativo della field artillery brigarde (FAB).​​​​

L’attività, durante la quale le unità dipendenti si sono potute addestrare nei posti comando e nei tiri di artiglieria, ha rappresentato un'occasione importante per consentire al personale specializzato di esercitarsi nel coordinamento e nelle procedure operative per il fuoco, con particolare riferimento all'impiego del mortaio Thomson da 120 mm, dei semoventi PZH2000, degli obici a traino FH-70 e degli aeromobili a pilotaggio remoto (APR) utilizzati per l’addestramento alla sorveglianza del campo di battaglia.

L'obiettivo principale della "Dragone-Sethlans 2024" è stato quello di rinsaldare le competenze tecniche dell’artiglieria dell’Esercito Italiano, fornendo un'importante occasione di verifica e consolidamento delle capacità acquisite durante l'addestramento al tiro, con particolare riferimento alla componente tecnologica, valorizzata dai droni e dai sistemi elettronici per il puntamento e il calcolo dei dati di tiro. L’esercitazione ha visto la partecipazione del personale frequentatore dei corsi per osservatori del fuoco terrestre che hanno avuto modo di mettere in pratica le conoscenze acquisite, così come i team Tactical Air Control Party (TACP), i Joint Terminal Attack Controller (JTAC) e i Joint Fire Support Element per la pianificazione e il coordinamento del fuoco di artiglieria.

Il capo di stato maggiore dell'Esercito, incontrando il personale, ha sottolineato l’approccio che dovrà contraddistinguere l'intera crescita della Forza Armata, su tre assi principali: tecnologia, valori e addestramento, sottolineando l’importanza di quest’ultimo in quanto “è la nostra ragion d’essere e garantisce l'adattamento organizzativo all'evolversi della minaccia, la necessaria preparazione alle situazioni operative più critiche e soprattutto la sicurezza del nostro personale”. “L’Esercito – ha continuato il gen. c.a. Masiello – trova la sua più grande forza proprio nell’addestramento e nei valori condivisi, fondamenti per creare una identità aggregante e una mentalità vincente”.

La complessità dello scenario addestrativo, ha consentito anche ai marescialli allievi dell'Esercito, appartenenti al XXIV corso, di mettere in pratica quanto appreso durante il periodo di studio al reggimento addestrativo del comando artiglieria, operando con il supporto attivo delle batterie di obici dei reggimenti d'artiglieria che si sono addestrati congiuntamente nel coordinamento di fuoco.

All'esercitazione hanno inoltre preso parte assetti del 5° reggimento artiglieria terrestre “Superga", del 52° reggimento artiglieria “Torino", del 185° reggimento artiglieria paracadutista “Folgore", del 185° reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi “Folgore", del 3° reggimento supporto targeting “Bodone", del 3° reggimento artiglieria terrestre da montagna, del 21° reggimento artiglieria terrestre “Trieste" e dell'11° reggimento trasmissioni.