(Racconto di vita militare)

Siamo al'inizio degli anni '90, il muro di Berlino era caduto e l'URSS si stava disgregando, le forze armate russe erano allo stremo, senza risorse e con i soldati che ricevevano le paghe con grandi ritardi ed arretrate per mesi.

Le caserme russe erano senza rifornimenti e persino senza corrente elettrica.

Per reperire qualcosa da dar da mangiare alla truppa, i comandanti mandavano i soldati a raccogliere patate e altre verdure per i campi.

In un gelido novembre ero in missione in Norvegia insieme ad un gruppo di colleghi.

Il sabato andiamo ad Oslo per una passeggiata in centro, il freddo tagliava il viso e un leggero nevischio cadeva silenzioso.

Passando per il lungo porto, quasi vicino al palazzo dove si tiene la cerimonia dei premi Nobel, vediamo un gruppo di musicisti ambulanti che suonavano arie di musica classica.

Ci avviciniamo e ci accorgiamo che erano militari in uniforme che, suonando, cercavano di raccogliere qualche corona dai pochi coraggiosi passanti che sfidavano il freddo.

Io ho messo qualche corona in una custodia di violino poggiata aperta per terra e mi soffermo ad ascoltare un brano sinfonico del lago dei cigni...

Il capo del gruppo, sembrava un ufficiale, mi fa un cenno di ringraziamento con il capo e si avvicina.

Appena vicino mi chiede "american"?

No, rispondo io, "italiani".

In uno stentato inglese mi dice che erano militari della marina russa in libera uscita dalla nave militare alla fonda al largo del porto.

Amava la musica classica italiana, Ponchielli, Verdi, Rossini, Bellini, Puccini,,, me li dice tutti....

Gli chiedo come mai erano così per strada a chiedere denaro e lui mi risponde che non avevano un soldo, neanche per una birra (come tutti gli alcolici notoriamente molto cara a Oslo).

E' bastato un cenno ai colleghi, tutti d'accordo: per la serata, ciascuno poteva permettersi di adottare un collega russo, offrendogli la cena al ristorante. Solidarietà tra colleghi.

Fatta la proposta all'ufficiale, lo stesso la gira ai suoi e tutti accettano con entusiasmo.

Chiudono e raccolgono gli strumenti e tutti insieme andiamo ad una birreria irlandese, ancora oggi presente a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Oslo, sul viale verso il palazzo reale di Oslo.

Una serata memorabile, tra "o sole mio", canti e risate, con i russi che improvvisano un concertino all'interno del pub e suonano "Volare".

Io e l'ufficiale russo ci siamo scambiati i rispettivi distintivi della bustina, io quella da ufficiale dell'aeronautica e lui quella di ufficiale di marina.

Questo distintivo da bustina di ufficiale della marina sovietica è esposta insieme alla mia grande collezione di crest di tutto il mondo.