Carl Gustav Jung: Psicologia dei fenomeni occulti

ungEd. Newton Comptonpagg. 160 Mi sono imbattuto in questo strano libro diversi anni fa, allora cercavo di approfondire le mie conoscenze di psicologia. Avevo letto alcuni casi clinici di Freud e volevo approfondire Jung ma poi, come tante volte accade, i miei interessi sono cambiati e il libro è finito assieme a tanti altri nella seconda fila di una delle mie librerie.

Di tanto in tanto rispolvero i vecchi libri e alcune settimane fa è riemerso proprio questo.

Jung è stato uno psichiatra svizzero (1875-1961) che si occupò, tra l'altro, dello studio di alcuni casi particolari che presentavano stati di coscienza alterati sui quali la scienza non riesce a dare spiegazioni.

Spesso i pazienti davano segni di sonnambulismo o di disturbi della personalità anche gravi, in linea di massima l'interesse di Jung era dovuto al presentarsi, in questi pazienti, di differenti personalità che dimostravano una complessità interiore molto superiore al normale e sfociavano in fenomeni particolari più noti come fenomeni occulti e spiritismo.

Jung descrive diversi casi da lui trattati, mette in evidenza i fenomeni fisici e descrive in alcuni casi ciò che ha visto durante alcune sedute spiritiche cui aveva partecipato.

Jung cerca sempre di affrontare i problemi dal punto di vista scientifico ma senza preconcetti. Affrontando i misteri della coscienza umana con spirito critico e imparzialità giungendo però alla conclusione che con le conoscenze attuali non si possa provare l'esistenza reale degli spiriti ma che allo stesso modo la scienza, in quanto fatto intellettuale, non è sufficiente alla completa rappresentazione del mondo, per la quale è necessario anche il sentimento.

In conclusione, Jung non conclude, lasciando aperta la questione sulla "realtà" degli spiriti o sulle possibili spiegazioni di fenomeni "occulti".

Libro molto interessante, soprattutto per chi è pronto a mettere in gioco le proprie conoscenze, ad aprire la mente a sfide nuove, a chi cerca di capire il perché delle cose evitando di dire "è impossibile" solo perché lo dice la scienza o il senso comune.

Alessandro Rugolo