Caserma 15° rep. infrastrutture intitolata al c.m. De Cillis

25/06/14

Nella sede del 15° reparto infrastrutture, nell’ambito della festa dell’arma del genio, si è svolta ieri la cerimonia di intitolazione della caserma alla medaglia d’oro al valor militare (M.O.V.M.), caporal maggiore capo scelto Pierdavide De Cillis, deceduto in Afghanistan il 28 luglio 2010.

All’evento, presieduto dal comandante militare dell’esercito in Puglia, generale di brigata Natalino Madeddu, e dal vice ispettore delle infrastrutture dell’esercito, generale di brigata Alfonso Barbato, hanno partecipato la vedova della medaglia d’oro De Cillis, signora Caterina, i figli Asia e Pierdavide, i genitori ed altri familiari dell’eroe caduto, oltre ai sindaci, ai gonfaloni dei comuni di Bari, Bisceglie, e San Marco Evangelista ed alle associazioni combattentistiche e d’arma.

Momento culmine della cerimonia è stato lo scoprimento delle targhe di intitolazione da parte della vedova De Cillis e la lettura della motivazione della medaglia d’oro al valor militare: ”…operatore addetto alla bonifica degli ordigni esplosivi improvvisati, pur in turno di riposo, appreso del rinvenimento di un artifizio in un villaggio, senza esitazione si offriva per effettuarne il disinnesco. Durante tale operazione, dopo aver contribuito a disarticolarlo, avvertito dal capo nucleo della presenza di una seconda trappola esplosiva e dell'imminente pericolo, esponendosi a manifesto rischio della vita e anteponendo l'altrui incolumità, alla propria, faceva scudo con il corpo … Fulgido esempio di coraggio e altruismo ispirati alle migliori tradizioni dell'Esercito. Herat (Afghanistan), 28 luglio 2010.”

La signora Caterina, moglie del caduto, ha fatto dono alla caserma di una teca, contenente una maglia indossata dal De Cillis durante la sua ultima missione in Afghanistan.L’intitolazione della caserma alla M.O.V.M. caporal maggiore capo scelto Pierdavide De Cillis, fortemente voluta dal tenente colonnello Guglielmo Capozza, comandante del 15° reparto Infrastrutture, rende lustro non solo alla caserma che si pregerà di portare il nome del prode caduto ma all’intera comunità che potrà rivedere in quel nome ed in quella lapide la figura di un giovane dei nostri tempi, spirato in terre lontane per ideali di libertà e giustizia.

Fonte: Comando Militare Esercito 'Puglia'