Il 7° alpini sulla vetta dello Schiara

(di Stato Maggiore Esercito)
23/07/19

​Il 16 luglio il tricolore sventola sulla cima del Monte Schiara 2565 m.s.l.m., lo hanno issato in vetta, come da tradizione, i soldati del 7°.

A coronamento di un intenso ciclo addestrativo in ambiente montano estivo, iniziato nel mese di aprile con diverse attività di movimento in montagna, progressione su vie ferrate e corsi di alpinismo, il plotone alpieri del 7° reggimento alpini della brigata "Julia", è giunto in vetta alla montagna che domina Belluno e la Valbelluna.

L'attività, molto impegnativa per complessità e durata, si è svolta su un percorso che attraversa ambienti alpini vari, partendo dal bosco di faggi e abeti si giunge in una zona rocciosa, tipica della media/alta montagna.

Duemilacentocinquanta sono i metri di dislivello sia positivo che negativo che gli alpieri hanno affrontato equipaggiati nell'arco di 10 ore, percorrendo tre vie ferrate. Se gli alpni sono considerati per capacità es expertise di soldati al quadrato, gli alpieri dell'Esercito posso essere considerati soldati al "cubo", come dichiarato recentemente dal comandante delle Truppe Alpine, generale Claudio Berto, all'esercitazione "Lavaredo 2019" in quanto oltre a saper condurre le attività addestrative tipiche del militare, esprimono le capacità tecnico/tattiche nell'ambito del mondo verticale.

"La montagna è nel DNA degli alpini" - ha in più occasioni ricordato il gen. Berto - e gli alpieri, che nascono per "fare sicurezza" ai reparti in attività e oggi si specializzano attraverso un iter formativo composto da corsi diversi, sono tra le gemme che la specialità è in grado di esprimere.