Protocolli d'intesa sugli immobili

08/08/14

Razionalizzare le infrastrutture in uso alle forze armate per ridurre le spese, abbattere il debito pubblico, ridurre fitti passivi, dare impulso all’occupazione, valorizzare e riqualificare importanti porzioni cittadine. Sono questi alcuni dei principali obiettivi sottesi alla firma di altri tre protocolli d’intesa tra il ministero della difesa, l’agenzia del demanio e i comuni di Milano, Roma e Torino, nella biblioteca di Palazzo Esercito a Roma.

I documenti sono stati firmati ieri pomeriggio dal ministro della difesa, sen. Roberta Pinotti, dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, dal sindaco di Torino, Piero Fassino, e dal direttore generale dell’agenzia del demanio Stefano Scalera. Nell’occasione è stata firmata anche una lettera d'intenti con l'ANCI per condividere la stesura, entro il 15 settembre prossimo, di una norma di semplificazione in materia urbanistica che faccia perno su concetti di premialità e tempi certi.

A quattro mesi di distanza dal protocollo siglato il 17 aprile scorso con il sindaco di Firenze Dario Nardella, oggi, dunque, la Task Force per le dismissioni, raggiunge un ulteriore risultato: circa 1.000.000 di metri quadri in più, tra edifici e spazi militari di tessuto urbano, per un totale di 13 complessi immobiliari, saranno oggetto di trasformazione e rifunzionalizzazione in tre fra le principali città italiane.

“Oggi raccogliamo i primi frutti di un progetto importante. Il Paese quando vuole sa fare sistema, come mostra la proficua collaborazione attivata tra il Ministero della Difesa, nelle sue diverse articolazioni, il Ministero dell’economia, l’Agenzia del Demanio e le amministrazioni comunali”, ha commentato il ministro Pinotti. “Il Governo insieme con l’Anci, sta lavorando ad un pacchetto di misure di semplificazione da inserire nell'emanando decreto legge cd. “Sblocca Italia”: centinaia di migliaia di chilometri quadrati distribuiti sul territorio nazionale, potranno essere valorizzati. Si tratta di un’importante operazione, capace di contribuire in maniera sostanziale al rilancio dell’economia del Paese”.

I protocolli siglati a Palazzo Esercito approcciano in modo nuovo l’iter di valorizzazione dei beni inutilizzati, centrandone alcune criticità, come il tema della destinazione d’uso di beni che oggi non risultano inseriti nella pianificazione urbanistica comunale (premessa indispensabile per l’immissione dei beni sul mercato) o la definizione di tempi certi con cui le amministrazioni comunali, a loro volta, s’impegnano a fare la loro parte per attribuire una destinazione urbanistica sostenibile ai beni in oggetto.

Fortemente voluta dal ministro della difesa Roberta Pinotti, la "Task Force per la valorizzazione e la dismissione degli immobili della Difesa" costituisce già oggi un punto di riferimento certo e immediato per enti e istituzioni interessati al patrimonio immobiliare del dicastero. Guidata dal generale di divisione Antonio Caporotundo, già direttore generale della direzione generale del demanio militare, la struttura, costituita da esperti del ministero che operano in stretta sinergia con gli esperti dell'agenzia del demanio, ha avviato l'esame di una molteplicità di iniziative, promosse dal basso dai comuni o proposti dall'alto al territorio, che presto, anche loro, vedranno la luce.

"Come indicato nelle linee programmatiche del mio dicastero, al momento del mio insediamento, considero un dovere patriottico riutilizzare in modo proficuo il patrimonio immobiliare militare non più in uso - continua il ministro Pinotti – Oggi dimostriamo in maniera tangibile che le parole possono e devono trasformarsi in fatti".

La task force resterà operativa anche durante la pausa estiva, pronta a rispondere alle esigenze di tutti gli enti interessati. All’avvenimento hanno presenziato anche il sottosegretario di stato alla difesa, on. Gioacchino Alfano, il sottosegretario di stato al ministero dell’economia e delle finanze, on.le Pier Paolo Baretta, entrambi per delega sulla materia nei rispettivi dicasteri ed il capo di stato maggiore dell’esercito, gen. c.a. Claudio Graziano.

Fonte: Stato Maggiore Esercito