Un errore terminologico che viene commesso nella designazione delle discipline dell’intelligence, sempre più strutturalmente connesse all’evoluzione delle tecnologie, è quello che vede la imint (imagery intelligence) indistintamente indicata con il termine geoint, acronimo di geospatial intelligence e, talvolta, chiamata visint (visual intellignce). Quest’ultima comprende lo sfruttamento e l’analisi di immagini e informazioni geospaziali per descrivere, valutare e rappresentare visivamente le caratteristiche fisiche e le attività geograficamente referenziate sulla Terra.

La geoint combina diverse discipline come la mappatura, la creazione di grafici, l’analisi delle immagini e l’imint. Sebbene normalmente associata a un contesto militare, sono sempre di più le organizzazioni civili e del settore privato che lavorano in settori come le telecomunicazioni, i trasporti, la salute e la sicurezza pubblica e il settore immobiliare che ricorrono all’intelligenza geospaziale per le loro attività.

Da dove nasce la confusione tra imint e geoint?

L’equivoco probabilmente va fatto risalire ad una scelta della Cia effettuata negli anni Cinquanta, quando l’agenzia americana creò la branca di informazioni fotografiche all’interno della divisone geografica, a causa del fatto che la cartografia sfruttava le stesse foto della ricognizione aerea per la realizzazione di mappe aggiornate. Allora sembrò sensato far lavorare fianco a fianco i cartografi ed i fotointerpreti, in quanto il compito principale di questi ultimi era individuare e descrivere i possibili obiettivi dei bombardamenti aerei. I fotointerpreti assunsero la qualifica di ufficiali dell’intelligence, venendo così considerati degli analisti a tutti gli effetti e non dei semplici “lettori” dei dati raccolti nelle immagini. I fotointerpreti della Cia non avrebbero solo identificato le infrastrutture critiche, bensì, lavorando con gli altri analisti, avrebbero cercato di descrivere cosa stava succedendo in quelle infrastrutture1.

Nonostante questi propositi, però, la cartografia e la fotointerpretazione restarono due mondi separati (almeno negli Stati Uniti) fino alla creazione della National imagery and mapping agency (Nima) nel 1996.

Con l’avanzare della tecnologia le due parti della Nima trovarono il modo per lavorare in modo armonico. Nel 2003 gli Stati Uniti costituirono la National geospatial-intelligence agency (Nga), da cui ebbe origine il termine geoint. Negli Stati Uniti, è la Nga che ha la responsabilità della raccolta della geoint e della sua elaborazione e utilizzo. Alcune immagini arrivano anche tramite il sistema aereo del Department of Defense (DoD) che ha a disposizione aerei sia con pilota, sia senza pilota (UAVs o droni). La Nga definisce la geoint come quell’insieme di informazioni circa gli oggetti (siano essi naturali o artefatti) che possono essere osservati o riferiti alla Terra, e che hanno importanza per la sicurezza nazionale2.

Stante questa breve premessa di carattere tecnico-storiografico, vogliamo porre la nostra attenzione su come questa disciplina si inserisca nel sistema dell’intelligence militare delle IDF, se non altro per trattare un aspetto scarsamente considerato e il cui contributo è, tuttavia, sostanziale nel quadro delle procedure operative di un’organizzazione militare quotidianamente impegnata in combattimento.

Definiamo, allora, chi sia il Kam”n Hazuti (קמ”ן חזותי), cioè l’ufficiale specializzato nella imint/geoint, esperto di cartografia e fotointerpretazione, i cui compiti sono l’analisi delle immagini raccolte con gli unmanned aerial vehicles (UAV), delle ortofoto3 e dei rilievi satellitari per preparare prodotti geovisivi per la pianificazione e condotta delle operazioni. In una brigata, è subordinato al Kam”n di brigata (קמ”ן), ovvero il responsabile dell’intelligence (area funzionale G2).

L’importanza attribuita a questa disciplina ha indotto lo Stato maggiore della difesa israeliano a considerare non solo la necessità degli specialisti inquadrati nelle singole unità, bensì ad istituire un’unità a sé stante responsabile della raccolta e dell’estrazione di informazioni visuo-geografiche all’interno della divisione Intelligence: l’Unità 9900. Il comando dell’unità è subordinato al capo della direzione dell’Intelligence Militare e per quanto riguarda le questioni operative, dipende dalla divisione Operazioni della direzione dell’Intelligence Militare. Fino al 2021, l’unità era guidata da un comandante con il grado di tenente colonnello; nell’agosto di quell’anno è stato stabilito che il comandante dell’unità fosse un generale di brigata.

L’unità si occupa dell’analisi e interpretazione del materiale fotografico raccolto, dell’elaborazione di cartografia di precisione e della gestione satellitare, per la produzione di intelligence in particolare per la direzione Intelligence Militare e, in generale, a supporto delle operazioni delle IDF, distaccando sul campo dei nuclei di specialisti presso le varie unità.

L’Unità 9900 è composta dalle seguenti unità4:

  • Unità Satellitare – Istituita nel 1997, funge da agenzia satellitare di intelligence nazionale dello Stato di Israele e fornisce informazioni vitali a tutte le organizzazioni di intelligence israeliane. L’Unità Satellitare si è sviluppata notevolmente negli ultimi anni, in linea con gli sviluppi del mercato civile, ed è impegnata nello sviluppo e nella gestione della tecnologia nano-satellitare. Oggi, l’Unità 9900 gestisce i satelliti Ofek e altre capacità spaziali. Gli operatori satellitari sono soldati regolari responsabili dei rilevamenti fotografici, della manutenzione e del funzionamento dei satelliti.
  • Unità Droni Rokak – È stata creata nel 2020 e ha vinto il Premio per l’Innovazione del capo di stato maggiore. L’unità gestisce decine di droni ed effettua centinaia di missioni con l’obiettivo di raccogliere informazioni visive ad alta risoluzione e in tempi rapidi. Viene costantemente tenuta aggiornata in aderenza agli sviluppi tecnologici nell’ambito civile. Questa unità è stata costituita per due motivi:
  1. operativo: il drone è considerato uno strumento strategico quando cade, si attiva un sistema mirato a garantire una protezione completa contro la fuga di informazioni;
  2. economico: è possibile utilizzare droni con costi relativamente contenuti su cui si installano telecamere che forniscono fotografie ad alta risoluzione per l’intelligence.
  • Unità di Mappatura – Questa unità è stata formata allo scopo di eseguire la mappatura di rilievi del terreno e produrre mappe fisiche. Oggi, l’unità aggiorna regolarmente le mappe digitalmente ed è uno strumento indispensabile per lornire alle IDF un’intelligence accurata relativa all’analisi del terreno. Inoltre, l’unità comprende team di specialisti che elaborano simulazioni tridimensionali e modelli architettonici degli obiettivi, che consentono di pianificare gli attacchi con la massima precisione. Grazie alla capacità di creare modelli tridimensionali degli edifici, l’unità ha svolto un ruolo significativo nell’eliminazione di Abu al-Ata, un alto funzionario della Jihad islamica, nel 2019. Per il contributo fornito per la pianificazione dell’operazione, l’unità ha ricevuto una medaglia di “apprezzamento operativo” dal capo di stato maggiore, segnatamente per l’analisi dell’edificio in cui alloggiava l’alto funzionario, svolta per periodi prolungati.
  • Centro di Decodifica – Il Centro è responsabile della raccolta e decodifica dei dati informativi raccolti dalla 9900 in tutti i settori e delle minacce verso Israele. L’obiettivo del Centro è convertire la raccolta visiva in informazioni di intelligence. È specializzato nell’interpretazione di fotografie aeree ricevute dalle unità di raccolta del 9900 e da altre unità di raccolta della direzione Intelligence. Opera a diversi livelli: geografico, aereo, di firma (masint) e tramite sensori.
  • Direttorato Intelligence-Enhanced Warfare (IEW) – È responsabile del trasferimento dell’intelligence aggiornata direttamente ai combattenti sul campo, in modo da consentire loro di individuare rapidamente le posizioni il nemico. Utilizzando tecnologie e mappature avanzate, il Direttore dell’unità mappa i data raccolti dai droni su un tablet e presenta le informazioni rilevanti ai combattenti utilizzando il “metodo del semaforo”, cioè i colori verde , giallo e rosso in relazione al livello di rimischio valutato. Il Direttorato è stato istituito con l’obiettivo di fornire indicazioni sul “nemico invisibile”, quello, cioè, sempre più mimetizzato tra la popolazione civile, per cui è necessario migliorare le capacità dei combattenti e il loro orientamento sul campo.
  • Unità Shelf – Si tratta di un’unità di ricognizione aerea congiunta dell’Unità 9900 e dello Squadrone 100. La Shelf fornisce una “visione dall’alto” attraverso contatti in tempo reale, accompagnando le forze sul campo per via aerea. L’Unità 9900 è responsabile dell’utilizzo delle attrezzature fotografiche e lo Squadrone 100 dell’impiego dei velivoli.

Qualche precisazione sui programmi di sviluppo e implementazione dell’impiego dei satelliti Ofek

L’ultimo della famiglia è il satellite Ofek 13, un satellite SAR con le capacità più avanzate del suo genere, interamente sviluppato in Israele. Sviluppato sulla base dell’esperienza maturata dal Ministero della Difesa e dalle Industrie Aerospaziali Israeliane (IAI) attraverso la produzione dei precedenti satelliti della serie Ofek, lanciati dal 1988, il satellite è entrato in orbita con successo, ha iniziato a trasmettere dati e ha completato una serie iniziale di ilevamenti, in conformità con i piani di lancio originali. La missione è stata condotta dall’Amministrazione Spaziale e Satellitare della Direzione Ricerca e Sviluppo per la Difesa (DDR&D) del Ministero della Difesa israeliano (IMoD), dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF) e dalle Industrie Aerospaziali Israeliane (IAI).

L’Amministrazione Spaziale e Satellitare (מנהלת החלל “אתגר” – מת”ה) coordina tutte le attività di difesa aerospaziale israeliane ed è responsabile dello sviluppo, della produzione e del lancio di satelliti e lanciatori. Gli ingegneri dell’IMoD e dell’IAI continueranno le ispezioni pianificate prima dell’inizio della piena attività operativa nel prossimo futuro. L’IAI è l’appaltatore principale per lo sviluppo del satellite, del lanciatore e del sistema di monitoraggio della stazione di terra. I motori di lancio sono stati sviluppati dalla Rafael Advanced Systems e Tomer, un’azienda di proprietà governativa. In occasione del lancio, il comandante dell’Unità 9900 delle IDF, generale di brigata Erez Askal, ha ringraziato tutti i partner della comunità spaziale e ha affermato che il successo conseguito rappresenta un passo importante per l’apparato di difesa israeliano, posizionando Israele come potenza spaziale regionale e internazionale: “Il nostro lavoro è appena iniziato. I soldati e i comandanti della nostra unità continueranno a lavorare 24 ore su 24 per garantire il corretto funzionamento del satellite e fornire un quadro completo di intelligence operativa.”5

L’aspetto che rende questa unità straordinaria e unica nel suo genere, tuttavia, consiste nel fatto che da alcuni anni recluta giovani affetti da autismo. Per questo lavoro sono richieste elevate – e piuttosto rare – capacità di osservazione e uno studio dell’Università di Cambridge suggerisce che queste siano particolarmente riscontrabili in individui autistici6.

“E. (il nome è nascosto per motivi di privacy), 21 anni e autistico, racconta a The Atlantic come il suo lavoro non sia stressante come per molti suoi colleghi, ma che per lui sia anzi ‘rilassante, come un hobby’. La sua spiccata capacità di individuare nelle immagini del satellite oggetti o movimenti sospetti ha permesso di salvare le vite di molti soldati in numerose situazioni critiche.”7

I soldati che prestano servizio nell’esclusivo Programma Roim Rachok (RR) – in ebraico, “ben oltre gli orizzonti” sono tutti artistici e sono tra i più specializzati e stimati delle IDF8. La loro caratteristica è che possiedono un’incredibile capacità di analizzare, interpretare e comprendere immagini e mappe satellitari. Il lavoro svolto nel Programma RR è in gran parte svolto in collaborazione con le altre branche dell’Unità 9900. Per essere ammessi alla 9900 tutti i candidati sono sottoposti a un processo rigoroso e altamente selettivo e il Programma RR non fa eccezione. Questi soldati sono tutti volontari. Potrebbero essere esentati dal servizio militare nelle IDF, ma insistono per contribuire alla difesa del Paese proprio come i loro coetanei. Sono spinti da una profonda motivazione e diventare parte attiva della società in cui vivono. Grazie alle loro incredibili capacità di osservazione e analitiche, sono qualificati per servire a fianco dei soldati dell’Unità 9900 dell’Intelligence Corps e, grazie alla loro grande motivazione, il Programma RR si è rivelato un successo straordinario9.

Veniamo ai giorni nostri e a come questa unità si è rivelata un valore aggiunto per la ricerca informativa orientata all’individuazione e alla neutralizzazione delle cellule terroristiche di Hamas. Dal massacro del 7 ottobre perpetrato da Hamas e dalla guerra in corso che ne è seguita, l’unità è diventata una risorsa vitale non solo per le IDF, ma anche per la più ampia rete di intelligence israeliana, che include lo Shin Bet e il Mossad.

Molti incarichi sono stati assegnati allo Squadrone Rokak, specializzato in voli a quote inferiori a 300 metri; il reparto impiega i droni per fornire informazioni in tempo reale alle truppe sul campo. L’unità rintraccia i terroristi, scopre depositi di armi nascosti e guida le truppe in operazioni ad alto rischio: ricordiamo l’Operazione Arnon, in cui quattro ostaggi sono stati salvati vivi.

Il tenente Y., comandante di una delle squadre di volo dell’unità, ha affermato: “La guerra tra Russia e Ucraina ha dimostrato come i droni stiano rimodellando il campo di battaglia. Lì abbiamo visto capacità UAV che non avremmo mai immaginato e abbiamo applicato queste lezioni qui. … Voliamo in luoghi dove ogni metro conta Durante l’Operazione Arnon, abbiamo aperto vie di accesso per le truppe in poche ore. … In Siria, abbiamo ricevuto una richiesta urgente dal campo nel bel mezzo di una missione. Nel giro di tre ore, abbiamo fornito informazioni che hanno portato alla distruzione delle infrastrutture nemiche.”10

Il tenente T., ufficiale dell’intelligence dell’unità, a sua volta ha dichiarato: “Dall’inizio della guerra, la raccolta di informazioni è cresciuta di migliaia di punti percentuali. Monitoriamo tutto: movimenti dei veicoli, cambiamenti strutturali, persone che entrano ed escono dagli edifici. Il nemico si adatta sempre: dobbiamo rimanere in vantaggio…. Un video trapelato può costare vite umane. Lo abbiamo visto dopo che Hezbollah ha diffuso il filmato di un attacco di droni alla mensa della brigata Golani e di nuovo quando sono stati segnalati impatti di razzi vicino a Glilot. La censura non sta facendo abbastanza. I media devono assumersi la responsabilità. Ogni fuga di notizie dà al nemico un vantaggio tattico e ci costringe a cambiare il nostro modo di operare.”11

L’unità collabora a stretto contatto con l’Unità 8200 di sigint per costruire un quadro completo di intelligence, che spazia dalle direttrici di movimento utilizzate dalnemico alle attività di routine quotidiana svolte da high value targets.

I droni dell’Unità 9900, in grado di volare a bassa quota con immagini ad alta risoluzione, sono stati fondamentali per tracciare il comandante del corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran, Mohammad Reza Zahedi. Secondo quanto riferito, è stato ucciso in un attacco israeliano contro un edificio collegato all’ambasciata iraniana a Damasco. Zahedi ha supervisionato le operazioni della Forza Quds in Siria e Libano e ha contribuito a dirigere le attività terroristiche in Israele. L’unità non si limita a monitorare gli high value targets, ma anche depositi di armi nascosti a Gaza, in Libano e altrove.

Dall’attacco del 7 ottobre 2023 l’Unità 9900 ha lavorato 24 ore su 24, localizzando i soldati dispersi a Rafah, mappando i percorsi e fornendo intelligence in tempo reale. Bisogna tenere conto delle difficoltà incontrate per le caratteristiche dell’area di operazioni assegnata al reparto. La densa popolazione di Gaza e la rete di tunnel complicano la sorveglianza con i droni. Nel nord, il terreno collinare e boscoso richiede voli a bassa quota estremamente precisi. Il carico di lavoro è incessante.

È indicativo dl lavoro svolto quanto raccontato dal tenente colonnello A., comandante dello Squadrone Rokak“In un giorno, abbiamo scansionato migliaia di chilometri quadrati, identificando di tutto, dalle mine anticarro ai pozzi sotterranei. … Non c’è giorno o notte. I nostri soldati operano con il caldo, il freddo, la pioggia, spesso sul terreno, non solo dietro degli schermi… Dobbiamo aumentare la nostra risoluzione e le nostre capacità di raccolta dati. Tra un anno, questa guerra sarà completamente diversa.”12

Guardando al futuro, l’Unità 9900 si trova di fronte sia a grandi prospettive, sia a crescenti pericoli. Nel frattempo, l’unità continua ad operare con i propri strumenti artigianali, a sviluppare nuove tecnologie e a ridefinire l’intelligence sul campo di battaglia. Resta da vedere se riuscirà a mantenere il suo vantaggio, contro un nemico che impara rapidamente e un ambiente di informazioni permeabile.

Una cosa, tuttavia, è chiara: l’Unità 9900 è l’ombra che segue le IDF dal cielo. E il mistero che la circonda è parte del suo potere.

1 The National Photographic Interpretation Center, Volume 1, Antecedents and Early Years, CIA Directorate of Science and Technology Historical Series NPIC-2, 1972. https://www.governmentattic.org/8docs/NPIChistoryVol1-NPIC-2_1972.pdf.

2 IMINT e GEOINT, qual è la differenza? Ne parla la Commissione GeoInt, Società Italiana di Intelligence, 19/04/2021. https://news.socint.org/la-differenza-tra-imint-e-geoint/.

3 Un’ortofoto (o ortofotografia) è un’immagine aerea geometricamente corretta e georeferenziata, ottenuta attraverso un processo di ortorettifica. Questo significa che ogni pixel dell’immagine ha una precisa coordinata geografica, rendendola adatta alla sovrapposizione con altri dati geografici e permettendo misurazioni precise di distanze e superfici. 

4 https://www.idf.il/תרי-יחידות/אגף-המודיעין/כל-הכתבות/כתבות-כלליות/אודות-9900/.

5 E. Viner, Israel launches Ofek 13 Satellite, TV7 Israel, 30/03/2023. https://www.tv7israelnews.com/israel-launches-ofek-13-satellite/.

6https://www.giovannilostorto.it/2017/03/03/ragazzi-autistici-a-servizio-dellintelligence-israeliana-il-caso-dellunita-9900/.

7 Ibidem.

8 One of the IDF’s Most Unique Intelligence Teams: The Group Within Unit 9900, IDF Editorial Team, 02/04/2015. https://www.idf.il/en/mini-sites/our-soldiers/one-of-the-idf-s-most-unique-intelligence-teams-the-group-within-unit-9900/.

9 Ibidem.

10 E. Ben Kimon, IDF’s eye in the sky: Rare glimpse into military’s drone squadron, Y Net News, 06/06/2025. https://www.ynetnews.com/article/bjhkpslqeg#:~:text=The%20eyes%20and%20ears%20of,.%2C%20the%20unit’s%20intelligence%20officer.

11 Ibidem.

12 Ibidem.

Immagini: IDF

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