Alla Spezia il saluto a Nave Vesuvio e Nave Bormida

(di Marina Militare)
13/10/23

Lo scorso '11 ottobre 2023 presso la banchina scali della base navale della Spezia, si è svolta l'ultima cerimonia di ammaina bandiera per Nave Vesuvio (A 5329) e Nave Bormida (A 5359).

La cerimonia presieduta dal comandante in capo della squadra navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, ha riunito numerose autorità civili e militari a testimonianza dell'importante ruolo svolto dalle due unità ausiliarie alle dipendenze della prima divisione navale: tra le presenze anche la signora Nicoletta Marcolini, figlia dell'allora madrina Annamaria Zerbini e della M.O.V.M. c.f. Evelino Marcolini.

La bandiera di combattimento di Nave Vesuvio consegnata durante la toccante cerimonia all'ammiraglio De Carolis, sarà conservata a Roma nel Sacrario delle bandiere delle Forze Armate, all'interno dell'Altare della Patria.

La rifornitrice di squadra Vesuvio, varata il 4 giugno 1977 presso il cantiere navale di Muggiano (SP), ha concluso il suo periodo di attività dopo aver percorso circa 560.000 miglia nautiche, una distanza equivalente a circa 26 volte la circonferenza terrestre: “un periodo di servizio lungo, caratterizzato da un elevatissimo tasso di efficienza e di disponibilità che consente al Vesuvio di partecipare a quasi tutte le maggiori operazioni della Marina, dagli anni '70 ad oggi" ha detto l'ammiraglio De Carolis agli intervenuti alla cerimonia, ricordando le partecipazioni a numerose missioni, dalla poco conosciuta ai più operazione Margherita, alle più note Golfo 1, Golfo 2 e l'intervento in Somalia.

Questo tipo di unità ha rappresentato il primo progetto di unità navali di questa tipologia realizzate dall'Italia nel dopoguerra secondo i moderni concetti di supporto logistico in mare, efficacemente riassunto dal motto dell'unità che recita "DEFENDE ME SERVABO TE" (Difendimi ti salverò).

L'unità, seconda della classe Stromboli, ha fornito supporto logistico in mare sia alle unità della squadra navale che alle marine alleate, rifornendole di combustibile navale e per aeromobili e materiali vari, inclusi i viveri. 

Assieme a Nave Vesuvio ha lasciato il servizio attivo anche Nave Bormida, nave cisterna impiegata per il rifornimento di acqua potabile delle isole minori e delle zone costiere prive di sufficienti risorse idriche. “FACTA NON VERBA" (Fatti non parole) - il suo motto, a testimonianza dell'impegno di questa unità nel fronteggiare le emergenze idriche principalmente nel periodo estivo: “un meritorio servizio nei mari metropolitani, un servizio logistico, a volte poco conosciuto ma non meno importante delle altre attività a contenuto operativo della squadra navale".

Impostata nell'Arsenale della Spezia nel 1969, varata nel 1970 e consegnata alla Marina Militare nel 1974, nello stesso anno è stata dislocata nella sede di Napoli, presso la quale ha prestato servizio tra il capoluogo partenopeo, Gaeta, le isole di Capri e Ischia. Nel 1979, è stata trasferita alla Maddalena per lavori, ultimati i quali, nel 1980 è stata dislocata nella sede della Spezia, assicurando i rifornimenti idrici delle isole, delle unità militari e mercantili all'interno del golfo della Spezia e, in passato, dei comuni delle Cinque Terre percorrendo in totale circa 5000 miglia nautiche.

“La nave, finché è in servizio, è viva – ha detto in conclusione l'ammiraglio De Carolis - Questo non solo perché abitata dalle persone, con le loro anime e i loro sentimenti, ma anche per motivi oggettivi. Nei tubi e nei cavi di bordo, come nei vasi di un corpo umano, circolano sempre fluidi e altre forme di energia: aria, acqua dolce e salata, gasolio, olii lubrificanti, corrente elettrica. Come il sangue di un essere umano. E come gli esseri umani, le navi hanno un'anima. Per questo esprimo la mia vicinanza ai sentimenti che, in questo momento solenne ma al contempo cruciale, si affollano nei cuori e nelle loro menti degli ex equipaggi di queste due navi. So cosa significa, vi comprendo e sono affranto quanto voi. Sappiate che Vesuvio e Bormida vivranno sempre dentro di noi".​