Maurizio Delli Santi: L'ISIS e la minaccia del nuovo terrorismo

Maurizio Delli Santi
Ed. Aracne
pagg. 120

Non sono molti i libri pubblicati in Italia sull'ISIS, acronimo di Islamic State of Irak and Syria, oggi conosciuto anche come IS, Islamic State (secondo la nuova denominazione adottata nel giugno 2014).

L'organizzazione guidata da Abu Bakr al Baghdadi si è affermata come il più noto e criminale gruppo terroristico di matrice religiosa islamica tra quelli che hanno dichiarato il jihad all’Occidente, e mira a stabilire uno stato di tendenza salafita in Iraq, Siria e Levante, agitando il mito del ritorno al “Califfato”.

Un notevole contributo sul tema viene offerto dal volume di Maurizio Delli Santi, L’ISIS e la minaccia del nuovo terrorismo. Tra rappresentazioni, questioni giuridiche e nuovi scenari geopolitici, recentemente apparso per i tipi di Aracne Editrice (120 pagine, 10 euro), che si presenta come un tentativo (riuscito) di analizzarne e capirne le origini e le evoluzioni, la leadership, la strategia, la struttura organizzativa, la capacità di proselitismo e di reclutamento a livello internazionale (c.d. foreign fighters), l'attrazione sui “lupi solitari”, la strategia di comunicazione e le fonti di finanziamento.

Il libro affronta anche la questione, oggi molto dibattuta, della qualificazione giuridica di un movimento terroristico che si è trasformato in un quasi Stato — che controlla e amministra in Medio Oriente, tra Iraq e Siria, un territorio vasto poco meno dell'Italia — e che sta evolvendo da milizia in esercito “convenzionale”. Secondo l'autore, proprio questi due nuovi elementi, territorialità e forza militare convenzionale, potrebbero portare ad una “riconoscibilità internazionale”, qualora l'Islamic State facesse a meno della sua “componente terroristica e criminale”(p.26). Ma l'IS non rinunciando affatto alla “lotta asimmetrica del terrorismo” si connota come “organizzazione colpevole di crimini contro l'umanità” (p.87): e quindi non può ambire ad alcun riconoscimento. Da qui la “piena legittimità” dell'uso della forza contro l'Islamic State, in Iraq e in Siria, da parte della Comunità internazionale in applicazione della Carta delle Nazioni Unite, attraverso il Consiglio di Sicurezza (capitolo VII) e il diritto di autodifesa o legittima difesa nei limiti della necessità e proporzionalità, sancito dall'articolo 51.

Un saggio agile e documentato, questo di Maurizio Delli Santi, che invita a riflettere sulle molteplici cause e sulla eterogeneità delle componenti del “nuovo terrorismo” che minaccia la sicurezza internazionale e sulle misure necessarie per combatterlo.

Nicola Festa