Informazioni dai teatri operativi: l’Ucraina ci racconta qualcosa degli Iskander
Uno dei temi più discussi dell’attuale conflitto rosso-ucraino è relativo alla tipologia di armamenti che la federazione Russa ha messo in campo per l’operazione in corso in Ucraina. In particolare la natura non particolarmente avanzata dei sistemi d’arma impiegati per l’offensiva sui vari fronti sta incuriosendo gli analisti.
Uno dei motivi più accreditati capaci di spiegare il mancato utilizzo degli armamenti più avanzati è quello di sottrarli all’analisi delle intelligence occidentali che, potendoli osservare in uno scenario operativo, avrebbero l’occasione di modellarli e avere così certezze sulle loro caratteristiche. Tutto finalizzato all’elaborazione e allo sviluppo di contromisure idonee.
A testimonianza della ragionevolezza di questa motivazione possiamo raccontare quello che sta succedendo in questi giorni sulla base di alcuni “strani oggetti” ritrovati in Ucraina. Grazie a tali ritrovamenti si stanno raccogliendo indizi interessanti alla modalità di azione di una delle armi russe più temute in occidente, il missile balistico a corto raggio noto come Iskander (SS26 Stone – 9K7201).
Figura 1 – Generico intercetto di un missile balistico nemico da parte di un sistema di difesa aerea Ground Based (GBMD)
L’Iskander, nelle sue varie versioni, è uno dei sistemi d’arma che più preoccupa il mondo occidentale (e direttamente noi europei per via della possibilità di dispiegamento nell’enclave di Kaliningrad). L’Iskander è una minaccia per i sistemi di difesa aerea e missilistica occidentale per i bassi tempi di reazione che tali sistemi devono avere per contrastarlo, per l’alta velocità di rientro, per la testata (Reentry Vehicle, RV) probabilmente manovrante, per le contromisure che adotta per non essere intercettato.
Se facciamo riferimento al classico meccanismo di intercetto di un missile balistico, raffigurato in Figura 1, si intuisce come la strategia di difesa sia basata a) sulla detezione della minaccia balistica durante la parte iniziale della sua traiettoria, b) sulla previsione che la traiettoria sia abbastanza regolare da poter indirizzare con precisione contro il missile balistico un missile intercettore idoneo ad ingaggiarlo e neutralizzarlo. Le due ultime caratteristiche che abbiamo attribuito all’Iskander, la manovrabilità del RV e le contromisure, mirano proprio a indebolire queste fasi del sistema GBMD del difensore. Sia la manovrabilità del RV che le contromisure rendono più difficile ricostruire la traiettoria della minaccia ed indirizzare quindi con efficacia il missile intercettore.
Le contromisure possono essere di vario tipo, ma gli eventi in Ucraina ed i recenti ritrovamenti stanno facendo luce su quelle che, molto probabilmente, l’Iskander ha implementato. In particolare parrebbe che appartengano alla categoria dei “Penetration Aids” (abbreviato in PENAIDS).
L’ipotesi (storia completa e dettagliata2) si basa sul ritrovamento in Ucraina di strani oggetti (vedi Figura 2) che la comunità del sito CAT-UXO3 attribuisce proprio all’Iskander.
Figura 2 : I ritrovamenti dei PENAIDS probabilmente appartenenti all’Iskander, classificati dal sito CAT-UXO come 9B899
Ancora non c’è certezza se tali dispositivi vengano rilasciati in fase di rientro sempre o solo se la minaccia è “illuminata” dai radar dei sistemi GBAD avversari. Già il loro rilascio rende difficile l’attività del sistema antimissile in quanto le firme radar di queste submunizioni quantomeno complicano la vita al sensore radar del sistema di difesa. In ogni caso rendono molto più complicata la discriminazione del vero RV rispetto ai PENAIDS.
Inoltre, come si vede da Figura 3, sembrerebbe che queste sub munizioni siano anche attive, capaci quindi sia di ingannare i sistemi avversari disturbando (jammando) le frequenze radar che di confondere i missili intercettori emettendo calore per attivare impropriamente gli eventuali sensori ad infrarosso che possono essere installati a bordo.
Figura 3 – Un particolare del sistema 9B899
Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma le intelligence occidentali cominciano ad avere del materiale concreto su cui lavorare. E questo risolverebbe anche il mistero che circondava alcuni apparati visibili nella porzione inferiore degli Iskander e di cui si ignorava la funzionalità. Potrebbero proprio essere i tubi deputati al lancio dei PENAIDS 9B899.
Figura 4 : Vista della porzione inferiore dell’Iskander, con evidenziate delle coperture circolari forse deputate al rilascio dei PENAIDS.
Note
1 Wikipedia, Iskander https://it.wikipedia.org/wiki/9K720_Iskander
2 https://www.thedrive.com/the-war-zone/44760/russias-use-of-iskander-ballistic-missiles-in-ukraine-exposes-secret-decoy-capability
3 https://cat-uxo.com/explosive-hazards/submunitions/9b899-submunition
CAT-UXO è l’abbreviazione di “Collective Awareness to Unexploded Ordnance” (CAT-UXO) , cioè consapevolezza collettiva sugli ordigni inesplosi. Ha come missione quella di catalogare la segnalazione sui vari tipi di ordigni inesplosi (EOD) per rendere più sicure le attività su territori che sono (o sono stati) teatro di operazioni militari.
Foto: MoD Fed. Russa / Twitter / web