Prove di evacuazione da sottomarino in immersione per marinai italiani e israeliani

(di Marina Militare)
03/06/16

Uno dei compiti istituzionali dei Palombari della Marina è il salvataggio del personale rinchiuso all'interno dei sommergibili che non è in grado di tornare in superficie.

Queste operazioni di salvataggio dei sommergibili "sinistrati" sono affidate al Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei", che si avvale, appunto, degli uomini del Gruppo Operativo Subacquei e di apparecchiature speciali per l'immersione imbarcate su nave Anteo, come il minisottomarino di salvataggio SRV-300.

Per acquisire queste capacità operative serve molta esperienza, da maturare nel tempo e, soprattutto, addestramento continuo simulando scenari con il massimo realismo.

Per questo motivo, nell'ambito della cooperazione bilaterale tra la Marina Militare Italiana e quella Israeliana, si è svolta nel Golfo di Taranto dal 1° al 2 giugno 2016 l'esercitazione di soccorso sommergibili denominata "Rising Star 2016" che ha confermato l'interoperabilità tra il minisottomarino di salvataggio SRV-300, in dotazione a nave Anteo, e il sottomarino israeliano Leviathan, classe U-212.

Durante le operazioni subacquee, condotte a circa 40 metri di profondità, parte dell'equipaggio del battello israeliano è stato trasferito sul SRV 300 ed è stata acquisita familiarità con le procedure di ricerca sonar e le manovre di appontaggio e ventosa sul portello di fuoriuscita di un sottomarino posato sul fondo.

Questa attività ha rafforzato l'ottimo rapporto di collaborazione con la Marina israeliana, interlocutore privilegiato di quella italiana nel salvataggio dei propri sommergibili.