Nuove abilitazioni per gli alpini dell’Esercito

(di Stato Maggiore Esercito)
25/05/21

Il 2° reggimento alpini, al fine di incrementare le proprie capacità di "warfighting", di comando e controllo e di utilizzo di sistemi di Force Protection, ha condotto, tra i mesi di marzo e aprile 2021 un intenso ciclo addestrativo e di formazione, condotto in alcune fasi in sede ed in altre presso altri comandi, siti nel territorio nazionale. Presso la Scuola di Fanteria di Cesano, venerdì scorso si è concluso il corso di abilitazione all'impiego dei mortai da 81 e 120 mm.

Presso la caserma "I. VIAN" sono stati formati operatori del sistema controcarri di 3^ generazione "Spike", acquisito in sostituzione degli obsoleti sistemi "TOW" e "MILAN" e che permette alle unità di fanteria e cavalleria di mantenere le capacità controcarri a media e lunga gittata, in qualunque condizione meteorologica, diurna/notturna, in ambiente urbano e/o contaminato. I militari partecipanti in tale contesto hanno utilizzato il sistema Indoor trainer (IDT).

Importante l'attività svolta nel mese di aprile che ha visto il personale del reggimento impegnato in una formazione in materia di Force Protection.
Presso il centro di supporto del genio alla protezione delle forze della brigata genio dell'Esercito in Roma, si è svolto infatti il 2° corso operatore/manutentore del componente integrato di sorveglianza perimetrale (CISP).

Gli istruttori del centro in parola, hanno condotto in soluzione di continuità, presso la sede del 2° reggimento alpini, in favore del medesimo personale, il 3° corso operatore/manutentore e amministratore sui sistemi, MDV e MDK, di rilevazione esplosivi e droghe.
Le abilitazioni conseguite si rilevano preziose e necessarie per la sorveglianza e protezione delle basi militari.

Con inizio il 15 marzo e sotto la supervisione di un team Observer Coach Trainer (OCT), presso la Scuola di Fanteria di Cesano, gli alpini dell'Esercito hanno impiegato sistemi di simulazione "live" a partiti contrapposti (force on force), che hanno garantito una maggior aderenza a situazioni reali. Tra questi il Sistema Integrato per l'Addestramento Terrestre (SIAT), in cui un segnale laser replica la traiettoria di un proiettile simulandone gli effetti, una volta raggiunto l'obiettivo. All'estremo opposto della parabola balistica, infatti, vi sono dei sensori "passivi" che individuano la zona colpita per poi trasmettere un primo screening del danno subito ai centri di comando schierati sul terreno, garantendo una rapidità dell'invio dei soccorsi e un migliore e tempestivo flusso informativo.

La condotta di questo tipo di addestramenti e percorsi di formazione permette alle componenti operative delle truppe alpine dell'Esercito di conseguire la Full Operational Capability (FOC) a premessa di un impiego in contesti esteri.

Tutte le attività sono state svolte nel rispetto delle disposizioni emanante in materia di contrasto e contenimento del diffondersi del COVID-19 .