Il sottufficiale di corpo dell’Esercito in visita a due reggimenti della brigata ”Ariete”

Il sottufficiale di corpo dell’Esercito, primo luogotenente Michele Romano, accompagnato dal sottufficiale di corpo della brigata “Ariete”, primo lgt. Antonio Villani, ha fatto visita a due reggimenti di supporto alla brigata nella sede di Maniago: il 132° reggimento artiglieria terrestre “Ariete” e il reggimento logistico “Ariete”.
Il primo lgt. Michele Romano, dopo essere stato accolto dai comandanti e dai sottufficiali di corpo dei due reggimenti, il primo mar. Alessandro Muci del 132° rgt.a.ter. “Ariete” e il primo lgt. Raffaele Partinico del rgt. log. “Ariete”, ha preso parte alla cerimonia dell’alzabandiera con tutto il personale dei due reggimenti schierati.
A seguire, il primo luogotenente Michele Romano ha rivolto un sentito saluto al personale schierato a nome del capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Carmine Masiello e ha richiamato l’importanza dei valori e delle tradizioni che definiscono ogni soldato, valori racchiusi nel Tricolore e nella formula del giuramento, elementi identitari imprescindibili di ogni soldato.
Ha inoltre sottolineato come meritocrazia e trasparenza debbano rappresentare i cardini di un’organizzazione efficace e vincente. “Solo con il coraggio di cambiare rotta – ha affermato – possiamo costruire un futuro solido, al passo con le sfide contemporanee”.
La visita è proseguita con il consueto omaggio alle bandiere di guerra dei reparti, simboli di gloria e sacrificio. Il sottufficiale di corpo dell’Esercito ha poi preso parte a una serie di briefing operativi tenuti dai rispettivi sottufficiali di corpo, visitando successivamente le infrastrutture delle caserme.
Particolare attenzione è stata dedicata al dialogo diretto con i giovani comandanti di plotone e con il personale delle varie categorie impegnato nelle attività addestrative e operative, a testimonianza della centralità delle nuove generazioni nella crescita e nell’evoluzione dell’Esercito.
La visita si è conclusa in un clima di profonda coesione, confermando l’importanza del contatto diretto tra vertici e base per una Forza Armata sempre più unita, motivata e proiettata al futuro.
