Associazione Nazionale Paracadutisti: una storia lunga, per una missione infinita

(di Giampiero Venturi)
29/09/16

Prendiamo lo spunto e consideriamo le attività dell’ANPd’I della sezione di Roma come esempio di tutto l’operato su scala nazionale. A ridosso dell’inaugurazione del 161° corso di paracadutismo Alexander Prokhorenko (prevista per il 5 ottobre, iscrizioni ancora possibili…), concentrare l’attenzione su cosa sia e cosa faccia l’associazione d’arma dei parà sembra quanto mai opportuno.

A fronte di una visibilità relativa e a volte non immune da pregiudizi, l’ANPd’I continua silenziosa a lavorare.

Nata nel secondo dopoguerra su iniziativa di veterani, l’Associazione Nazionale Paracadutisti è riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica già dal ’56. Insieme al Ministero della Difesa, ad oggi, è l’unico ente autorizzato all’uso di paracadute emisferico su tutto il territorio nazionale.

Tra le sue fila annovera parà in servizio, della riserva, in congedo e tutti coloro che frequentando il corso e acquisendo l’abilitazione ai lanci, diventano a tutti gli effetti paracadutisti e soci aggregati.

L’attività dell’ANPd’I però va molto al di là della mera attività di aviolancio. Oltre ai corsi, con lanci di allenamento e competizioni di paracadutismo a livello nazionale e internazionale (Campionati italiani di precisione, Leapfest international Static Line…), molta cura viene dedicata ad altre discipline utili a implementare lo spirito di aggregazione dei soci e i valori condivisi. Tra le attività terrestri organizzate in sezione menzioniamo le marce e le zavorrate di interesse militare (Montello, Nimega, Nibelungen), le frequanti escursioni in montagna e le gare sportive di tiro e corsa. 

Rilievo a parte meritano l’impegno nella Protezione Civile (sezione “Giannino Caria”) e il gruppo sportivo di Roma, protagonista di gare podistiche (5, 10, 21 e 42 km) e di competizioni di trail, ultra trail 0-100 km e cross race.

Un margine di visibilità particolare va riservato alle attività sociali del gruppo sportivo ANPd’I, utili a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi delicati. Ricordiamo al proposito la partecipazione alla XVIIa edizione della Run for the cure 2016, finalizzata alla lotta ai tumori al seno.

Tutto questo è possibile grazie a due straordinari serbatoi di energia:

  • i valori umani propri dell’essere paracadutista, sintetizzati dalla forma associativa dell’ANPd’I
  • la sforzo dei singoli soci che con ruoli diversi e senza nessun guadagno continuano a portare avanti ideali assoluti come coraggio, lealtà, sacrificio, identità e condivisione.

La bellezza di essere parte di una famiglia straordinaria, permette di continuare a correre e guardare avanti. Il prossimo appuntamento non a caso sarà la “Staffetta degli ideali”, che ogni anno a ottobre, in concomitanza con la festa della specialità, si snoda in una corsa con il trasferimento della fiaccola (degli ideali appunto…) tra Roma, Tradate e Pisa.

Il sacrificio di ieri si fonde con l’impegno di oggi, senza soluzione di continuità. I ragazzi che si accingono a iniziare il 161° corso fra tre mesi potranno indossare il basco amaranto; più di tutto però saranno gli ennesimi testimoni di quelle virtù che l’ANPd’I ha il compito di non disperdere. In mezzo ci sono sudore, fatica, difficoltà e coraggio.

Come membro della famiglia, chi scrive dedica un grazie particolare al presidente della sezione di Roma Adriano Tocchi, al direttore tecnico Mimmo Aloi e a tutti gli istruttori.

Un grazie particolare ai soci e agli estimatori esterni, che in silenzio contribuiscono a tenere alta una fiamma inesauribile.

Per contatti e informazioni

tel. 06 4745811

www.anpdiroma.it 

(foto: ANPd’I- par. Nicola Trusiani)