Cambio al Comando Flottiglia Sommergibili: “Dovete avere il coraggio dei forti”

(di Lia Pasqualina Stani)
13/09/17

L’equipaggio di un sommergibile: un microcosmo unico, irripetibile. Le inusuali, disagiate condizioni ambientali e le specifiche caratteristiche operative del mezzo richiedono a tutti, indistintamente, grande disciplina, preparazione, spirito di sacrificio, alto senso di responsabilità, capacità di adattamento, rispetto reciproco. Un 'mondo' certamente straordinario che muove e opera nel segno più alto della religione del dovere” (ammiraglio Giuseppe Arena, Decano dei Sommergibilisti Italiani).

Nella cerimonia del cambio di comando alla Flottiglia Sommergibili, alla presenza del comandante dei Sommergibilisti, ammiraglio di divisione Dario Giacomin, il comandante della Flottiglia, c.v Stefano Russo, nel suo discorso, racconta dell’ammiraglio Arena come: “testimone e custode delle antiche tradizioni dei sommergibilisti. E la sua vicinanza al Comando è stata affettuosa e piena di ispirazione”.

I sommergibilisti non solo sono un reparto di élite della Marina Militare, sono una componente fondamentale, ricca di una tradizione storica che abbonda di valori umani e professionali che la rendono un’espressione di assoluta eccellenza a livello nazionale.

E non mancano i ringraziamenti per gli uomini e le donne del Comflotsom, che in due anni di comando del c.v Russo, hanno permesso di raggiungere soddisfazioni e gratificazioni, compiendo passi avanti notevoli. Un riferimento anche al servizio tecnico logistico, che è in grado di effettuare manutenzioni e riparazioni complesse a bordo dei sommergibili, sia di quelli pronti che dei battelli in sosta manutenzione.

La presenza del sommergibile Todaro, ormeggiato nella banchina prospiciente la Scuola Sommergibili all’interno della base navale Mar Grande a Taranto, testimonia gli obiettivi conseguiti nei termini prefissati. Il caricamento del battello è stato realizzato a tempo di record nel mese di agosto per garantire l’efficienza del mezzo e renderlo disponibile e pronto per eventuali uscite in mare. Al comando del c.v Russo, anche la Scuola Sommergibilisti, ormai consolidata, risulta quale centro di eccellenza in materia di acustica subacquea, a beneficio di tutti gli operatori della squadra navale e del Centro Intelligence, assicurando un’attività addestrativa in porto e in mare di qualità, sempre improntata alla ricerca del continuo miglioramento. Per assicurare, anche, costantemente un elevato livello di professionalità indispensabile per sfruttare al meglio una macchina complessa e tecnologicamente avanzata, qual è il sommergibile. I risultati ottenuti sono frutto di un lavoro di squadra, di un appassionato e profuso impegno di uomini e donne: ufficiali, sottufficiali, graduati e truppa che lealmente sanno interpretare e raggiungere gli obiettivi assegnati.

Il comandante della flottiglia c.v Russo ha lodato i suoi sommergibilisti in quanto oltre ad essere dei professionisti con delle competenze tecnico professionali, riescono mettere in campo qualità morali di assoluto livello. Un connubio etico professionale che consente di portare a termine con successo le missioni assegnate ai battelli. Particolare la menzione per i comandanti e gli equipaggi dei sommergibili. Usando infatti un parallelismo calcistico li definisce come “gli attaccanti che fanno gol” fatti nel corso di 28.000 ore di moto e più di 100.000 miglia percorse sviluppate quasi interamente in attività reale ad alta valenza operativa. Alcuni di questi gol, spesso l’arbitro (inteso come opinione pubblica) non li vede, per motivi di riservatezza. Tanta la commozione del comandante Russo nel ringraziare le famiglie degli equipaggi e la sua famiglia, per il supporto quotidiano, l’infinita comprensione, il sostegno continuo e per aver sopportato le assenze quando in mare.

Nella cerimonia del passaggio di consegne del Comando Flottiglia dal c.v Stefano Russo al c.v Giorgio Cossiga, nuovo comandante del Comando Flottiglia Sommergibili, essenziale l’intervento del comandante dei sommergibilisti, ammiraglio di Squadra Dario Giacomin.

In questi due anni si è aggiunto un contributo al consolidamento della Componente, in quanto più efficiente, agile, efficace e proiettata nel futuro. Tra gli eventi essenziali, importante è stata la consegna alla Marina Militare da parte dell’industria nazionale, e l’entrata in linea di 2 sommergibili della 2°serie U-212A, un’importante traguardo in termini di visibilità, operatività addestramento e formazione del personale. I sommergibili Venuti e Romei sono mezzi che già nei primi mesi di impiego hanno dato un apporto con il loro elevato livello tecnologico per la difesa e la sicurezza delle nostre coste e del Mar Mediterraneo. Dietro ad ogni operazione aereonavale, di cui si sente parlare a livello mediatico c’è il contributo silenzioso e discreto di un sottomarino. Numerose sono state le operazioni di sorveglianza nel Mar Mediterraneo: da Mare Nostrum (con un forte contributo da parte dell’Intelligence, di prove che hanno portato all’arresto di scafisti) a Mare Sicuro sino alla recente EUNAVFOR MED. I sottomarini per la loro capacità di Intelligence, infatti, sono un punto di riferimento, lontano dai riflettori, sia per la giustizia italiana che con riflessi di utilizzo anche per la Comunità Europea.

Attualmente la Marina Militare può contare su 8 sottomarini in linea, (4 della classe Sauro e 4 della Classe Todaro): una componente altamente specialistica a livello strategico. Con la leadership del comandante Russo, si sono raggiuntii buoni risultati operativi, con forte determinazione e capacità organizzativa mirata, ponendosi quale esempio di force provider pragmatico ed efficace. Elevati gli standard operativi raggiunti anche in termini operativi di Sicurezza a livello nazionale ed internazionale. Ed è importante sotto questo aspetto adeguare e formare il personale continuamente anche con i nuovi apparati tecnici e dedicarsi proficuamente all’addestramento. Numerose sono le attività che il Comando Flottiglia ha eseguito in questi due anni e in particolare modo l’attività addestrativa di controllo via terra e via mare oltre alle due sessioni del Corso Comando per Unità Subacquea. Quest’ultime sono un’innovazione che allinea la Componente con gli standard formativi delle unità subacquee internazionali: uno step formativo necessario per un ufficiale che aspira al Ruolo Comando e di cui si vedranno i risultati in futuro. L’ammiraglio Giacomin insiste sulla promozione che la Componente Sommergibilisti continuerà per creare nuove “vocazioni” verso questo mestiere. Il ruolo del personale “più anziano”, che già si è prodigato per condurre l’attività operativa, sarà quella di forgiare i nuovi ingressi.

Non bisogna dimenticare quello che rende i sommergibilisti unici e che è alla base del forte e coeso senso di appartenenza: ogni membro dell’equipaggio confida per la propria sicurezza e del battello, sul senso di responsabilità dei suoi compagni. Questa fiducia non è cieca, non è basata solo sul rispetto gerarchico: si alimenta sulla conquista giorno dopo giorno da parte di tutti i membri dell’equipaggio indistintamente, comandante compreso. Quest'ultimo, soprattutto, deve guadagnarsi la fiducia concreta confidando nella professionalità di ogni singolo membro dell’equipaggio. L’aspetto di competenza professionale è fondamentale e travalica qualsiasi altro legame sia gerarchico che umano: bisogna essere affidabili se si sceglie di essere operativi su un battello. Chi deve trasmettere questi valori ai futuri sommergibilisti è il personale sommergibilista più anziano che deve incentrare la formazione sul fatto che la più grande e duratura soddisfazione viene da qualcosa che è stato ottenuto con impegno e fatica. Questo tipo di soddisfazione è entusiasmante, impalpabile ed indimenticabile.

Ultimo ma per questo non meno importante aspetto su cui soffermarsi nel discorso dell’ammiraglio Giacomin, è l’impegno della Componente Sommergibili che riguarda la sostituzione dei battelli della classe Sauro. Necessaria per assicurare la difesa in termini brevi ed avere uno strumento subacqueo pronto ed efficiente per scenari operativi attuali e futuri.

Le dinamiche geopolitiche del Mediterraneo sono di cruciale valenza sia per l’Italia, che in questo contesto geografico occupa la posizione centrale, sia per l’Unione Europea e l’intera Comunità Internazionale. Il “Mediterraneo allargato” è un punto di continuità tra l’Occidente e il teatro marittimo dell’Oceano Indiano a Oriente. Ed è in questo ambito che si verificano tensioni che sfociano in protese e rivolte, e che ridefiniscono gli equilibri interni di alcune Nazioni. Inoltre si assiste alla frammentazione delle autorità centrali, si verifica l’insorgere continuo di faide che sono terreno fertile per il terrorismo di matrice islamica, ne sono esempio la Libia e la Siria. Questo scenario impone un dispiego delle forze navali nell’area, con l’Italia in prima linea, con una gestione non semplice sullo scenario per gli sviluppi imprevedibili. L’impiego di tutte le unità aereonavali comprese le unità subacquee è peculiare per questo tipo di operazioni. Non è un caso che l’attività svolta dai sottomarini italiani negli ultimi tempi confermano un’evoluzione funzionale dal punto di vista dell’attività di Intelligence, di sorveglianza, di ricognizione, come contributo essenziale a tutti i traffici illeciti e di contrasto al terrorismo. Inoltre fondamentale è il contributo che la Marina Militare fornisce con la cooperazione tra i sottomarini della classe Sauro e Todaro e il personale della brigata marina San Marco con le esercitazioni svolte da alcuni anni ormai, in cui i battelli provvedono al rilascio di team preposti alla ricognizione di tratti costieri. La presa a terra è prevista da parte di unità anfibie. Questo tipo di addestramento è finalizzato anche a creare e consolidare un’interoperatività tra i reparti specialistici della Marina Militare in vista dei complessi sviluppi degli ultimi scenari geopolitci.

Anche l’ammiraglio Giacomin sottolinea l’importanza di assicurare un’adeguata sicurezza marittima al nostro Paese dato che gran parte dell’economia si basa sul commercio marittimo, immerso profondamente nel Mediterraneo in cui gli equilibri sono in rapida trasformazione.

I sottomarini, non sono solo uno strumento militare, per la loro specificità tecnologica coinvolgono, oltre l’industria nazionale, molti settori della ricerca nella loro progettazione (ne sono esempio le celle combustibili ad idrogeno e ossigeno) per consentire un loro adeguamento a livello internazionale.

La Componente Sommergibili, è caratterizzata da sommergibilisti dotati di competenza professionale, disciplina, serietà, sobrietà, tenacia, pazienza, orgoglio, dedizione e spirito di sacrificio. Valori concreti che appartengono ad ogni sommergibilista. Caratteristiche che contraddistinguono anche il c.v Russo e che l’ammiraglio Giacomin, anche per i risultati tangibili ottenuti presso il Comflotsom, lo ha selezionato come capo di stato maggiore di MARICOSOMM – CINCNAV a Roma, dove si occuperà in prima persona delle operazioni in mare e dove metterà a frutto le esperienze e le sue competenze maturate soprattutto “battendo l’onda” a bordo delle unità subacquee.

(foto dell'autore)