30/07/2015 - Due esperti in sicurezza informatica, Runa Sandvik e Michael Auger, hanno preso il controllo del software del sistema di puntamento elettronico Tracking Point TP750 installato su un fucile da cecchino, con un piccolo computer portatile ed una connessione Wi-Fi. Gli hacker hanno trovato lacune nel sistema di sicurezza dell'arma.

Secondo gli esperti, chiunque potrebbe accedere a distanza alla funzione di auto-puntamento, cambiare la traiettoria di un proiettile o bloccare l’arma. Secondo Sanvik e Auger, sarebbe possibile bloccare il sistema operativo del fucile con una semplice modifica del PIN (Il Tracking Point si basa proprio su un codice univoco di riconoscimento sull’arma installata) e rendere del tutto inutile l'intera applicazione di auto-puntamento da 13 mila dollari.

Si difendono dalla società texana che produce il sistema di Precision-Guided Firearm. E’ sempre l’operatore umano che deve premere il grilletto – dice John McHale, ideatore del sistema - è altamente improbabile che nelle zone di caccia, qualcuno possa avere con se un computer portatile e disporre di una connessione wifi. In un ranch del Texas o sulle pianure del Serengeti, in Africa, è impossibile disporre di una connessione Wi-fi.

Gli hacker hanno replicato alle dichiarazioni del fondatore della società che produce il Tracking Point TP750, affermando che esiste la possibilità che qualcuno possa direttamente scaricare, prima dell’utilizzo del sistema, il software dannoso e prendere il controllo dell’arma.

Il Tracking Point è una tecnologia creata per migliorare le capacità dei tiratori. L’operatore non deve fare altro che immettere alcuni dati, vento e temperatura (suggeriti dal computer di puntamento), determinare il target e premere il grilletto. Il sistema operativo sceglierà di sparare il colpo calcolando tramite algoritmi specifici tutte le variabili possibili, garantendo una “one shot-one kill”.

Il munizionamento intelligente dei Navy SEAL

Il programma “Exacto”, acronimo di Extreme Accuracy Tasked Ordnance sviluppato dalla California Teledyne Scientific & Imaging per conto della Darpa, l’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa USA, potrebbe cambiare radicalmente il ruolo del cecchino, equipaggiandolo con proiettili in grado di cambiare direzione. L'obiettivo è quello di rivoluzionare l'accuratezza dei fucili di precisione, sviluppando il primo proiettile guidato di "piccolo" calibro. Il proiettile prescelto è il calibro ’50.

Il sistema combina un proiettile stabilizzato da alette con controllo di volo ad altissima manovrabilità ad un guida ottica in tempo reale. Il proiettile avrà la capacità di cambiare percorso durante il volo per compensare eventuali fattori imprevisti che potrebbero deviare la sua traiettoria.

Il programma “Exacto” è già entrato nella fase due. La fase uno prevedeva la progettazione, l'integrazione del sistema d’arma, la dimostrazione dei controlli aerei, le fonti di energia, i sistemi di guida ottici ed i sensori. La fase due prevede una prova in teatro operativo per migliorare le prestazioni dell’intero sistema.

L’intero programma è coperto da segreto militare. La DARPA, però, ha annunciato che le prove fin qui eseguite hanno avuto successo.

I cecchini generalmente operano in squadre di due uomini (entrambi tiratori scelti): il vero e proprio “sniper” e lo “spotter”, colui che localizza il bersaglio. Il Dipartimento della Difesa USA ritiene che sia "fondamentale" che i cecchini colpiscano gli obiettivi il più velocemente e con la maggiore precisione possibile, motivo per cui si è deciso di investire nel programma della Darpa. I problemi, però, sono molteplici. Intanto sarebbe opportuno capire quanto questa tecnologia possa rivelarsi un successo sul campo. Non di certo un problema di natura morale (considerando l’attuale guida intelligente delle bombe), ma di fattibilità del sistema.

Le squadre “Sniper” trasportano una grande quantità di materiale: ci si chiede come sarà possibile portare anche il sistema di guida. Poi bisognerebbe capire come, un proiettile che viaggia più veloce del suono, possa essere deviato con i riflessi umani. L’ultima incognita, infine, è per certi versi la più pericolosa. Perché se da un lato è vero che le idee precedono cioè che la tecnologia del tempo può davvero realizzare, dall’altro si teme, qualora “Exacto” diventasse operativo, la possibile perdita di materiale sensibile. Il solo pensiero di dotare il nemico (anche tramite un processo di reverse engineering), di proiettili intelligenti potrebbe addirittura superare il beneficio del possedere un tale sistema d’arma. Un terrorista con tali capacità offensive, sarebbe un incubo.

I test nei teatri operativi, cosi come sta avvenendo per gli esoscheletri e per tutte le nuove armi sviluppate dalla Darpa, sono effettuati dai Navy SEAL.

Franco Iacch

(foto: TrackingPoint, Inc. / video: U.S. Defense Advanced Research Projects Agency)