21/07/2015 - I Marine potrebbero dichiarare la Capacità Operativa Iniziale entro luglio. I test si sono conclusi, adesso siamo nella fase della valutazione. Non nascondono un certo entusiasmo dalla Lockheed Martin, in merito alla possibile entrata in servizio dell' F-35B già nei prossimi giorni.

"Siamo nella fase della valutazione della prontezza operativa, ma l'entrata in servizio del nostro programma rappresenterà una pietra miliare nella storia del Pentagono. I Marine sono sulla buona strada per annunciare la Capacità Operativa Iniziale entro dieci giorni”.

Venerdì scorso, il Pentagono ha confermato che l’F-35 è pronto per il combattimento anche se saranno necessari alcuni accorgimenti che saranno risolti in seguito.

Soltanto otto delle 243 funzionalità software previste per dichiarare la Capacità Operativa Iniziale, necessitano di ulteriori verifiche – ha scritto in un rapporto consegnato al Congresso il sottosegretario per l'acquisizione Frank Kendall – ma il Pentagono conta di risolvere questi problemi nei prossimi software e comunque entro il 2017. Queste carenze non interferiranno con le missioni dei Marine, il caccia è già in grado di soddisfare, con le armi previste nella Capacità Operativa Iniziale, tutte le esigenze del Corpo.

Il rapporto di Kendall è stato ripreso anche dai Marine. Conosciamo i problemi – ha aggiunto Paul Greenberg, portavoce del Corpo dei Marine – li stiamo monitorando, ma non influiranno con le nostre missioni anche perché saranno tutti risolti entro il 2017.

Con le funzionalità attuali, l’F-35B consentirà ai Marine di effettuare anche missioni di Close Air Support. I marine vogliono acquistare 353 F-35B, il più complesso delle tre varianti che Lockheed Martin sta realizzando. 37 F-35B sono stati consegnati ai Marine.

Il Regno Unito e l'Italia hanno deciso di investire sulla versione B, ma attendono l’entrata in servizio con il Corpo dei Marine. L’ispezione di prontezza operativa finale (Operational Readiness Inspection) è iniziata la scorsa settimana presso la Marine Corps Air Station di Yuma, in Arizona, e sancirà l’entrata in servizio dell’F-35B con Capacità Operativa Iniziale. La ‘ORI’ si è ormai conclusa e si stanno analizzando i risultati dei test effettuati su 134 fattori specifici del caccia.

Nonostante non spetti ad un singolo corpo certificare la Capacità Operativa Iniziale di un sistema d’arma, i Marine non hanno alcuna intenzione di adottare un macchina che non possa soddisfare i loro requisiti. Per il Pentagono, infatti, lo JSF potrebbe già entrare in servizio. Qualora l’esito dell’ispezione dovesse corrispondere alle necessità dei Marine, l’F-35B entrerà in servizio (e nella storia dell’aviazione) con Capacità Operativa Iniziale.

I “Cavalieri Verdi” del Marine Fighter Squadron 121, hanno anche effettuato tre esami scritti: uno di azione immediata, un test di conoscenza dell’aereo a risposta multipla ed uno di tattica. I piloti hanno compiuto anche quattro voli reali e tre sul simulatore. Anche loro saranno valutati dalla commissione dei Marine. Parallelamente, un altro team di esperti, ha ispezionato sia i programmi di manutenzione che le forniture al reparto per garantire che possano soddisfare le esigenze di uno squadrone operativo formato da dieci F-35B. Se la relazione finale dovesse essere completata entrole prossime ore, è ipotizzabile che il Corpo dei Marine possa dichiarare la Capacità Operativa Iniziale per lo stesso mese.

L’F-35B testato dai Marine è dotato del software Block 2B, ma si tratta di una versione ‘speciale’ del caccia. Infatti, lo squadrone dei Marine, chiamato ‘Gruppo 1’, presenta la maggior parte delle modifiche hardware già implementate (e che un domani saranno integrate nella produzione di massa) come le paratie rinforzate. Il velivolo potrebbe andare in battaglia con un equipaggiamento ‘ridotto’: missili AIM-120 AMRAAM, bombe GBU-12 e GBU-39.

A differenza del V-22 Osprey che i Marine hanno schierato in Iraq subito dopo l’avvenuta ‘IOC’, l'F-35 non entrerà in guerra con lo Stato Islamico. Il primo squadrone degli VMFA-121 sarà trasferito press la base di Iwakuni, in Giappone, nel gennaio del 2017, per rispondere alle possibili crisi nella Regione.

Franco Iacch

(foto: Lockheed Martin)